Le notizie che possono influenzare i mercati…
NUOVO BTP 20 ANNI E REAZIONE MERCATO – Potrebbe arrivare già questa mattina il lancio via sindacato del nuovo Btp a 20 anni. Il titolo, con scadenza settembre 2038, è stato annunciato ieri pomeriggio dal Tesoro, con la tradizionale formula di un’operazione da realizzare “nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato”. Il comunicato del Tesoro, giunto a mercato aperto, si è tradotto in una punta del premio al rischio Italia/Germania a 159 punti base, seguita da una chiusura a quota 157. Il collocamento sarà gestito da Banca Imi, Barclays, Ing, Jp Morgan e Rbs.
ASTA BOT – Potrebbe segnare un ennesimo minimo record il rendimento nell’asta odierna di Bot a 12 mesi. Ieri a fine seduta, sul mercato grigio di Mts, il titolo (scadenza 14 gennaio 2019) scambiava a un tasso in area -0,415%, sotto il precedente minimo della serie, registrato nell’asta di metà dicembre a quota -0,407%. L’offerta è di 7,5 miliardi di euro, lievemente inferiore ai 7,7 miliardi di buoni in scadenza.
PRIMARIO ZONA EURO – In agenda c’è anche il nuovo decennale tedesco, Bund 15 febbraio 2028 cedola 0,5% (invariata dal benchmark precedente), in asta per indicativi 5 miliardi. Il collocamento precedente sul benchmark agosto 2027 risale al 7 dicembre, quando il titolo è stato assegnato per 1,62 miliardi al tasso medio di 0,3% con un rapporto di copertura pari a 1,1. Sugli schermi dei broker intorno a fine seduta il nuovo titolo — sei mesi più lungo — viaggiava a un rendimento in area 0,53%. Da ricordare anche il collocamento breve greco, con 625 milioni di titoli a 3 mesi.
BANCHE ITALIA – Bankitalia pubblica la statistica mensile, relativa a novembre, su depositi, impieghi e sofferenze delle banche italiane, insieme al dato sui titoli di Stato nazionali da esse detenuti. I numeri di ottobre, diffusi il mese scorso, mostravano sofferenze lorde pari a 173,809 miliardi (in calo di 5,5% su anno) dai 172,992 di fine settembre e quelle nette a 66,046 da 65,651 miliardi. Il dato sul portafoglio dei governativi andrà invece confrontato con 351,390 miliardi di ottobre, il livello più basso da gennaio 2013.
VERSO IL VOTO – Di Maio sfuma ulteriormente i toni del M5s su un eventuale referendum sull’euro, dichiarando di credere che “non sia più il momento” e definendolo “extrema ratio che spero di evitare”. Il candidato premier M5s continua tuttavia a proporre di superare il tetto Ue del 3% sul deficit/Pil in nome di investimenti “ad alto moltiplicatore”. A stemperare i timori di un potenziale processo di ‘Italexit’ dopo le elezioni di marzo sono giunte anche le parole di Berlusconi, secondo cui l’Italia non può fare a meno dell’euro, assicurando che sul tema non ci sono differenze di vedute all’interno dello schieramento di centrodestra. Piuttosto il centrodestra sembra puntare sulla legge Fornero: la Lega ha rivendicato di aver ottenuto dagli alleati l’impegno alla cancellazione, mentre Berlusconi ha parlato di eliminarne gli “aspetti ingiusti”.
DATI EUROPA – Dopo gli incoraggianti numeri tedeschi di ieri sulla produzione industriale di novembre, miglior risultato degli ultimi otto anni, si guarderà oggi agli analoghi dati da Francia e Gran Bretagna. Per la Francia, le stime sono per una correzione dello 0,5% congiunturale, dopo l’eclatante +1,9% di ottobre; per la produzione britannica si prevede +0,3% su mese e +1,8% su anno dopo la variazione nulla congiunturale e il balzo tendenziale di 3,6% visti in ottobre.
PREZZI CINA – I prezzi alla produzione cinesi sono cresciuti in dicembre del 4,9% su anno, il ritmo più lento da 13 mesi, sullo sfondo delle misure del governo contro l’inquinamento invernale dell’aria, che stanno frenando la domanda di materie prime da parte delle fabbriche. Il dato è sensibilmente più debole rispetto al +5,8% di novembre, anche se lievemente superiore alle attese di +4,8%. I dati odierni mostrano anche un’accelerazione dei prezzi al consumo, tuttavia inferiore alle previsioni: l’indice Cpi, sempre di dicembre, è cresciuto dell’1,8% tendenziale, più dell’1,7% del mese precedente ma le stime erano per un +1,9%. Sull’intero 2017, la crescita dei prezzi al consumo è stata pari all’1,6%, quella dei prezzi alla produzione del 6,3%.
