PIL ITALIA: DATO MIGLIORE DELLE ATTESE MA PUR SEMPRE SEVERO.
L’economia italiana ha subito una contrazione del Pil Italia nella misura del 12,4% trimestrale nel II°Q in termini destagionalizzati (-17,3% a/a). La regressione del Pil dell’Italia nel secondo trimestre, periodo che ha avuto un grave blocco della durata di oltre un mese intero, era ampiamente attesa. Il dato tuttavia è stato meno severo del previsto (-15%).
Come al solito nella fase di rilascio preliminare, non è stata comunicata una suddivisione dettagliata della domanda, ma vi sono indicazioni che sia la domanda interna (al lordo delle scorte) sia le esportazioni nette hanno contribuito alla contrazione del PIL. Dal punto di vista dell’offerta, il rilascio dell’Istat ci dice che il valore aggiunto si è contratto in tutti i macrosettori.
I meccanismi di blocco per provocare un forte rimbalzo nel 3 ° trimestre
La natura stessa di questa crisi senza precedenti, guidata principalmente dalla meccanica dei blocchi piuttosto che dai fondamentali economici, porterà quasi inevitabilmente a un forte rimbalzo nel 3 ° trimestre. Dati concreti per maggio hanno dimostrato che le riaperture hanno avuto benefici immediati sulla produzione industriale (+ 42% di mese in mese), ma hanno anche avvertito che il rimbalzo immediato potrebbe presto attenuarsi. Gli ordini industriali di maggio sono ancora inferiori del 35% rispetto all’anno precedente. Le interruzioni nelle catene del valore globali e la domanda esterna, le esportazioni deboli, sembrano destinate a rendere la strada per un recupero dei livelli di produzione pre-Covid in tempi lunghi e accidentati.
SENTIMENT PMI
Anche i dati sulla fiducia delle imprese di luglio hanno inviato segnali contrastanti. La fiducia è aumentata in tutti i settori, ma è rimasta, secondo i sondaggi PMI, a livelli inferiori a quota 50. Germania e Francia hanno oltrepassato la sogli di inserzione offrendo un segnale di ripresa più robusto.