Si entra nella settimana conclusiva del I°Q di questo 2021. I principali dati in calendario si concentrano tra giovedì e venerdì quando avremo la pubblicazione dei sondaggi PMI in Europa, Stati Uniti e Cina relativi al mese di giugno. Inoltre il calendario offre i dati sulle vendite al dettaglio in Germania, sull’inflazione europea ed a seguire, nel pomeriggio di venerdì, le statistiche sull’occupazione USA. Si tratta di un calendario ad alta intensità di market mover .
I PMI manifatturieri mondiali saranno sotto i riflettori dopo il rilascio della scorsa settimana dei PMI flash. I recenti dati PMI hanno confermato la forte crescita negli Stati Uniti e in Europa, mentre molti altri paesi continuano a lottare contro il virus, in particolare Giappone e India. La grande ripresa è tuttavia accompagnata da un aumento dell’inflazione a causa della carenza di offerta, quindi saremo ansiosi di analizzare se nuovi ritardi nella catena di approvvigionamento dovuti a ulteriori ondate di virus potrebbero oscurare ulteriormente le prospettive di inflazione.
Per gli Stati Uniti oltre all’inflazione stiamo monitorando l’andamento dell’occupazione. La Fed ha vincolato le proprie decisioni di policy all’andamento dell’una e dell’altra. Analizzeremo quindi il quadro dell’occupazione a partire dal rapporto di mercoledì dove l’ADP rilascerà le proprie stime per i nuovi occupati escluso il settore agricolo (att +600k), per finire venerdì con il rapporto sull’occupazione di giugno rilasciato dal Bureau of Labor Statistics. Il dato Nonfarm Peyrolls è atteso in crescita a +675k rispetto al precedente mese di maggio a +559k.
La Fed guarda con estremo interesse ad entrambi i valori: inflazione e occupazione. Sappiamo che la linea ufficiale continua a sottolineare la natura transitoria della crescita dei prezzi, tuttavia recentemente il presidente J Powell ha riconosciuto il rischio che l’inflazione possa essere superiore a quanto previsto in precedenza. Ciò è congruente con i segnali provenienti dai dati PMI.
Come scritto, la Fed guarda con estremo interesse ad entrambi i valori: inflazione e occupazione. Sappiamo che la linea ufficiale continua a sottolineare la natura transitoria della crescita dei prezzi, tuttavia recentemente il presidente J Powell ha riconosciuto il rischio che l’inflazione possa essere superiore a quanto previsto in precedenza. Ciò è congruente con i segnali provenienti dai dati PMI.
Sul fronte prezzi, segnaliamo la correzione dei valori di molte commodity industriali in linea con le nostre anticipazioni fatte a maggio. rame sono scesi verso l’area obbiettivo 9000 usd/ton
Da qui ci aspettiamo almeno una reazione, peraltro già avviata nella sessione di venerdì. Osserveremo con estrema attenzione tale movimento in quanto se gli acquisti non riusciranno a spingere le contrattazioni oltre la soglia 9650/700 il rame rischia di scendere ulteriormente, magari puntando ad un ribasso che spinga i valori al di sotto di quota 9000 usd/ton. Qualora tale movimento dovesse verificarsi verrebbe a mancare uno dei principali driver che hanno sostenuto l’inflazione negli ultimi sei mesi. Ciò detto, il quadro dell’inflazione a lungo termine sarà in larga misura determinato anche dall’entità del rallentamento del mercato del lavoro e dalla crescita dei salari.
Nel WB COMMODITY PERSPECTIVES che pubblicheremo in settimana affronteremo ovviamente il tema con tutti i dettagli tecnici mettendo in prospettiva anche le quotazioni dei noli marittimi ed ovviamente i prezzi del petrolio. I noli dovrebbero subire una correzione a breve nonostante che le quotazioni del greggio rimangano ancora inserite in un quadro tecnico positivo. Ci aspettiamo che il Brent possa raggiungere il nostro target in area 78/80 usd/bar facendo leva su quota 71 usd.
Infine I dati flash sull’inflazione dell’eurozona saranno inoltre pubblicati in vista del sondaggio Tankan del secondo trimestre in Giappone e di un aggiornamento sul PIL del primo trimestre del Regno Unito . Attenzione anche agli ordini di fabbrica statunitensi, alla disoccupazione nell’eurozona e ai vari indicatori di attività fuori dal Giappone, comprese le vendite al dettaglio e la produzione industriale.
Prosegue la fase di recupero del dollaro sui mercati. La scorsa settimana si sono concretizzati alcuni segnali indicati in precedenza, quali la discesa dell’euro, l’apprezzamento del dollaro sullo yuan renminbi oltre 6,40 usd cny. Recentemente abbiamo assistito a rialzi dei tassi da parte di diverse banche centrali “periferiche”. Di conseguenza si sono registrati ulteriori recuperi sull’euro da parte di molte divise emergenti quali il rublo, alcune monete dell’area Eastern Europe, il peso messicano.
La scorsa settimana, L’eur usd ha delimitato i rimbalzi, dopo la discesa conseguente all’ultimo Fomc della Fed, a quota 1,1960/70 confermano il percorso ci aspettiamo. Questa settimana il mercato verificherà come scritto il dato sull’occupazione per prendere, qualora sia confermato, ulteriori posizioni lunghe di dollari. Non escludiamo quindi, qualora verdì il dato confermi le attese, di assistere ad un ulteriore gamba positiva della divisa americana verso area 1,1840/20 eur usd. Di converso sarà ancora una volta area 1,1980 a porre resistenza ad eventuali rialzi. I nostri algoritmi continuano a mantenere dal mese di febbraio l’indicatore ciclico sul cambio eur usd al ribasso, dopo aver segnalato un’ultima condizione di eccesso di rialzo a cavallo tra la fine dell’anno e gli inizi del 2021.
WB ANALYTICS: EUR USD