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USA ELECTION DAY: AL VIA LA SFIDA

USA ELECTION DAY: AL VIA LA SFIDA

USA 2020. Sono piuttosto elevate le incognite sulle presidenziale del 3 novembre. Le elezioni del 2020 vedranno un enorme aumento del voto per corrispondenza a causa della pandemia in corso, il che probabilmente significherà che il vincitore, con una certa probabilità, non potrà essere annunciato prima di una settimana dopo l’elezione. Un ulteriore elemento di incertezza è dato dalle recenti dichiarazioni del presidente Trump a seguito delle quali si è rifiutato di escludere a priori di contestare il risultato in caso di vittoria di Joe Biden, il che potrebbe sfociare in una crisi costituzionale.

FX USD

Il dollaro è stato chiamato al ribasso in più occasioni recentemente. Il ridimensionamento dei tassi ha chiuso in parte il grande differenziale con quelli europei, ed in generale nei confronti dei tassi praticati su tutte le valute. Questo ha ridotto l’appetibilità della divisa americana. Tuttavia vediamo nell’economia statunitense, ancor oggi, le migliori chance di ripresa rispetto ad altre aree. Vediamo soprattutto un’inversione di tendenza della curva dello spread nel tratto a 10 anni tra USA e Germania.  

A fine luglio e nel mese di agosto abbiamo dichiarato di ritenere piuttosto improbabile un ulteriore apprezzamento dell’eur usd oltre la soglia 1,20. La BCE, a seguito del Consiglio di politica monetaria di settembre, ha manifestato, in conferenza stampa, un certa insofferenza verso un tasso di cambio dell’euro così elevato. I media e gli osservatori in generale non hanno dato molto peso alle dichiarazioni di Christine Lagarde. Tuttavia non dev’essere minimizzato il tenore dell’intervento a seguito del quale si è aperta una rumorosa discussione all’interno del Baord su come raffreddare la forza dell’euro. Per tale ragione dovremo guardare ai potenziali effetti prodotti dal voto considerando anche il lato dell’euro. L’Eurozona non è del tutto attrezzata per sostenere un cambio oltre quota 1,20 contro il dollaro. La deflazione e le ripercussioni sulle esportazioni potrebbero raffreddare ulteriormente la ripresa in atto sul manifatturiero La BCE è consapevole di questi rischi e per tale ragione potrebbe essere pronta ad incrementare gli stimoli monetari per prevenire eventuali effetti distorsivi prodotti da un cambio non desiderato a tali livelli.  

USA ELECTION DAY: AL VIA LA SFIDA

Le nostre valutazioni stimano, tenendo conto anche del residuo differenziale sui tassi ancora presente, un valore di riequilibrio nel breve periodo. In ogni caso la nostra visione sul lungo termine rimane comunque ancora favorevole per un ulteriore apprezzamento del dollaro.  Su tali basi abbiamo vincolato il nostro giudizio positivo alla tenuta di area 1,20 eur usd.   

Il mercato appare invece ancora molto positivo sull’euro, meno sul dollaro. Chiaramente, in caso di risultati incerti e messi in discussione da uno dei candidati, innescherebbe una chiamata generale di avversione al rischio  ruotando buona parte dei flussi sulle monete rifugio a partire proprio dalla divisa americana. 

In merito allo spread sul tratto lungo della curva Usa Germania ci aspettiamo che il differenziale ritorni ad allargarsi con un rialzo a favore dei rendimenti americani che dovrebbe posizionarsi in un’area di riequilibrio tra 160/180 punti base. Statisticamente il mercato si adegua allo shift della curva con un ritardo di sei mesi. L’azione di reversal del movimento si è formata recentemente, agli inizi dell’estate. Pertanto dovremo, nelle prossime settimane, verificare se i primi passi mossi in direzione di area 160/80 (attualmente quota 140 b.p.) saranno confermati nel prossimo futuro con la tenuta del rialzo oltre la soglia 135. Potremmo così confermare l’outlook ed attendere l’allineamento dei mercati fx.  

Ovviamente una buona dose di influenza sarà determinata dall’esito delle elezione. 

USA ELECTION DAY: AL VIA LA SFIDA

Per approfondire le aspettative del mercato abbiamo condotto una ricerca sulle preferenze di consensus attribuite ai due ticket: Onda Blu (Joe Biden) e Onda Rossa (Donald Trump)….

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