Occupazione USA e i dati Pmi rappresentano i grandi market mover nel nostro Weekly Market Mover Monitor.
Nell’insieme tre sono i temi di maggior interesse questa settimana: in primo luogo i dati sull’Occupazione USA venerdì 7, in secondo luogo i dati PMI manifattura e servizi relativi al mese appena concluso di aprile su scala globale. Infine avremo una serie di consigli direttivi di banche centrali: Regno Unito, Australia, Tailandia, Norvegia, Brasile, Malesia, Turchia e Repubblica Ceca.
L’importanza delle statistiche occupazionali Usa è data dal ruolo che il dato gioca sulla conduzione della linea di policy della Federal reserve, ribadita da J Powell nell’ultima conferenza stampa. Il mandato della Fed oltre alla stabilità dei prezzi è centrato anche sull’occupazione. E’ la ragione per cui il dato di inizio mese cattura l’attenzione degli operatori. L’attesa è strumentale quindi alle decisioni assunte dal Board. Per il mese di aprile si stimano una aumento dei salari (ex agricoltura) pari a 950/980 K nuove unità rispetto a marzo. Il precedente dato era comunque di assoluto rilievo: 916 K. Il tasso di disoccupazione è atteso in difesa dal 6% al 5,7%.
In secondo piano, ma non meno importante, avremo la lettura di una gran numero di dati sui sondaggi rilasciati dalle aziende manifatturiere e dei servizi in diverse importanti aree economiche. L’indice PMI di aprile fornirà un ulteriore verifica della fiducia delle imprese sulla ripresa agli inizi del secondo trimestre. L’attesa è più che positiva in quanto ci si attende che i valori aggiornino in meglio i picchi rilevati in precedenza. Il IIQ dovrebbe mettere in evidenza lo slancio più robusto della crescita su scala globale dopo un primo trimestre in cui in alcune aree, Eurozona, abbiamo assistito ad un rallentamento.
Il quadro complessivo sulla crescita globale
L’espansione economica globale sta spingendo la produzione al di sopra del suo massimo pre-pandemico. La ripresa dalla recessione, che ha visto il PIL reale mondiale precipitare di quasi il 10% dal quarto trimestre del 2019 al secondo trimestre del 2020, ha richiesto quattro trimestri. La robusta crescita negli Stati Uniti e nella Cina continentale ha guidato la ripresa. Dopo una contrazione del 3,5% nel 2020, il PIL reale globale dovrebbe aumentare del 5,3% nel 2021 e del 4,3% nel 2022 prima di stabilizzarsi a un ritmo di crescita del 3,1% nel 2023-25. Tuttavia, le prestazioni variano a seconda delle regioni, con Asia-Pacifico e Nord America in testa e Europa e America Latina in ritardo.
I dati sul Pmi sono anch’essi di assoluta importanza per il grado di correlazione che intrattengono con l’andamento dei mercati e soprattutto per il fatto che incidono profondamente sulle decisioni di politica monetaria.
Gli Stati Uniti hanno evidenziato negli ultimi mesi la migliore traiettoria di crescita sia nel comparto manifatturiero che in quello dei servizi. La Cina ha rallentato la spinta iniziale a causa probabilmente dell’introduzione da parte della PBoC di misure più restrittive sull’erogazione del credito. L’eurozona ha fissato una crescita per il manifatturiero, ma, come noto, hanno evidenziato una forte distonia con il settore servizi.
