MARKET MOVER 23 LUGLIO 2018
Nel comunicato finale il G20 ha rilevato che l’economia globale è in crescita, la disoccupazione ai minimi nell’ultimo decennio, ma ha avvertito che la crescita sta diventando meno sincronizzata tra le principali economie ed i rischi al ribasso nel breve e medio termine sono accresciuti. Questi includono l’aumento delle vulnerabilità finanziarie, l‘estesa tensione commerciale e geopolitica, squilibri globali, disuguaglianza e crescita strutturalmente debole, in particolare in alcune economie avanzate.
Il G20 certifica ciò che i mercati temono e scontano sui prezzi già da tempo. Il refrain dei timori e le incertezze sul ciclo assomiglia ad una colonna sonora della narrazione che ci accompagna da diversi anni e non mesi. Tuttavia tanto basta per dover usare tutte le cautele.
Domani verificheremo attraverso la lettura del sondaggio PMI realtivi al mese di giugno il gradi di preoccupazione delle aziende sul clima generale, sul ventilato rallentamento della crescita globale. Il dato riporta valutazioni di sentiment relative a giugno quindi molto indicative in termini di risposta alla guerrra commerciale in atto.
Nel frattempo il presidente trump annuncia via tweet che il dollaro è troppo forte e frutto di manipolazioni da parte delle banche centrali sulla debolezza delle proprie monete. Reazione immediata: si chiudono in fretta le posizioni lunghe speculative di breve sul dollaro riportando i valori contro euro sopra 1.1645, all’interno del range 1.1575-1.1765. Contro yen il dollaro cade sotto la soglia 111.50. Nel contempo arresta la sua corsa pilotata dalla PBoC oltre 6.75/85 contro yuan renminbi (almeno per il momento). I cinesi sono pronti a rispondere con ulteriore svalutazione dello yuan nel caso in cui gli USA applichino altri dazi all’import cinese. E’ ancora guerra valutaria.
Come scriviamo oggi nel report settimanale a sorpresa sabato mattina l’Amministrazione americana fa sapere al G20 di essere pronta a rimodellare tutto l’impianto tariffario sul commercio con un annullamento paritetico di tutte i dazi ed i vincoli relativi. Il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire ha declinato la proposta subordinando ogni discussione ad un dietrofront sui dazi da parte dell’America.
In un clima estivo le monete continuano a rappresentare temi di conflitto e proxy game sulla percezione dei rischi da parte del mercato. La scorsa settimana abbiamo più volte richiamato all’attenzione il comportamento del usd jpy: prima la violazione dubbia di 111.60 ed ora il ritorno (ventilato tra i timori) sotto la stessa quota determinandone almeno per il momento una trappola per per il Risk_On.
Le polimiche in Italia sulla tenuta del rapporto del ministro Tria con il Governo non alterano le nostre attese sullo sprea e sui rendimenti. Al di là di parziali reazioni al rialzo il 10 anni rimane ancora in corsa per la verifica dei target segnalati in direzione di area 2.10/2%.
SALVINI A CORRIERE – Le prime e significative risposte sulla riduzione delle tasse verranno date nella manovra di autunno. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il ministro dell’Interno parla di nomine, di riforma fiscale, di migranti e di Ilva, ed esclude qualunque antagonismo con Tria. Sul reperimento di fondi per finanziare la manovra fiscale, Salvini dice: “Cercheremo di cambiare anche alcuni numeri scelti a tavolino a Bruxelles, che molti Paesi Ue ignorano bellamente”, con riferimento a Francia, Spagna e Germania. Parla delle nomine ai vertici Cdp, ma anche di cambiamenti in Rai e Inps. Il ministro afferma che tenterà di togliere la tassa sulle sigarette elettroniche e conclude dicendo che nessuno può pensare realmente di chiudere l’Ilva, che è una potenza industriale.
