MARKET MOVER MONITOR WEEK – L’impennata dei tassi di inflazione ha visto la Fed statunitense aumentare i tassi di interesse per la prima volta dal 2018 e la Banca d’Inghilterra aumentarli per la terza riunione consecutiva a causa di una più persistente pressione inflazionistica prodotta dai prezzi elevati nei mercati dell’energia e delle materie prime in generale.
ECONOMY SENTIMENT
Finora la scena operativa dei mercati è stata monopolizzata dallo stress geopolitico e dai conseguenti effetti sui mercati delle materie prime. A partire da questa settimana avremo anche i primi numeri d’impatto della guerra sul sentiment di consumatori ed imprese. Toccheremo con mano non più percezioni che si scontano sulle quotazioni, bensì le conseguenze concrete di ciò che sta accadendo nel mondo reale a partire dall’economia.
Nelle tre principali aree economiche occidentali saranno riportati i dati sul sentiment dei consumatori e soprattutto su quello delle aziende (USA, UEM e UK). Il PMI flash raccolto nei sondaggi di marzo, costituisce l’avamposto delle prime ripercussioni sul clima economico delle imprese che ora devono affrontare una congiuntura ancora più aspra di quanto non lo sia stato quella della pandemia. Alla rarefazione dei consumi, ma soprattutto all’interruzione della catena di fornitura si sta sommando la crisi energetica postulata dal rincaro esorbitante dei prezzi e dalla possibile (non ancora attuata) scarsità delle forniture.
Con questa settimana si chiude altresì la prima frazione del Pil per l’anno in corso. Da una partenza che godeva dell’inerzia positiva del 2021 siamo passati velocemente in uno stato di guerra. Tuttavia è proprio l’azione di questo movimento inerziale, ancora presente, a sostenere una forza di trazione a cui dobbiamo guardare per superare gli ostacoli congiunturali. A confermare questo raggio d’inerzia ci sono tutti i dati che il calendario economico di questa settimana riporta, con attese sugli indicatori di fiducia che esprimono ancora un consolidamento della ripresa e non un crollo della fiducia (24/3 JAP, UEM, UK, USA).
BANCHE CENTRALI
In programma sono iscritti molti interventi di banchieri centrali. Sempre attesi ed analizzati saranno i discorsi di Christine Lagarde e Luis Guindos, nonché gli interventi degli esponenti della FED. Dopo il meeting della Riserva Federale e della Bank of England, reduci dal rialzo dei tassi, sarà il turno della Norges Bank e Suisse Bank. E’ da tempo che si attende un rialzo da parte della Banca centrale norvegese. WB advisors si aspetta un primo rialzo di 25 bp nella riunione di giovedì, mentre dalla Banca centrale svizzera l’attesa è per un segnale di stabilità con la conferma del tasso di riferimento a -0,75%.
Dagli interventi della BCE ci si aspettano indicazioni sulla disponibilità del Board di considerare la necessità di ulteriori azioni volte a favorire il sostegno degli spread sovrani.
Diversi invece sono i toni che provengono dagli Stati Uniti dove i consiglieri Fed più aggressivi reclamano misure più decise per contrastare l’inflazione.
FOREX
Dopo l’annuncio della Fed, l’eur usd è andato a colpire esattamente la parte alta del range che avevamo indicato la scorsa settimana (1,1120 eur usd)e nella diretta streaming con AITI (Associazione Italiana Tesorieri d’Impresa) INSIDE CENTRAL BANK che Wlademir Biasia ha tenuto dopo l’intervento della FED. Nelle prossime sessioni l’area di equilibrio dell’attuale range di oscillazione si sposta a 1,10 eur usd. Il punto continuerà a definire lo spartiacque di brevissimo tra questa fase di consolidamento rispetto alla ripresa di forza del dollaro. Non di meno giocheranno le notizie che provengono dalla linea rossa. Si continua a tenere aperta l’attesa per un compromesso, alimentato ora dalla diplomazia turca.
In attesa della riunione della Norges Bank la corona norvegese ha violato il supporto in area 9,80 eur nok accelerando il suo percorso rialzista nei confronti dell’euro. Ci aspettiamo a breve il test di area 9,50/9,40 dove da mesi abbiamo fissato il nostro target intermedio per l’anno in corso.
Non ha invece lasciato segno sul mercato Forex la riunione di questa mattina della PBoC. La Banca centrale cinese ha lasciato invariati i tassi, il Loan Prime rate a 1 Y al 3,7%. Il mercato si aspetta un allentamento della politica monetaria nel secondo trimestre con un’economia già in rallentamento alle prese con crescenti rischi esterni. il tasso a 5 Y è rimasto anch’esso fermo a l 4,6%. Il cambio usd cny dovrebbe continuare ad accumulare forza per ritornare a premere su quota 6,40 dove posizioniamo l’attuale livello di resistenza.
COMMODITY
ENERGY
Ancora in prima linea i prezzi del gas e del petrolio. Il future sul gas europeo, Dutch TTF, scambia attorno alla linea spartiacque 100 eur/mwh. Per essere più precisi le negoziazioni fanno riferimento, secondo i nostri algoritmi, ad una fascia di supporto compresa tra 100 e 94 euro. Stiamo lavorando per mappare un eventuale ulteriore ritracciamento dei prezzi verso i minimi di febbraio fissati a 70 euro. La violazione di quota 100 sconterebbe proprio questa ipotesi ed aprirebbe una sottile striscia di luce sui colloqui in corso. Continua a preoccupare la spinta impulsiva dei prezzi del Brent. Stiamo analizzando l’attuale consistenza degli scambi per modificare l’aggettivo impulsivo con riflessivo qualora l’elasticità dei prezzi non sconfini oltre quota 115 usd/bar.
Gas europeo e petrolio saranno ancora una volta i driver di questa settimana. Pertanto monitoreremo area 100 euro per il primo e 115 usd per il secondo.
METALLI
Dopo i recenti picchi del prezzo di molti metalli, ferrosi e non, potremo assistere ad un ritracciamento del rialzo. Il Nickel è ritornato a trattare al LME segnando l’inizio di una fase di potenziale riequilibrio. Siamo ancora molto lontani dall’effettivo contenimento della volatilità, ma i limiti di prezzo superiore e inferiore giornalieri in entrambe le direzioni (“limiti di prezzo giornalieri” aumentati dal 12% al 15%), decisi dl LME per i contratti a titolo definitivo in nichel su tutte le sedi di esecuzione con effetto dal 21 marzo 2022, potrebbe rappresentare un primo passo verso la normalizzazione degli scambi.
In generale ci aspettiamo una correzione dei recenti rialzi, con una flessione dell’Acciaio Steel Scrap che può coprire anche il 20%. Tale ampiezza non riporta ancora in equilibrio le dinamiche della domanda e dell’offerta ma quantomeno offre un primo segnale di raffreddamento delle tensioni sul mercato. Infine, il nostro Team, dedicato alla ricerca sul comparto, approfondirà in settimana la possibilità di cogliere un segnale positivo anche dall’Alluminio e dal Rame. Il ritorno delle contrattazioni del Rame Cash averso quota 9850 usd può rappresentare per l’intero comparto dei non ferrosi, un segnale importante di distensione soprattutto se si verificheranno vendite in grado di violare la soglia attualmente coperta dal nostro servizio di alerting proprio a 9850 usd/t..
MARKET MOVER MONITOR CALENDAR WEEK 12/22