TASSI 2024: Le notizie che maggiormente circolano sui mercati stanno concentrando il focus sui potenziali tagli dei tassi di Fed e BCE.
La maggior parte delle notizie continua ad essere concentrata sull’avvio della riduzione dei tassi nel corso dell’anno. La Fed ha cercato di contenere l’ottimismo mentre in Eurozona i consiglieri della Bce iniziano, dopo un periodo prolungato di silenzio, a rilasciare commenti sulla linea che la Banca centrale dovrà seguire nei prossimi mesi.
Il governatore della banca centrale portoghese Mario Centeno, membro del direttivo Bce, a Davos ha dichiarato che la Banca centrale europea deve essere pronta a discutere di tagli dei tassi, aggiungendo che nessuna opzione dovrebbe essere esclusa, probabilmente in risposta ad alcuni colleghi, Joachim Nagel (Buba) e Robert Holzmann (BC Austria), che sostengono che sia prematuro, rispetto alle attese dei mercati, discutere dei tagli.
Le due banche centrali continuano a sostenere di essere data dependent, lasciando che siano i dati macro a guidare le loro opzioni di policy.
Tuttavia qualcosa è accaduto sul fronte europeo. Per la prima volta un banchiere ha violato la linea dei rigoristi, rompendo di fatto l’indirizzo intransigente sulla possibilità di considerare il deterioramento dei fondamentali.
Il dollaro dopo una pausa di consolidamento fissata tra 1,10 ed 1,09 contro euro ha rotto gli indugi violando un livello tecnico fortemente condiviso dal mercato. Ciò ha innescato vendite di euro che al momento tenderanno a formare un punto di contenimento nei prossimi giorni tra 1,0750/1,07 eur usd. Si tratta di un livello intermedio che potrebbe essere messo a fuoco dai mercati in attesa del meeting del 25 gennaio della Bce.
Le due banche centrali continuano a sostenere di essere data dependent, lasciando che siano i dati macro a guidare le loro opzioni di policy.
Tuttavia qualcosa è accaduto sul fronte europeo. Per la prima volta un banchiere ha aperto il fronte dei rigoristi, vedremo se le istanze di quanti ritengono necessario intervenire sulle condizioni monetarie possano trovare voce nel prossimo Direttivo della Banca.
Come abbiamo scritto anche nel nostro OUTLOOK 2024 continuiamo a pensare che sia l’Eurozona a necessitare di un taglio immediato dei tassi alla luce dell’indebolimento dell’economia tedesca ed europea.
E’ comprensibile che il Consiglio voglia ponderare lo sviluppo dell’allargamento delle tensioni dal Medio Oriente al Mar Rosso. Non c’è dubbio che le operazioni militari nel Golfo di Aden e le conseguenti deviazioni delle rotte marittime verso Capo Horn in Sud Africa creano notevoli apprensioni. Tuttavia osservando l’andamento del costo dei noli marittimi, il Baltic Dry Index ed i suoi costituent, da inizio anno le quotazioni hanno subito ribassi significativi che vanno dal 35% dell’indice principale sino al 45% del Capesize. Per calcolarlo, il Baltic Exchange valuta i costi dei principali spedizionieri per trasportare i materiali attraverso 22 diverse rotte in tutto il mondo.
Il Brent, altro osservato speciale, per il momento continua ad oscillare all’interno dell’area delimitata tra un floor a 70 usd/bar ed un cap tra 82 ed 87. In questa fase non stiamo osservando segnali che possano allertare oltre la normale tensione, piuttosto stiamo considerando la possibilità che gli scambi possano tentare nuovamente di collaudare area 72/70 usd.
Anche il Natural Gas europeo, il TTF, sta scivolando verso le nostre aree target proiettate a verificare i minimi segnati lo scorso anno, 23-21 eur mwh.
Lo scenario stimato non prevede quindi, al momento, l’innesco delle temute pressioni inflative prodotte dalle quotazioni delle risorse di base sulla scia degli eventi in gioco in oriente.
E’ probabile invece che nei prossimi giorni gli operatori tenderanno a concentrarsi sul prossimo Consiglio Bce. Non sono attese azioni operative, ma come sempre i commenti che la presidente Christine Lagarde rilascerà in conferenza stampa saranno oggetto di attenta analisi.