BORGHI A REPUBBLICA – Di detassazione parla anche Borghi. In risposta alle accuse si Padoan relativamente all’impianto punitivo del decreto dignità, Borghi, leghista a capo della Commissione Bilancio della Camera, risponde: “I nostri imprenditori vogliono meno tasse. I problemi arriveranno se non ci riusciremo”. “Il lavoro si crea mettendo in circolo più denaro per aumentare la domanda interna” dice ancora Borghi. “Se lo facessimo si potrebbe addirittura tornare all’articolo 18”. Un obiettivo da ottenere non certamente attraverso il pareggio di bilancio o i vincoli europei, precisa. Borghi non è spaventato dall’eventualità di una crescita del debito: “Se cresce un po’ il debito, e cresce anche il Pil, il problema non c’è”. Casaleggio su ‘La Verità’ dice che il 3% del rapporto deficit/Pil è anacronistico e che vanno scomputate le spese per gli investimenti.
G20 – I leader della finanza globale hanno invitato domenica a intensificare il dialogo per evitare che le tensioni sul commercio e geopolitiche danneggino la crescita, ma al termine dei due giorni del vertice non hanno trovato un ampio accordo su come risolvere le svariate dispute sulle tariffe commerciali Usa. I ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali delle 20 principali economie mondiali hanno messo in guardia che la crescita, sebbene ancora forte, sta diventando meno armonica e che i rischi al ribasso nel breve e medio termine sono aumentati.
BTP – Seduta volatile quella di venerdì per il secondario italiano, che ha subìto il colpo delle tensioni in seno al governo e in particolare intorno alla posizione del ministro all’Economia Tria. Un parziale ritorno alla calma si è avuto in seguito alle dichiarazioni di Di Maio, che ha detto di non aver mai chiesto le dimissioni di Tria. Il differenziale di rendimento ha concluso la giornata a 228 punti base, mentre il tasso del decennale di riferimento a 2,582%.
POLITICA – Anche Di Maio, come poi Salvini, ha negato qualunque tensione con Tria sulle nomine ai vertici della Cdp. In ogni caso, il negoziato sulle prime nomine di peso del governo Lega-M5s si è chiuso con la scelta di Alessandro Rivera a direttore generale del ministero del Tesoro e Fabrizio Palermo come nuovo AD di Cdp.
PRIMARIO – Mentre la Germania si attiva sul brevissimo, dall’Italia arrivano i primi sentori di aste, con l’annuncio dei quantitativi di Ctz e Btpei in asta il 26 luglio.
DATI ZONA EURO – Dal fronte macroeconomico si attende la stima flash sulla fiducia dei consumatori della zona euro di luglio, con attese per un ulteriore deterioramento a -0,70 dai -0,50 di giugno, quando era scesa più delle attese.
FOREX – I commenti di Trump sul dollaro hanno fatto precipitare la valuta Usa, dopo che i leader finanziari mondiali hanno chiuso il G20 senza un reale accordo su come risolvere le varie dispute sui dazi Usa. Trump si è lamentato della forza del dollaro e ha espresso preoccupazione sulla prospettiva che la Fed alzi i tassi altre due volte entro l’anno. Attorno alle 7,50 l’euro vale 1,1728/30 da 1,1718 dell’ultima chiusura; e 130,15/16 yen da 130,61. Il dollaro/yen si attesta invece a 110,97/99 dalla chiusura di 111,39.
GREGGIO – Timori sulla domanda spingono al ribasso i prezzi del greggio, dopo che i leader del G20 hanno messo in guardia dai rischi al ribasso per la crescita. Attorno alle 7,50 i derivati sul Brent scambiano in calo di 13 cent a 72,94 dollari il barile, quelli sul greggio Usa cedono 16 cent a 68,10 dollari il barile.
DATI MACROECONOMICI
GRECIA
Partite correnti maggio (10,30).
ZONA EURO
Stima flash fiducia consumatori luglio (16,00) – attesa -0,70.
USA
Indice attività nazionali giugno (14,30).
Vendita case esistenti giugno (16,00) – attesa 5,40 milioni; 0,7%.
ASTE DI TITOLI DI STATO
ITALIA
Tesoro, annuncio quantitativi Ctz e Btpei in asta 26 luglio.
EUROPA
Belgio, Tesoro offre titoli di Stato Olo.
Germania, Tesoro offre 2 miliardi Bubill a 3 mesi, scadenza 10/10/2018.
APPUNTAMENTI
CANADA
Ottawa, Ocse presenta indagine economica per il Canada con sherpa G20 Ramos a Capo economista Sviluppo Export Canada Hall (16,00).