UE STRESS TEST: La repentina instabilità che si sta verificando dopo un periodo di relativa prosperità (ripresa post Covid), collauderà in queste settimane di settembre la capacità dell’Ue di fare sistema, sostenendo da un lato imprese e famiglie ovvero gli stakeholders dell’Unione ed i mercati nel loro insieme.
La leva finanziaria presente sui mercati, compreso quello dell’energia, non aiuta ad affrontare la congiuntura. Da qui l’idea che si apre una fase di stress test basato su fatti e condizioni reali.
Le aperture di questa settimana dei mercati azionari non depongono a favore di una risposta ordinata. L’euro sul dollaro viola i recenti minimi.
Gli appuntamenti macro in calendario, riunione Opec+ oggi, Consiglio BCE giovedì, riunione Ministri UE Energia venerdì, saranno quindi seguiti con estrema attenzione da parte dei mercati per cercare indicazioni su come il sistema risponderà alle tensioni.
La Banca centrale europea (BCE), la Bank of Canada (BoC) e la Bank of Australia si riuniscono. In tutti i casi sono previsti rialzi dei tassi. Il Canada dovrebbe seguire la posizione più severa con un’attesa del rialzo nella forchetta 75 – 100 punti base. RBA è destinata a continuare la sua tendenza all’aumento di 50 punti base.
La BCE comunicherà la sua decisione sui tassi di interesse e sul piano TIP. Il mercato sconta un aumento di 75 punti base. Il quadro macro economico soppeserà da un lato l’andamento del Pil del secondo trimestre +3.9% (attesa ulteriore stima in seconda lettura questa settimana) dall’altro il veloce deterioramento dei PMI, scesi nel mese di agosto ampiamente sotto quota 50 (rallentamento/recessione).
I PMI manifatturieri della scorsa settimana hanno segnalato un rallentamento su scala globale con aree economiche che hanno evidenziato una contrazione dell’attività. Questa settimana avremo ulteriori dati sul comparto dei servizi. L’attenzione si sposterà quindi sulla resilienza della spesa dei consumatori per i servizi a fronte dell’aumento del costo della vita e degli alti tassi di interesse. I sondaggi PMI forniranno una panoramica dell’impatto prodotto dai costi energetici e salari più elevati sui prezzi di vendita finale. Ricordiamo che i recenti dati sugli input price manifatturieri evidenziavano anche per il mese di agosto un sensibile rallentamento.
COMMODITY I prezzi delle materie prime industriali sono scesi, come descritto nei nostri recenti post, sino a toccare i livelli scambiati nei picchi del 2018. Le aperture di questa mattina tendono ad evidenziare dei rimbalzi in reazione alle notizie del fine settimana. Sono le quotazioni dell’energia ovviamente a tenere banco: il future Dutch TTF sul natural gas da un minimo di 202 apre a 275 eur mwh, il Brent dal minimo della scorsa settimana 91.80 sale al momento a 95.60 usd/bar.
Reuters cita un documento sulle decisioni che saranno adottate venerdì nel Consiglio straordinario per l’Energia, in cui si parla della possibilità di offrire “sostegno attraverso una linea di credito pan-europea”. A Berlino, Olaf Scholz lancia un piano da 65 miliardi di euro per aiutare famiglie e imprese.
Via libera intanto dal G7 finanziario di venerdì al tetto di prezzo sul petrolio di Mosca.
FOREX L’eur usd apre ampiamente sotto la parità. Dopo un minimo in area ,9835 sta recuperando parzialmente terreno riprendendo quota ,99. Tuttavia riteniamo che per evitare di di violare definitivamente il range (di brevissimo termine) che stiamo osservando e rallentare ulteriormente il processo ribassista, dovrà dimostrare di poter recuperare quota 0,9945 nelle prossime ore. Il quadro appare compresso.
STOCK INDEX Quadro nettamente negativo in linea con quanto sostenuto nei nostri post dalla fine dello scorso anno. Per l’Eurostoxx il test di area 3465/50 costituisce un momento di verifica sulla ridottissima possibilità che i corsi possano evitare la caduta ulteriore sotto i minimi di luglio. Negli Usa, oggi chiusi per la Festa del Lavoro continuiamo a confermare gli obbiettivi già indicati nell’Outlook 2022 EVERYTHING MUST CHANGE, 3300 S&P 500 e 10000 Nasdaq 100.
RATES Più complessa è la posizione sui tassi. La curva americana mantiene un’inclinazione negativa sul tratto lungo, meno quella europea. Ciò significa che in generale, ma soprattutto negli Stati Uniti si continua a scontare l’arrivo di una fase recessiva. In settimana seguiremo con attenzione gli sviluppi del Consiglio BCE di cui esamineremo gli esiti subito dopo la conferenza stampa di Christine Lagarde alle 16.00 con lo streaming INSIDE CENTRAL BANK, organizzato con AITI, l’Associazione Italiana dei Tesorieri d’Impresa (per ricevere l’invito a partecipare richiedete le coordinate per il collegamento).