Skip to content

TTF: LA GRANDE SPECULAZIONE 2

 La scorsa settimana avevamo postato un breve commento sulle stime (a breve termine) di picco delle quotazioni del future Dutch TTF, fissando un valore attorno a quota 320 eur mwh.

Ieri il mercato dopo aver aperto in flessione ha tentato un nuovo rialzo chiudendo sostanzialmente sui minimi sotto il livello di apertura.

In tal modo si aperto un segnale di inversione della tendenza almeno nel brevissimo termine, probabilmente sino a venerdì 9 settembre quando si riunirà il consiglio di emergenza tra i ministri dell’energia UE.

Il costo medio dell’energia elettrica, il PUN,  è stato fissato ieri a 740 euro al MVh. Una delle misure chieste da molti paesi è quella di sganciare i costi dell’elettricità da quelli del gas. Josef Sikela, ministro dell’Industria della Repubblica ceca che da luglio ha la presidenza di turno della Ue, ha convocato una riunione d’emergenza dei ministri dell’Energia per il 9 settembre.  Sul tema del caro bolletta Ursula von der Leyen ha incontrato ieri il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck, che sembra aprire – scrivono i giornali italiani – alla proposta di un tetto sui prezzi. Secondo un documento visto da Reuters, anche Belgio sarebbe favorevole a un ‘price cap’ a livello Ue oltre all’ipotesi di sospendere le contrattazioni in caso di movimenti troppo disordinati.

E’ possibile che le mani che governano l’azione speculativa sui prezzi del TTF abbia per questo deciso di ritirarsi. Non escludiamo quindi, una volta violata al ribasso quota 260 euro, una correzione verso 200/180 eur mwh.

Dai dati che analizziamo l’open interest, ovvero il numero di contratti aperti per le scadenze calendarizzate sino a marzo 2023, è prossimo a 550k contratti per un controvalore medio complessivo prossimo ai 150 miloni di euro. Rispetto al mercato Henry Hub, punto di scambio e di consegna per il contratto future sul gas naturale NYMEX negli Stati Uniti, i volumi sono decisamente inferiori. Ciò significa meno un mercato meno profondo e quindi meno liquido.  

L’elevata volatilità che si registra sulle quotazioni conferma la presenza di un floor sottile esposto alle correnti speculative che gli utenti subiscono con poche armi difensive.

Ovviamente al di là di queste considerazioni rimane aperto il problema delle forniture e dei quantitativi in grado di soddisfare la domanda inelastica del gas.

Al momento i flussi di gas russi lungo il Nord Stream si fermeranno domani (31 agosto) per tre giorni di manutenzione presso una stazione di compressione. Il mercato osserverà con impazienza se i flussi riprenderanno una volta terminata la manutenzione. Attualmente, Nord Stream funziona solo a circa il 20% della capacità e Gazprom ha affermato che i flussi torneranno a questi livelli una volta che i lavori saranno completati. Se i flussi riprenderanno quando dichiarato, potrebbe fornire un ulteriore ribasso dei prezzi europei nell’immediato.

La correzione dei prezzi del gas toglierà parte delle pressioni sull’euro ed in generale su tutti i segmenti dei mercati che nelle ultime due settimane hanno subito tale pressione. Ci aspettiamo una reazione del cambio eur usd in direzione di area 1 con possibilità di sconfinare a brevissimo in direzione dei valori scambiati nella prima parte di agosto.