RISKOO MONITOR WEEKLY num 40
L’evento macro probabilmente più significativo della settimana coinciderà, venerdì prossimo, con la pubblicazione delle statistiche sull’occupazione americana. Come sempre il mercato si concentrerà sui nuovi assunti esclusi gli agricoli. Nel corso della settimana verranno inoltre aggiornati i sondaggi PMI manifatturieri mondiali.
I dati di agosto hanno fatto segnare 1,4 milioni di nuovi assunti, tuttavia il numero totale dei disoccupati rimane elevato, ci sono 11,5 milioni di lavatori in meno rispetto al pre-pandemia. Le attuali stime di consenso suggeriscono che altri 875.000 posti di lavoro sono stati aggiunti a settembre, con il tasso di disoccupazione che scende dal 8,4% di agosto al 8,3%.
Con questi due eventi il mercato fra il punto sullo stato della ripresa nel III° Q sia negli Usa che in Europa. I recenti dati PMI flash hanno messo in evidenza un rallentamento della dinamica di recupero. In particolare il settore servizi nell’Eurozona si è raffreddato un po ovunque. Anche negli USA abbiamo registrato un andamento meno brillante.
La settimana si caratterizza inoltre per il primo di una serie di dibattiti pubblici sulle elezioni presidenziali tra Donald Trump e Joe Biden. E’ il primo scontro diretto tra i due candidati, questo aiuterà a guidare le aspettative del mercato in quanto si parlerà dei rimedi per contrastare gli effetti Covid sull’economia, le scelte di politica interna. Gli ultimi dati sull’economia statunitense hanno nel frattempo mostrato un forte rimbalzo nel terzo trimestre, ma i recenti numeri flash PMI hanno segnato, come scritto, un rallentamento del ritmo di espansione negli Stati Uniti.
Nel frattempo, i sondaggi PMI globali forniranno una visione completa sulla ripresa della produzione. Questi hanno mostrato che la crescita della produzione manifatturiera mondiale ha raggiunto il massimo di due anni e mezzo ad agosto, con il commercio globale che ora mostra anche segni di stabilizzazione. Tuttavia, molti paesi, in particolare in Asia, hanno continuato a lottare in condizioni di esportazione ancora deboli legate alla pandemia.
Gli incrementi registrati sul fronte manifatturiero a settembre hanno contribuito a compensare il rinnovato indebolimento della crescita nel settore dei servizi. Anche i dati PMI della Cina risulteranno significativi, dato il suo peso nella produzione globale. Si guarderà anche ai paesi dell’area del pacifico per verificare il loro grado di resilienza.
Anche in Europa, i PMI saranno accompagnati da dati ufficiali sulla disoccupazione e sull’inflazione. La loro performance sarà oggetto di attenta valutazione dal mercato per l’elevato impatto che hanno sulle decisioni della BCE che si appresta, secondo crescenti aspettative, ad incrementare gli l’attuale livello di stimoli monetari nella misura di 500 miliardi di euro.
EUR USD WEEKLY OUTLOOK
La scorsa settimana l’eur usd ha violato i livelli che da diverse settimane avevamo indicato come trigger tecnico sotto il quale erano presenti significativi ordini di vendita di eur usd. Il ribasso sta spingendo i valori in direzione di area 1,15 dove abbiamo fissato il floor temporaneo dell’attuale range 1,15-1,17.
Ci aspettiamo un parziale consolidamento che fa base sopra 1,1610 ed incontra una prima resistenza infraday a 1,1645.
Oltre 1,1645 si formeranno parziali acquisti di euro per bilanciare le sequenza del movimento dominante che rimane comunque, come scritto, di carattere riflessivo.
Ci aspettiamo un aumento della volatilità sul cambio mercoledì dopo il discorso di Christine Lagarde e la pubblicazione dei dati sull’inflazione in Eurozona. Ulteriore momento significativo coinciderà, venerdì nel pomeriggio, dopo il rilascio dei dati sulla’occupazione USA.
Nel frattempo questa mattina il dollaro scende dai massimi di due settimane contro yen in area 105,44. L’euro galleggia non lontano dal minimo da due mesi sul biglietto verde, intorno a 1,1628 dollari. La sterlina è poco mossa intorno a 1,2760 dollari.