MARKET MOVER MONITOR WEEK 14/22 – I market movers che gli operatori continuano a mettere a fuoco rimangono ancorate sulle prospettive di pace in Ucraina, gli effetti sui prezzi dell’energia e le ripercussioni sull’andamento della domanda. Quelle che ci hanno impressionato maggiormente la scorsa settimana erano concentrate su tre temi interconnessi: le dichiarazioni del Ceo di Basf, la conferma da parte della Russia di regolare i pagamenti del gas in rubli e l’inversione della curva Usa.
Il Ceo di Basf, Martin Brudermuller, ha rilasciato un ‘intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung denunciando i rischi di un collasso dell’industria tedesca nel caso in cui le forniture di gas dovessero essere bloccate, causando la peggior crisi per l’economia tedesca dalla fine della WWII. Non possiamo prendere un simile rischio! Sempre la scorsa settimana il presidente Putin ha firmato un decreto per regolare i pagamenti del gas in rubli, agganciando di fatto la propria moneta alla commodity. Le quotazioni del future Dutch TTF sono balzate immediatamente verso la parte alta del range che avevamo indicato come possibile campo di oscillazione tra 95/100 e 130 eur/mwh nel Market Mover Monitor della scorsa settimana e nel Risk Plan riservato al nostro servizio di Enterprise Risk Management. Apriamo la settimana confermando per il momento ancora la stessa impronta operativa. Ciò che deve farci riflettere riguarda l’implicita notizia della rottura ufficiale di un dogma dei mercati: regolare una commodity fuori dal perimetro del dollaro. Nella storia si sono verificati più tentativi di un break up. In qualche modo sono tutti rientrati. Ora invece il trend appare condiviso, anche se non ancora in una dimensione ufficiale, da altri produttori di petrolio. In un futuro prossimo la Cina potrebbe regolare i suoi pagamenti non più in dollari bensì in yuan, magari utilizzando la propria moneta digitale. Il sistema Swift perderebbe il ruolo di centralità nella circolazione funzionale dei flussi monetari. Dal 2015 la Cina sta costruendo un sistema di pagamento interbancario transfrontaliero come sistema di regolamento e compensazione dei pagamenti per le transazioni che utilizzano lo yuan. Il sistema è supervisionato dalla banca centrale cinese ma è gestito da CIPS Co. Ltd a Shanghai. La proprietà è distribuita tra dozzine di azionisti tra cui istituzioni finanziarie cinesi di proprietà statale, borse e banche occidentali. Il suo utilizzo è aumentato costantemente, con un valore medio giornaliero delle transazioni prossime ai 390 miliardi di yuan (61,4 miliardi di dollari), registrando un aumento del 50% rispetto a un anno fa, secondo i dati dell’azienda.
A febbraio CIPS contava circa 1.300 partecipanti, principalmente in Cina, ed elaborava circa 13.000 transazioni al giorno; SWIFT conta più di 11.000 membri e gestisce più di 42 milioni di transazioni al giorno.
Siamo partiti dal gas per passare alle dichiarazioni del Ceo di Basf e parlare di una prima risposta alle sanzioni verso la Russia. I primi sondaggi effettuati sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere, rilasciato la scorsa settimana, non ha messo in evidenza impatti particolarmente allarmanti. Le aziende americane hanno, nella media, dichiarato un aumento degli ordinativi pur in un clima di maggior pressione sui costi input.
Tra i maket mover della settimana ci sono per l’Eurozona la lettura del PMI Services. Il PMI Manufacturing ha visto la sorsa ottava una parziale limatura del livello di sentiment. Questa settimana avremo l’opportunità di analizzare i primi sondaggi delle imprese dei servizi.
Tra i market movers i sondaggi PMI Services su scala globale.
I dati del PMI dei servizi seguiranno quindi il PMI manifatturiero. Avremo modo di completare una prima analisi sugli impatti della devastante guerra che sta mettendo a confronto l’ordine mondiale tra occidente ed oriente. La flessione prevalentemente concentrata in Europa del dato manifatturiero potrebbe rivelarsi più robusta per i servizi. Nonostante la perdita di momentum del tenore della crescita, sotto il profilo congiunturale emergono le posizioni più aggressive adottate dalle banche centrali in tutto il mondo. Questo potrebbero fornire ulteriori ostacoli per le imprese già preoccupate per l’aumento dei costi aziendali.
USA verbali Fed FOMC.
mercoledì, quando in Europa i mercati saranno chiusi, la Fed pubblicherà i verbali della riunione del FOMC di marzo. Nonostante al momento i market movers scontano un aumento di 50 punti base nel prossimo meeting di maggio, rimane sempre aperto l’esame sui dettagli di quanto è stato discusso per comprendere il potenziale numero di chiamate al rialzo dei Fed Funds per l’anno in corso, oltre al piano di riduzione del bilancio (Quantitative Tightening). Il mercato sconta almeno altri sei rialzi.
Il diagramma DOT PLOT traccia il giudizio dei Consiglieri che votano al Fomc sul livello più appropriato per i tassi in un orizzonte temporale piuttosto ampio. I dots in azzurro riportano la mediana delle opinioni espresse, mentre quelli in rosso tracciano il livello attualmente determinato dal posizionamento della curva dei Fed Funds futures. Per l’anno in corso quindi ci si attende un rialzo poco inferiore al 2% con una potenziale magnitudo, scontata dalla curva dei Fed Funds al 2,5%.
Le aspettative sul rialzo dei tassi stanno già impattando sulla curva dei rendimenti: lo spread nel tratto 2-10 anni UST ha invertito la curva segnalando rischi recessivi. Tuttavia l’attuale ampiezza del differenziale indica al momento che la probabilità di una recessione è ancora inferiore al 50%.
Le evidenze empiriche da noi analizzate e riportate negli algoritmi di ciclo, associano l’inclinazione delle curve dei tassi all’andamento di una serie di indicatori di mercato tra cui le rilevazioni degli indici PMI. Riteniamo tali indicatori molto aderenti in termini predittivi all’evoluzione del ciclo economico. E’ la ragione per cui ogni settimana riportiamo i dettagli di tali sondaggi.
UEM: l’Eurostat rilascerà in settimana le vendite al dettaglio, mentre la germania comunicherà Bilancia Commerciale e produzione industriale.
I dati sulle vendite al dettaglio dell’Eurozona di febbraio saranno disponibili giovedì, mentre la Germania pubblicherà l’andamento degli ordini commerciali e industriali nonché i dati sulla produzione attesa in diminuzione rispetto al mese di febbraio. Ovviamente l’attenzione del mercato si concentrerà martedì sui dati PMI finali per gli ultimi aggiornamenti di marzo.
Asia-Pacifico: riunioni della Reserve Bank of Australia e Reserve Bank of India, dati Corea del Sud.
La Reserve Bank of Australia (RBA) e la Reserve Bank of India (RBI) si incontreranno la prossima settimana e solo quest’ultima dovrebbe aumentare i tassi ad aprile contrariamente a quanto si predicono i market movers di mercato. L’elevata inflazione presente anche in India, i prezzi al consumo hanno superato il livello di tolleranza della BC fissato al 6% per l’anno in corso, giustifica, a nostro avviso, l’attesa per una revisione al rialzo dei tassi di riferimento, al momento fermi al 4%. Sebbene non sia ancora previsto alcun aumento in Australia, aumentano anche in questo caso i segnali per un inasprimento della linea di policy monetaria.