I dati macro economici, l’andamento delle borse a cui si aggiungono l’inclinazione negativa della curva dei tassi USA e gli stessi spread di curva, ci dicono che i mercati si attendono l’avvio di una recessione tra 6 mesi. Il quadro congiunturale risulta fortemente influenzato dalle dispute commerciali aperte su tutte le frontiere: Cina, Nafta, Europa.
Le tensioni giocano a loro volta un ruolo emotivo sul ciclo dei commerci al punto da rendere più probabile la prosecuzione di dinamiche riflessive già in azione sul fronte della crescita globale.
Gli indici di fiducia del comparto manifatturiero globale PMI confermano lo scenario in sintesi descritto. Nelle rilevazioni più recenti hanno perso momentum anche gli USA, la Cina dopo una reazione è tornata a flettere, l’Eurozona rimane fortemente ancorata al rallentamento tedesco. In Italia il comparto manifatturiero, in quasi controtendenza, mette in evidenza una reazione.
Nell’ultima rilevazione di maggio l’indice PMI e quello correlato sulla Produzione Industriale hanno riportato i valori su aree di minor pressione regressiva. IL PMI Markit è ritornato a quota 50. Si tratta dell’ennesimo segnale di resilienza di un’economia fortemente condizionata da fattori strutturali che ne penalizzano lo sviluppo.
I mercati hanno declinato questo macro scenario con vendite su tutti i listini azionari. L’S&P 500 ha violato l’area 2800 implementando ribassi che tendenzialmente spingeranno l’indice verso quota 2650, come abbiamo anticipato nei rapporti WB Perspectives di aprile inizio maggio. Il ribasso del mercato azionario americano estenderà le proprie ombre su tutti i listini globali.
Si tratta di una risposta non del tutto disattesa. Le pressione dell’Amministrazione USA verso la Fed per ottenere una revisione più accomodante della politica monetaria potrebbero in questo quadro ottenere maggior attenzione a partire già dalla prossima riunione del FOMC. Il Board ha l’occasione per rivedere la propria linea ed annunciare possibili riduzione dei tassi a partire dalla seconda metà del 2019. Nei disegni della Casa Bianca la riduzione dei tassi a partire dall’autunno prepara il terreno per una ripresa flash dei mercati in previsione della campagna per le Presidenziali del 2020.
Giovedì invece ha luogo il meeting della BCE, tutto focalizzato sui tecnicismi relativi alla nuova operazione TLTRO. Il Consiglio si riunisce dopo le elezioni europee. Non sappiamo sino a quali orizzonti temporali si spingerà il loro Outlook, tuttavia siamo convinti che i tassi d’interesse rimarranno agli attuali livelli ben oltre l’orizzonte prefigurato nelle precedenti conferenze stampa.