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BANK OF ENGLAND ANNUNCIA UNA RIDUZIONE DEL QE

Ieri la Banca d’Inghilterra ha ridotto il ritmo del QE. Il prossimo passo sarà quello di offrire indicazioni su come potrebbe ridurre gli acquisti obbligazionari insieme ai futuri aumenti dei tassi.

La mossa ha conferito ulteriore forza al pound che da inizio anno continua ad apprezzarsi sull’euro. Già a settembre dello scorso anno avevamo paventato un ritorno di forza della sterlina nonostante le residue spinte dell’euro verso i picchi che si sono formati in area 0,94.

Le stime di allora si stanno materializzando in un quadro in cui, come abbiamo scritto in questi giorni, il FMI ha aggiornato le proprie previsioni sulla crescita fissando per il regno unito un’espansione del GDP superiore in rapporto all’Eurozona.

BANK OF ENGLAND ANNUNCIA UNA RIDUZIONE DEL QE
BANK OF ENGLAND STIME DI CRESCITA 2021

Abbiamo analizzato i termini del rapporto rilasciato dalla  Bank of England a margine della sua riunione di politica monetaria riscontrando un maggior ottimismo sulla ripresa. Le decisioni adottate si allineano per molti aspetti a quanto deciso nelle precedenti settimane dalla BoC.

Nel frattempo  ieri  il capo economista Bce Philip Lane ha rilasciato rassicurazioni super-accomodanti in merito al quadro attesa dalla Banca Centrale Europea.

Il capo economista della BCE, Philip Lane, ha detto di non crede che un aumento duraturo dell’inflazione possa danneggiare i Paesi dell’eurozona nel prossimo futuro. Suoi recenti rialzi, “è molto importante differenziare il breve termine dal medio termine. Molta dell’inflazione di quest’anno è dovuta al dipanarsi dell’inflazione negativa dello scorso anno. Si indebolirà di nuovo all’inizio del prossimo anno. E sull’orizzonte 2023 prevediamo solo un 1,4%”. Lo ha ha affermato intervenendo ad un webinar dello Official Monetary and Financial Institutions Forum, un think tank indipendente che si occupa di banche centrali.

Secondo Lane, inoltre, i problemi sulle forniture nelle catene globali delle merci non bastano, da sole, a creare rialzi inflazionistici permanenti. “Devi avere un mercato del lavoro forte per una inflazione permanente. Pensiamo che il mercato del lavoro si muoverà in ritardo rispetto alla ripresa generale. Sappiamo che i settori più colpiti dalla pandemia sono a intesa attività lavorativa. E nelle nostre previsioni di marzo, se per il PIL prevediamo un ritorno ai valori pre-Covid a metà 2022, sulla disoccupazione non prevediamo che torni ai livelli pre-pandemia prima del 2023“. Sulle previsioni della Banca centrale europea ha specificato che “il fatto che l’Europa stia per vedere una grande accelerazione nelle vaccinazioni nel corso delle prossime settimane è stato tenuto in conto” nell’ultima serie di stime di marzo.

Questa mattina Christine Lagarde ritorna a parlare a Firenze, all’European University Institute (EUI),  The State of the Union 2021 su “Europe in a Changing world”.