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MARKET MOVER 13 NOVEMBRE 2018

Buongiorno,
La seduta di ieri dei mercati azionari è stata contrassegnata da forte negatività. A New York il NYSE ha fatto segnare la peggior performance. Per lo Standard & Poor 500 il ribasso di ieri è coinciso con la verifica di un importante area tecnica su cui avevamo messo a fuoco il punto d’arrivo possibile della reazione conseguente alla caduta di ottobre.
Cosa può significare tale framework?
Da diverse settimane e si discute sul  rallentamento della crescita globale. Gli interrogativi sono molti, soprattutto le opinioni differiscono nella visione della crescita economica. Tuttavia i recenti dati pubblicati nel mondo mettono in evidenza la perdita di momentum del ciclo. Rallentano gli scambi internazionali, perdono valore i metalli, il petrolio, ed altre commodity. E’ il segno che all’orizzonte qualcosa sta cambiando. I mercati anticipano gli eventi, soprattutto scontano per tempo le avvisaglie sul rallentamento della crescita e l’arrivo di una fase di stagnazione/recessione. E’ questo quindi il segnale?
Ebbene la caduta di ieri degli indici americani fa presupporre, per il timing, che siamo di fronte ad un potenziale periodo di difficoltà.  La conferma di questa percezione giungerà con l’eventuale caduta dei valori di borse sotto i minimi che si sono formati ad ottobre ed ancor prima a febbraio. Non centra Trump,  le elezioni di midterm, centra piuttosto il fatto che le valutazioni espresse non coincidono più con i fondamentali a fronte di un rallentamento della crescita.
Il mercato dei cambi riporta anch’esso questi timori. Di fronte ad un quadro meno robusto, si ricorre a strumenti di parcheggio su cui ruotare i flussi derivanti dalla liquidazione degli attivi Risk_On. Si passa quindi in modalità Risk_Off posizionando la liquidità su strumenti ritenuti più solidi. In questa fase coincidono con il dollaro e le monete tradizionalmente vocate a situazioni di rifugio. Purtroppo quest’ultime riportano rendimenti prossimi allo zero se non negativi, per cui il dollaro rimane la divisa target su cui far confluire i flussi in uscita da altri segmenti.
Ieri l’eur usd ha violato il sostegno 1.13/1.1275 riaprendo, come abbiamo scritto con forti sottolineature, la vecchia finestra di oscillazione abbandonata dopo la primavera del 2017, il cui campo di fluttuazione si estendeva tra il minimo a 1,03 ed il massimo a 1,15 (2015/2017).
Stiamo già lavorando sugli scenari per il 2019. Il nostro lavoro considera situazioni di stress particolarmente significative.  In attesa prepariamoci a condizioni di minor confort.
Oggi dovremmo assistere alla risposta che l’Italia fornirà alla Commissione Europea. Il gioco tra le parti è andato oltre i confini istituzionali. Noi continuiamo a scommettere sulla tenuta dello spread così come abbiamo fatto ad ottobre. Anzi pensiamo che il differenziale possa scendere sotto area 287 e dare vita ad una correzione dei valori piuttosto interessante. Seguiamola.
Il calendario propone i seguenti eventi di rilievo:
l’indice ZEW , L’economic sentiment elaborato dall’istituto tedesco Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung (ZEW) determina il sentiment degli investitori istituzionali tedeschi.
Un livello maggiore di 0 indica ottimismo, mentre un valore negativo indica pessimismo. Si tratta di un indicatore chiave delle condizioni commerciali. Il dato viene ottenuto da un’indagine condotta presso circa 350 investitori istituzionali e analisti tedeschi.  Nella tabella in calce sono riportate le attese per l’odierno dato ed il precedente (colonna di dx)

WB ANALYTICS: ZEW INDEX
WB ANALYTICS: ZEW INDEX

 

11:00   GERMANIA INDICE ZEW DELLE CONDIZIONI ECONOMICHE TEDESCHE (NOV) 65,0 70,1
11:00     GERMANIA RILEVAZIONE ZEW DEL SENTIMENTO SULL’ECONOMICA TEDESCA (NOV) -24,2 -24,7
11:00   GERMANIA SENTIMENTO DI FIDUCIA DELLO ZEW -17,3 -19,4
  EUR RIUNIONE DELL’EUROGRUPPO
WB ANALYTICS: STANDARD & POOR 500 CYCLE
WB ANALYTICS: STANDARD & POOR 500 CYCLE