MINUTE FED – Il rialzo dei tassi Fed di dicembre ha registrato l’opinione contraria di 3 dei 12 governatori regionali della banca centrale americana, secondo quanto emerso dalle minute della discussione tenuta nell’ultimo meeting, pubblicate ieri sera. I presidenti della Fed di Chicago, Minneapolis e St.Louis (quest’ultimo senza voto nel corso del 2017) hanno basato la loro contrarietà sui dati ancora deludenti che continuano a giungere dall’inflazione Usa.
GREGGIO – Petrolio in rialzo questa mattina con quotazioni ai massimi dal dicembre del 2014. A sostenere i prezzi è una combinazione tra solida domanda e prosecuzione dei tagli all’output da parte dell’Opec e di altri paesi produttori, anche se gli analisti invitano alla cautela riguardo il rischio di un surriscaldamento del mercato. Alle 7,30 italiane il future Brent scambia a 69,16 dollari il barile (+0,34), dopo un picco a 69,26; il Nymex tratta a 63,45 dollari (+0,49), con un massimo intraday a 63,53.
FOREX – Lo yen estende il rialzo su dollaro e euro, partito ieri dopo che la Banca del Giappone ha deciso una riduzione degli acquisti di governativi a lungo termine, alimentando la speculazione per un prossimo avvio della fase di riduzione del massiccio stimolo monetario. Il cambio dollaro/yen tratta a 112,22/24 da 112,64 dell’ultima chiusura; euro/yen a 133,88/93 da 134,45. Resta invece poco variato l’euro/dollaro questa mattina, a 1,1926/27 da 1,1935 dell’ultima chiusura, a distanza dal massimo da quasi quattro mesi toccato giovedì scorso a 1,2089.
TREASURIES – La speculazione sull’avvio di un processo di ‘tapering’ nella politica monetaria giapponese continua a sostenere anche il rialzo dei rendimenti sui governativi Usa. Nelle contrattazioni della mattinata il benchmark decennale Usa prosegue la flessione partita nella seduta di ieri cedendo 5/32, con rendimento in salita a 2,566%, a nuovi massimi da 10 mesi circa.
DATI MACROECONOMICI
ITALIA
Istat, prezzi abitazioni trim3 (10,00).
FRANCIA
Produzione industria novembre (8,45) – attesa -0,5% mese.
GRAN BRETAGNA
Produzione industria e manifattura novembre (10,30) – attesa 0,3% mese e 1,8% anno per industria; 0,3% mese e 2,8% anno per manifattura.
Bilancia commerciale novembre (10,30) – attesa deficit con Ue 10,7 miliardi sterline, non-Ue 2,6 miliardi.
USA
Prezzi import ed export dicembre (14,30) – attesa 0,5% mese prezzi import, 0,3% export.
Revisione scorte ingrosso novembre (16,00) – attesa 0,7% mese.
Vendite ingrosso novembre (16,00) – attesa 0,7% m/m.
Scorte settimanali prodotti petroliferi Eia (16,30).
CINA
Attesa fino a 15 gennaio M2 dicembre – attesa 9,1% a/a.
ASTE TITOLI DI STATO
ITALIA
Tesoro offre 7,5 miliardi Bot 12 mesi, scadenza 14/1/2019 (367 giorni).
EUROPA
Germania, Tesoro offre 5 miliardi Bund 10 anni 15 febbraio 2028 cedola 0,5%.
Grecia offre 625 milioni titoli di Stato a 13 settimane.
USA
Tesoro offre 20 miliardi dollari titoli Stato 10 anni 15/11/2027.
BANCHE CENTRALI
ITALIA
Banca d’Italia pubblica dati su depositi, impieghi, sofferenze bancarie di novembre e su titoli di Stato italiani detenuti da banche operanti in Italia a fine novembre.
EUROPA
Svezia, Riksbank pubblica verbali riunione politica monetaria (9,30).
USA
Dallas, interventi presidente Fed Dallas Kaplan (15,10 e 16,15).
Lake Forest, intervento presidente Fed Chicago Evans (15,00).
St. Louis, intervento presidente Fed St. Louis Bullard (19,30).
APPUNTAMENTI
ITALIA
Roma, vertice paesi Europa meridionale con Gentiloni, Macron e Rajoy (19,00).
USA
Washington, Trump riceve primo ministro norvegese Solberg.