Euro & BCE – Appuntamento nel primo pomeriggio a partire delle 13.45, prima con il comunicato e poi con la conferenza stampa di Christine Lagarde, per comprendere in che modo Francoforte intenda potenziare lo stimolo monetario e per conoscere le nuove stime macro su crescita e inflazione elaborate dall’Ufficio Studi. Dall’ultima riunione di fine ottobre a oggi, diversi esponenti dell’istituto centrale, tra cui la stessa Lagarde, hanno chiaramente fatto riferimento a un intervento ulteriormente accomodante da varare in occasione dell’ultimo consiglio del 2020. Il mercato, che dà per scontate nuove misure di stimolo, ipotizza nella maggior parte dei casi un incremento del Pepp da 500 miliardi di euro e un’estensione di 12 mesi, oltre a una quarta edizione del Tltro – di cui oggi si tiene l’ultima operazione nell’ambito della terza tornata – a condizioni ancora più favorevoli per le banche.
EURO & BCE: LE NOSTRE ATTESE
Noi ci aspettiamo un pacchetto di ulteriori stimoli superiore alle attese: 600/750 miliardi per il Pepp con un orizzonte temporale molto più ampio rispetto alla proiezione del 2021 ed un significativo ammorbidimento dei meccanismi di incentivazione del Tltro (tiering) orientato a sostenere con maggior forza l’incremento dei finanziamenti delle banche all’economia reale.
Il Pepp, Piano per l’emergenza pandemica, è stato lanciato con una dotazione iniziale di 750 miliardi di euro per durare fino a fine 2020, poi ricalibrato con altri 600 miliardi per proseguire almeno fino a giugno 2021. L’ammontare della nuova dotazione del Pepp appare oggi come l’elemento a cui il mercato presterà maggiore attenzione. Già ad agosto avevamo segnalato questa aspettativa per dicembre quantificando l’incremento nell’ordine di 500 miliardi di euro. L’evoluzione della seconda ondata Covid ed i rischi di un ulteriore coda potrebbero spingere il Consiglio di oggi, come anticipato, a deliberare un ampliamento del pacchetto in misura maggiore.
L’APPREZZAMENTO DELL’EURO
Rimane aperta la questione sul tasso di cambio. A settembre Christine Lagarde ed il capo economista Philippe Lane in modo poco coordinato avevano denunciato i rischi inerenti all’apprezzamento dell’euro. Oggi ci aspettiamo dal panel dei giornalisti accreditati alla conferenza stampa domande al proposito, visto l’ulteriore gamba di apprezzamento del cambio eur usd dopo la correzione a 1,16 di inizio novembre. La questione è dirimente, l’euro forte non solo contribuisce ad esacerbare l’andamento deflativo dell’Eurozona, ma erode la competitività dell’export extra europeo soprattutto nelle regioni periferiche. Nel nostro report di dicembre mettiamo in luce come già nel 2018 l’apprezzamento dell’euro sino a 1,25 contribuì ad avviare il declino degli indici di fiducia PMI sulla crescita manifatturiera limitando successivamente la crescita del Pil.
Nel super giovedì dell’UE si apre anche il confronto politico sul tavolo del Consiglio europeo per la formulazione del bilancio, con Polonia e Ungheria che stanno bloccando fondi per 1.800 miliardi in opposizione a una clausola che condiziona la loro distribuzione allo stato di diritto. I due Paesi hanno accettato ieri in via preliminare la proposta della presidenza tedesca e sono ora in attesa di un’ulteriore approvazione da parte dei Paesi Bassi e degli altri Stati membri scettici. Si passa poi al vertice dei soli Paesi euro, con la decisione sulla riforma del Mes, che vedrà anche la firma di Roma.
