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MARKET MOVER FX: INFLAZIONE USA

Market Mover FX: Inflazione USA.

Protagonisti assoluti della seduta sul versante macro i numeri sull’inflazione di dicembre, di cui i mercati scommettono un ulteriore raffreddamento che confermerebbe l’atteso cambio di passo di Federal Reserve. Tenendo in considerazione anche gli ultimi dati sul Pmi Usa, il quadro della mediana delle attese raccolte da Reuters prefigura per il costo della vita un tasso annuo di 6,5% da 7,1% di novembre, parallelo a una discesa dell’indice ‘core’ a 5,7% da 6% del mese precedente.

il presidente Jerome Powell lo scorso martedì non ha fornito indicazioni di politica monetaria al simposio della Riksbank, limitandosi a dire che l’indipendenza della banca centrale è fondamentale per la sua capacità di combattere l’inflazione; aggiungendo inoltre che per contrastare il rialzo dei prezzi la BC deve necessariamente imporre sacrifici al mercato. Michelle Bowman, consigliere FED ha invece sottolineato che serviranno altri rialzi dei tassi.

Rimangono quindi al centro dell’attenzione lo sviluppo dei dati sull’inflazione per interpretare l’orientamento delle banche centrali.

Prevale invece lo scetticismo sul potenziale rallentamento della stretta monetaria da parte della Bce, alimentato dalle recenti parole di Isabel Shanabel, dove gli investitori sembrano ritenere che i segnali di raffreddamento dell’inflazione non siano sufficienti a modificare l’approccio ‘hawkish’ di Francoforte. Isabel Schnabel ha sottolineato che l’inflazione non si riduce da sola, e che le condizioni finanziarie dovranno rimanere restrittive. Di converso il collega portoghese Mario Centeno ha segnalato che la fine del processo di rialzo dei tassi si avvicina anche in Eurozona.

In questi giorni il cambio si è posizionato sotto la nostra area di resistenza 1.0775 eur usd, in attesa della pubblicazione del dato odierno alle 14.30.

Nell’Outlook 20/23 abbiamo fissato il range 1,07/1,08 come area significativa dal punto di vista tendenziale di medio termine.

Nel pomeriggio analizzeremo le reazioni del mercato: ritorni sotto area 1,0720/00 potrebbero aprire una prima frattura sul percorso di recupero dell’euro. Letture meno positive rispetto alle attese alimenterebbero potenziali vendite sulla divisa europea ancorché limitate in attesa degli incontri delle banche centrali che riprenderanno a febbraio.

Nel frattempo, fuori onda, lontano dal proscenio di mercato si muove con una certa decisione il cambio usd cny. La banca centrale ha effettuato una nuova iniezione di liquidità short-term nel sistema bancario in vista del lungo periodo di festività, la divisa cinese rimane comunque inserita in un contesto di rafforzamento verso il dollaro. Secondo le linee tendenziali indicate sempre nel nostro Outlook 20/23, pensiamo che il rapporto possa subire ulteriori allentamenti in direzione dei minimi segnati nella prima parte dello scorso anno.