FORWARD GUIDANCE: che cosa deciderà la BCE questa settimana?
Dal mese di gennaio allertiamo i nostri lettori sui rischi percepiti dal mercato in merito al ritorno dell’inflazione. Il Consiglio della BCE ritorna questa settimana a riunirsi per deliberare gli aggiornamenti della linea di policy monetaria partendo dall’analisi della curva dei prezzi, nonché analizzando gli ultimi dati relativi ai sondaggi PMI sulla fiducia delle imprese. L’esito delle riflessioni dei membri del Consiglio sarà oggetto della revisione della Forward Guidance la quale al momento prevede che gli acquisti netti legati alla pandemia (PEPP) rimangano estesi almeno fino a marzo 2022 con reinvestimenti reiterati fino alla fine del 2023.
I DATI SULL’INFLAZIONE
Di seguito riportiamo il grafico pubblicato dall’Ufficio Studi della BCE
I MERCATI
Il tema è oggetto di tensione sui mercati, al punto che la volatilità sui bond, sull’equity e recentemente anche sulle commodity si è nuovamente accesa. Ciò sta causando una certa tensione nei listini che prezzano i vari strumenti. Ne avevamo dato l’ALERT in merito ai realizzi sull’equity e sulle commodity a febbraio.
L’inflazione percepita ed attesa sta alimentando il rialzo dei rendimenti sul tratto lungo della curva. I redimenti sul governativi hanno raggiunto recentemente i nostri target previsti nell’OUTLOOK 20/21: 1,50 US Treasury 10 Y e -0,10% De Bund 10 Y.
Il tema dei rendimenti è importante non solo per la lettura delle aspettative sull’inflazione da parte dei mercati ma anche per determinare la direzione che i flussi potrebbero intraprendere in funzione della loro appetibilità. Lo scorso autunno avevamo in più occasioni analizzato il differenziale di rendimento tra la curva americana e quella tedesca/europea. Le ragioni di tale interesse erano legate al nostro interesse per il sottostante rapporto eur usd. Eravamo in una fase in cui molti analisti stimavano un obbiettivo per il cambio a 1,25 ed 1,30.
CONFERME DAL CAMBIO EUR USD
Come abbiamo sempre sostenuto l’idea di quotare l’euro a tali livelli ci sembrava impropria per una serie di ragioni tra cui l’attesa per un ritorno di forza dei rendimenti americani. Nelle nostre attese infatti, ci aspettavamo un ritorno dell’allargamento dello spread verso 160/180 punti base a favore degli USA. Nei nostri studi abbiamo osservato che tale processo anticipa di circa sei mesi l’apprezzamento del dollaro sull’euro.
L’eur usd in effetti ha iniziato ad invertire rotta a gennaio confermando proprio nelle settimane centrali di febbraio tale impostazione. Oggi stiamo verificando i target attesi dal nostro modello nel FX OUTLOOK 20/21 anticipati nell’intervento di Wlademir Biasia nel meeting annuale dell’Associazione Italiana dei Tesorieri d’Impresa AITI TREASURY & FINANCE FORUM DAY dello scorso 20 novembre.
Stiamo ora lavorando per comprendere se la conferma della Forward Guidance della BCE possa spingere l’eur usd a livelli ancora più attraenti per l’export come messi in evidenza anche nel grafico che da inizio 2021 stiamo aggiornando nei nostri post.