MARKET MOVER UCRAINA [FONTE REUTERS] In vista del meeting del 10 marzo, l’attenzione del mercato sarà rivolta in giornata alla diffusione delle minute dell’ultima riunione Bce che si è tenuta all’inizio del mese scorso. In particolare, gli investitori cercheranno di cogliere qualche indizio per capire quanto Francoforte sia determinata a procedere sulla strada di una stretta monetaria. In questo senso si concentreranno soprattutto sui riferimenti a inflazione e crescita sulle cui prospettive è destinato a ripercuotersi il conflitto in Ucraina, come ha sottolineato ieri il vice presidente de Guindos. Esprimendo vedute divergenti, il governatore della Bundesbank Nagel ha detto che Francoforte dovrebbe mantenere alta l’attenzione sulla normalizzazione della politica monetaria mentre il capo economista Lane ha sollecitato Francoforte a essere paziente e tollerare il picco dell’inflazione. Di ieri sera le dichiarazioni di un altro esponente Bce: Centeno ha avvertito che la guerra in Ucraina potrebbe portare in Europa un mix di bassa crescita e inflazione elevata, ovvero la stagflazione. L’aspetto che più preoccupa è la dinamica dei prezzi al consumo balzati nel blocco al nuovo record di 5,8%, ben lontani dal target Bce di 2%, principalmente a causa del picco nei costi energetici.
La crisi ucraina è destinata ad avere ripercussioni anche sul dibattito in seno all’Ue di riforma del patto di stabilità con la Commissione Ue che valuterà entro maggio se protrarne al 2023 la sospensione.
FED E BANCA DEL CANADA – Nell’attesa audizione alla Camera, in replica oggi pomeriggio al Senato, il governatore della Fed Powell ha detto di essere a favore di un aumento dei tassi da 25 punti base al prossimo meeting ma ha aggiunto che l’istituto centrale è pronto anche a muoversi in modo più aggressivo, in un secondo momento, se l’inflazione non dovesse diminuire come previsto. Stando ai mercati monetari, i principali istituti centrali, Fed in testa, proseguiranno nei loro piani di alzare i tassi questo mese nonostante la guerra complichi il quadro. Per la Bce invece, che al prossimo meeting diffonderà anche le nuove stime dello staff su inflazione e crescita, mentre la banca prepara i mercati a un’ulteriore riduzione dello stimolo, le previsioni di un aumento dei tassi si stanno riducendo. Ieri la Banca centrale del Canada ha alzato i tassi di 25 punti base portandoli allo 0,50%.
DATI USA – Utili per qualche spunto in vista del prossimo meeting Fed i dati che giungeranno nel pomeriggio dagli Usa. Oltre alle richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione, viste in lieve calo a 225.000 da 232.000 della settimana precedente — anche la lettura dell’Ism non manifatturiero che a febbraio dovrebbe attestarsi a 61,0 dal precedente 59,9. In vista di un altro indicatore di peso, i dati governativi sul mercato del lavoro Usa in agenda per domani, i numeri sul settore privato hanno mostrato ieri un’accelerazione oltre il consensus il mese scorso.
CRISI UCRAINA – In attesa del nuovo round di colloqui previsto per oggi, le truppe russe sono nel centro del porto ucraino di Kherson dopo una giornata di rivendicazioni contrastanti: ieri il ministero della Difesa russo ha detto di aver preso la città mentre un consigliere del presidente ucraino Zelensky ha risposto che le forze ucraine continuavano a difendere il porto sul Mar Nero in cui vivono 250.000 persone. L’Onu conferma 227 vittime tra i civili e 525 feriti alla mezzanotte del primo marzo, avvertendo che il vero bilancio potrebbe essere molto più alto. La Corte penale internazionale indaga su possibili crimini di guerra, dopo la richiesta di ben 39 Paesi membri, e la risoluzione dell’Onu che critica la Russia è stata sostenuta da 141 sui 193 membri dell’assemblea, aumentando l’isolamento di Mosca. In un’intervista al ‘Corriere’, la presidente del Parlamento Ue Metsola ha detto che Bruxelles sta collaborando con il Parlamento ucraino per garantirne la continuità. Sui mercati i prezzi del greggio sono balzati di nuovo, con il Brent oltre i 118 dollari. Fitch e Moody’s hanno ridotto il rating della Russia di sei notch a “junk” spiegando che le sanzioni dell’Occidente mettono in dubbio la sua capacità di onorare il debito e indeboliscono l’economia.
