SETTIMANA DI VERIFICHE SUI MERCATI
I segnali raccolti nel mese di agosto hanno confermato, nonostante le parziali battute d’arresto, indicazioni positive sulla ripresa dell’economia globale. Tuttavia il percorso rimane incerto perciò si continua a guardare gli aggiornamenti disponibili per arricchire il quadro d’insieme con l’obbiettivo di ottenere una view di scenario più stabile.
Si cercherà quindi di verificare tali conferme analizzando l’andamento del terzo trimestre attraverso i dati che si pubblicheranno in settimana relativi alla produzione industriale del Regno Unito, Germania, Italia e Spagna. Attendiamo anche quelli relativi all’andamento del commercio estero per Cina, Taiwan, Germania e Regno Unito. Le nuove stime dei dati sul PIL II°Q per il Giappone, la Russia e la zona euro dovrebbero nel frattempo confermare i problemi del secondo trimestre, ma questi appartengono ormai ad una storia già scontata.
Negli Stati Uniti, i dati sull’inflazione vengono aggiornati insieme agli indicatori del mercato del lavoro sotto forma di richieste di sussidio di disoccupazione e offerte di lavoro. Ci sono stati alcuni segnali di inflazione in crescita relativi ai costi di input rilevati nei recenti sondaggi PMI statunitensi. Su questo fronte i responsabili della politica monetaria hanno modificato il loro approccio spostando la loro attenzione dalla stabilità dei prezzi verso il sostegno della ripresa, il che significa che sarà il mercato del lavoro a ricevere la maggiore attenzione in futuro. I numeri settimanali delle richieste di sussidio di disoccupazione, in particolare, saranno tenuti d’occhio per il continuo impatto dei blocchi sociali, che sono stati inaspriti in media negli Stati Uniti ad agosto, ma ora stanno nuovamente allentandosi. Venerdì il dato sull’occupazione Usa è risultato sostanzialmente allineato alle attese di per se già positive.
Durante la scorsa settimana si sono infittite le voci per nuovi stimoli monetari che la BCE potrebbe decidere in risposta all’annuncio della Fed a Jackson Hole. Per cui giovedì prossimo il Consiglio direttivo ritornerà a tenere alta l’attenzione degli operatori forex. Recentemente i dati sull’inflazione sono tornati a scendere un pò ovunque in Eurozona. Questo potrebbe costituire il punto da cui può riprendere la narrazione sugli stimoli monetari.
In Asia Pacifico, i dati di importazione ed esportazione pubblicati per Cina e Taiwan saranno particolarmente al centro dell’attenzione poiché le speranze di ripresa per la regione dipendono dalla ripresa dei flussi commerciali, frenata da interruzioni della catena di approvvigionamento pandemiche e dalla debole domanda. Importanti risulteranno infine i dati sull’inflazione ed i profitti industriali di luglio in Cina.
In Giappone avremo la pubblicazione degli ordini di macchinari, mentre in India si aggiorneranno i dati sulla produzione industriale.
Sul fronte della politica monetaria si attendono dalla Banca centrale della Malaysia, secondo alcune voci per la verità contrastanti, nuovi annunci su ulteriori stimoli monetari durante la prossima riunione mensile.
Infine si guarderà con molta attenzione i mercato azionari tornare a subire le pressioni della volatilità. Il Nasdaq ha subito una significativa battuta d’arresto con arretramenti allineati alle indicazioni che avevamo fornito proprio lo scorso lunedì nel report settimanale. Così pure gli indici europei hanno regredito sino a collaudare la tenuta dei livelli su cui avevamo concentrato l’attenzione per il controllo del rischio indicati nel report WB PERSPECTIVES: per lo Standard & Poor area 3390, per l’Eurostoxx 50 3180, Stoxx Europe 600 area 355/4, per il Ftse Mib 19150 /18950.
L’Eurostoxx 50 è sceso verso area 3234 chiudendo la sessione di venerdì a 3260,59. Questo piccolo range costituirà il punto critico per la partenza di questa settimana che potrebbe risultare altrettanto volatile.
FOREX – In un mercato dai volumi contenuti per la chiusura della piazza Usa, il dollaro scambia in lieve rialzo mentre gli operatori aspettano il meeting Bce di giovedì per posizionarsi. Attorno alle 7,40, il cambio euro/dollaro vale 1,1834, in calo dello 0,03%, dopo aver chiuso a 1,1837. Alla stessa ora dollaro/yen a 106,26, in rialzo di 0,03% dopo una chiusura a 106,23 e il cross euro/yen scambia pressoché piatto a 125,75 (chiusura a 125,76). Anche le materie prime potrebbero risultare ancora in offerta a cominciare dal petrolio e dai metalli.
L’eur usd ha testato lo scorso venerdì l’area 1,1790/80 rintracciando sul finale nuovamente verso 1,1830. Aumenterà con il passare delle ore, come scritto, l’attesa per il consiglio BCE ed il relativo posizionamento del mercato.
Per la settimana mettiamo a fuoco un range tra 1,1745 ed 1,19 considerando le violazioni utili per prendere in considerazione un cambiamento del trend che si è consolidato nel mese di agosto.