FOREX
L’eur usd dopo una melina trabocco sopra 1,21 ieri sera è sceso sino a toccare la soglia 1,2070 dove avevamo collocato il primo dei livelli di sostegno che si contrappongono ad una correzione dell’euro. Non escludiamo comunque un breakout, qualora la BCE sia più aggressiva nelle deliberazioni. In tal caso l’area successiva di supporto transita a 1,20/1,1990. Tuttavia pensiamo che i veri trigger tecnici in grado di smontare l’attuale forza dell’euro vadano posizionati ben al di sotto dell’attuale schema di negoziazioni. La deviazione standard rispetto alla media trimestrale consente ancora una distribuzione dei valori al di sopra delle soglie più sensibili.
Nel pomeriggio dopo la conferenza stampa di Christine Lagarde, aggiorneremo le nostre osservazioni nel nostro blog
Sterlina in difficoltà, in calo fino a 0,5% nei confronti dell’euro e di circa 0,3% rispetto al dollaro ma pura sempre negoziata all’interno di una bada di oscillazione priva ancora di direzionalità: 0,880 – ,9180 con baricentro area 0,90.
Scarsi passi avanti nelle trattative dell’ultimo minuto sulla Brexit: Londra e Bruxelles si sono semplicemente impegnate a continuare a confrontarsi fino a domenica sul delicatissimo dossier commerciale. Secondo Ursula von del Leyen, che ieri sera ha incontrato Boris Johnson a cena, le posizioni restano ancora distanti.
UEM GOV BOND – In una seduta che non mancherà di spunti, il riferimento per lo spread sono i 115 pb della chiusura di ieri, per il tasso sul decennale BTP si riparte da 0,54%. Il 10 anni Bund invece scende sotto la soglia -0,60% confermando le nostre attese per ulteriore debolezza. Anche l’Euribor 3 mth continua la sua discesa -0,5584 la chiusura di ieri.
AGGIORNAMENTO POST CONFERENZA STAMPA BCE H. 14.45
La BCE ha appena annunciato una serie di nuove misure della policy monetaria nei tempi del Covid. Questi annunci rientrano tutti nella categoria “ricalibrazione” e non “ulteriore alleggerimento”.
Di seguito riportiamo le deliberazioni del Consiglio odierno:
- Programma di acquisto di emergenza pandemico: il programma di quantitative easing di emergenza della BCE verrà aumentato di 500 miliardi di euro per un totale di 1,85 trilioni di euro, per garantire che gli acquisti netti dureranno almeno fino a marzo 2022.
- Reinvestimenti: i reinvestimenti dei pagamenti principali degli acquisti di PEPP verranno effettuati almeno fino alla fine del 2023.
- Programma di acquisto di asset: il programma di QE “tradizionale” della BCE per riportare l’inflazione al target continua a funzionare a € 20 miliardi al mese, a tempo indeterminato.
- Operazioni di rifinanziamento di emergenza a più lungo termine pandemiche (PELTRO): il programma di finanziamento di emergenza della BCE continuerà nel 2021.
- Operazioni di rifinanziamento mirate a più lungo termine (OMRLT): lo schema di finanziamento per prestiti della BCE sarà prorogato di 12 mesi fino a giugno 2022 e l’importo che le banche possono ottenere dalla BCE è stato aumentato al 55% dello stock di prestiti idoneo, da 50 %.
- Collateral: l’allentamento delle regole sulle garanzie è stato esteso in linea con l’estensione delle OMRLT fino a giugno 2022.
Tutti questi passaggi sono una vera ingegneria della banca centrale, qualcosa che il presidente della BCE Christine Lagarde ha chiamato “ricalibrazione” degli strumenti utilizzati per la pandemia e non un effettivo aumento dello stimolo monetario.
Nell’obbiettivo della BCE rientra invece l’estensione dell’attuale livello di accomodamento monetario fino alla metà del 2022.
L’aumento del Pepp rimane quindi allineato alle attese, mentre aumenta il periodo di osservazione e durata del piano.
L’euro dollaro risponde con un frazionale apprezzamento sino a verificare la resistenza intridi a 1,2140