PMI SERVIZI ITALIA E ZONA EURO – Dopo la lettura sulla manifattura, rimasta invariata a febbraio dal mese precedente, in mattinata verrà diffusa l’analoga statistica Pmi relativa a servizi e composito per l’Italia. Le attese nel primo caso sono per un’espansione a 52,5 dal 48,5 di gennaio. Poco dopo sarà la volta del dato a livello dell’intera zona euro che dovrebbe mostrare una conferma della stima preliminare a 55,8. Eurostat diffonde la statistica relativa ai prezzi alla produzione di gennaio, visti in crescita a livello annuo a 27,0% dal precedente 26,2%, e al tasso disoccupazione dello stesso mese che il consensus proietta a 6,9%, poco mosso rispetto al precedente 7,0%.
COMMODITY Il future sul natural Gas TTF continua a seguire il percorso ridefinito dopo la tenuta di area 106/96 eur/mwh. Ieri nella piattaforma The ICE abbiamo visto scambi con prezzi temporaneamente superiori al picco pre Natale a 180 euro. Il mercato apre a ridosso di area 180 in attesa di notizie dal nuovo round di negoziati. Se dovessero fallire i prezzi potrebbero strappare ulteriormente in direzione di 230 euro in un picco di volatilità. Ci attendiamo un primo segnale di distensione su violazioni al ribasso di area 175/170 euro.
Il Brent conferma il rally avviato dopo l’escalation militare. Ci aspettiamo un’accelerazione ulteriore in direzione di a135 usd/bar.
Metalli L’assedio al porto di Mariupol ha spinto i prezzi dell’Acciaio verso nuovi massimi, supportato anche dal forte rialzo dell’energia. Lo Steel Scrap rischia di salire a breve di un ulteriore 15%. Ci aspettiamo un ulteriore rialzo dei prezzi del future sull’Alluminio a 4000 usd.
FOREX Il mercato si sta concentrando sulle azioni che le banche centrali metteranno in campo dopo l’escalation russa. Ieri la BoC ha alzato, come atteso prima degli attuali eventi, i tassi nell’ordine di 25 bp. La Fed quindi potrebbe seguire la scia di BoE e BoC nel prossimo meeting. La Bce invece, anche in questo caso secondo le nostre attese, non dovrebbe alzare i tassi. Resta da comprendere a chiarire come affronterà il tema dei sostegni a fronte della congiuntura fortemente critica in cui l’Europa è caduta. Da programma termina il Pepp, continua l’App. L’eur usd ha violato al ribasso quota 1,12. Come indicato nel report di lunedì, la violazione del sostegno a 1,12 ha spintole negoziazioni a scendere oltre i precedenti minimi. Ai nostri lettori confermiamo lo sviluppo tendenziale dello scenario previsto nell’Outlook 20/22. La prossima settimana pubblicheremo un aggiornamento all’Outlook in preparazione degli attesissimi meeting di BCE e Fed.
BTP E PRIMARIO ZONA EURO – Saranno i 152 punti base e l’1,54% i riferimenti per l’avvio odierno rispettivamente per il premio al rischio tra Italia e Germania sul segmento decennale e per il tasso del benchmark giugno 2032, su piattaforma Refinitiv. La seduta vedrà anche una fervente attività sul primario con le aste a medio lungo di Francia e Spagna che offriranno, la prima un massimo di 10 miliardi in tre Oat (con scadenza 2032, 2045 e 2053) e la seconda fino a 5,5 miliardi in tre Bonos tra cui il titolo green 2042. Stiamo seguendo l’ipotesi di un breakout di area 1,40% dei rendimenti sul 10 y Italia.
EQUITY INDEX Il mercato azionario continua ad essere governato prevalentemente dall’offerta. Gli indici americani dimostrano maggior resilienza, tuttavia continuiamo a confermare il nostro Outlook 20/22 e soprattutto lo scenario già messo in allerta lo scorso anno a novembre dove avevamo già indicato i target di mercato.