IIQ in attesa degli aggiornamenti dell’Outlook BCE e Fed
La progressiva limitazione dei blocchi dovrebbe riequilibrare l’andamento del consensus sulla ripresa e dare ulteriore slancio al dato Composite. Il loro andamento unito ai dati sulla crescita del IIQ rientreranno nell’aggiornamento dell’Outlook della BCE nella riunione del 10 giugno. In un intervista che uscirà oggi il numero due della Bce affronta il tema sulle prospettive dei tassi della zona euro avvertendo che con l’avvicinarsi della ripresa economica il Board necessariamente procederà ad una rimozione delle misure di stimolo. In primo piano, come di consueto con il mese nuovo, l’indice Pmi sul settore manifatturiero di aprile: dopo il 59,8 di marzo, record degli ultimi 21 anni, la mediana delle attese raccolte da Reuters vede ancor più rosa, con un miglioramento a 61 punti. Complice il progressivo allentamento delle restrizioni anti-Covid, l’indagine Istat sul clima delle aziende del comparto manifatturiero pubblicata martedì scorso ha messo a segno il massimo da settembre 2018.
…L’Eurozona
In Europa, i PMI del Regno Unito e dell’Eurozona sono pubblicati in contemporanea con la riunione del Comitato di politica monetaria della Banca d’Inghilterra. La Banca ha aggiornato le sue previsioni di crescita il mese scorso incoraggiata dai recenti numeri di PMI flash che si avvicinano ai massimi storici. Ciò nonostante non prevediamo alcun cambiamento nella politica poiché il Board ha sottolineato che non ha fretta di rimuovere gli stimoli fintanto ché la crescita economica rimane al di sotto del suo picco pre-pandemico.
… l’Asia
Nell’Asia-Pacifico, la Reserve Bank of Australia dovrebbe confermare la propria linea impegnata a sostenere la crescita dell’occupazione e l’inflazione nonostante i recenti forti dati economici. Anche dagli incontri di politica monetaria in Tailandia e Malesia non sono attesi cambiamenti. Nel frattempo, i Caixin PMI forniranno un aggiornamento sulla ripresa economica della Cina, così come i dati sugli scambi di aprile, per i quali si prevede una lettura con dati in forte ripresa rispetto la dato molto basso dello stesso periodo dello scorso anno. Infine i dati sul PIL del primo trimestre che saranno pubblicati per Hong Kong SAR e Indonesia, dovrebbero evidenziare una crescita trimestrale annualizzata rispettivamente al 2,1% e all’1,0%.
Anche lo scorso venerdì, come ogni fine settimana, la volatilità ha impattato significativamente sul mercato Forex. L’euro dopo una settimana sotto pressione con valori scambiati marginalmente al di sopra dell’area 1,2110/20 sono rientrati con un’accelerazione proprio verso la chiusura della piazza americana.
Il ritorno dei valori sotto 1,2090/60 ha riportato il cambio nuovamente all’interno dell’area riflessiva che da inizio anno stiamo monitorando nell’ambito del nostro FX Riskoo Monitor. In settimana ci concentreremo sul primo dei due livelli di controllo che abbiamo fissato per collaudare l’accreditamento dei target fissati a medio termine sul nostro FX Outlook 2021. In settimana pubblichiamo l’aggiornamento al nostro report FX RISKOO IIQ riportando l’analisi dei vari indicatori macro economici in rapporto al quadro tecnico dei vari rapporti di cambio. Verificheremo inoltre se al di là di una temporanea reazione la coppia eur usd possa scivolare sotto 1,1980 dove collochiamo il primo dei due livelli di controllo inseriti nella view di medio termine.
Come anticipato nel WEEKLY MARKET MOVER MONITOR il calendario della settimana prevede, giovedì 7, lo svolgimento del meeting della Bank of England. Non sono attese mosse che modifichino il quadro monetario. La terlina dopo un profondo recupero nei confronti dell’euro da area 0,94 ai minimi di marzo fissati a 0,8470 eur gbp, dove avevamo fissato il secondo target riflessivo per l’anno in corso (vedi grafico linea orizzontale arancione) . L’attuale recupero rientra a nostro avviso nell’ambito di una reazione che dovrebbe rimanere di natura temporanea. Pensiamo che un nuovo segnale che contribuisca a riportare la domanda sul pound possa emergere con il breakout di area ,8670.