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GUARDARE OLTRE AL COVID

RISKOO MONITOR

MARKET MOVER

I mercati guardano oltre al Covid. L’evoluzione inglese del virus non spaventa i mercati. Dovremmo assistere ad un ammorbidimento della volatilità durante la fine d’anno.

Buone notizie per fine anno! Il Congresso americano ha approvato il pacchetto di 900 miliardi di dollari sostegno fiscale ed il budget per il 2021. Queste misure dovrebbero garantirci un breve periodo di minore volatilità nei mercati… almeno fino agli inizi del prossimo anno. Come anticipato lunedì, l’eur usd, pur rimanendo inserito in un quadro tecnico positivo, ha aperto una fase di consolidamento.  Abbiamo un primo livello di sostegno presente in area 1,2080/70 ed una soglia successiva tra 1,20/1,1950. Inoltre sul fronte sanitario pensiamo che il mercato abbia già scontato ampiamente la crisi virale. Di conseguenza le notizie sulla variante inglese trovano un’attenzione limitata.  Si guarderà all’efficacia dei vaccini, ci si focalizzerà sui numeri post pandemia e su come potremmo sanare le ferite economiche. Ma di questo avremmo modo di parlarne il prossimo anno. 

Ora godiamoci questo periodo in cui siamo costretti a rimanere in casa per riassaporare un Natale dove hanno sostanza i pensieri e le relazioni più intime.

In queste due settimane avremo, come scritto, un consolidamento del dollaro: il Dollar Index tenderà a consolidare tra 90 ed area 88,30 prima di cercare di tentare di formare una base tecnica. Al momento i segnali utili per cogliere indicazioni di rafforzamento del dollaro vanno catturati soltanto nel caso in cui sia in grado di superare la barriera 92/92,50.  L’ipervenduto dovrebbe garantirci, come anticipato lunedì, una fase di consolidamento dettata da un riequilibrio delle negoziazioni dopo una striscia di vendite. 

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Torneremo a parlare di BCE per verificare quanto sia effettivamente preoccupata per un l’apprezzamento dell’euro, che rischia di riverberarsi oltre con il mese di gennaio.
Osservando i rischi potenziali, riteniamo che ci si debba dare pensiero della progressiva perdita di competitività per l’export extra europeo. E’ per questa ragione che ci aspettiamo un elastic-rebound  (effetto elastico), magari con un certo grado di asimmetria,  che presto o tardi tornerà a farsi strada nei mercati. Nel frattempo dopo il consolidamento della fascia 1,2280 – 1,2080, dovremmo considerare un ulteriore apprezzamento verso 1,25/1,2550 eur usd.
Prima di prendere in esame questa opzione dovremmo attendere l’insediamento della nuova Amministrazione americana, verificare le linee concrete non soltanto di politica economica, quanto quelle attinenti alla sfera geopolitica, la vera leva che oggi muove i tassi di cambio.

PBOC  EUR CNY

In questa logica lo yuan renminbi sta subendo nuovamente l’azione della PBoC orientata a tornare ad indebolire, almeno temporaneamente, la propria divisa dopo il rally che l’ha governata negli ultimi mesi. Nel rapporto eur cny ci aspettiamo un ulteriore apprezzamento dell’euro verso 8,10/8,20.

IN ATTESA DELLA BREXIT FINALE

Un altro fronte politico che  influenza il cambio è dato dal negoziato Brexit. Come abbiamo sempre scritto negli ultimi mesi nei nostri report, il range 0,92 – 0,8890 eur gbp continua a contenere la volatilità durante la fase conclusiva del negoziato. Si sta formando una molla che sta caricando nuove energie sul cambio in attesa degli esiti del deal.  Pensiamo che alla fine la ragione prevarrà sui temi di propaganda mediatica. E’ nelle convenienze dei negoziatori giungere ad un accordo a partire dai grandi esportatori della’UE. Quindi prepariamo ad una possibile rottura del range.   In caso di accordo dovremmo assistere ad un apprezzando del pound. 

NON SOLO LA BCE TEME IL CAMBIO FORTE

Infine dovremo osservare il comportamento delle monete polarizzate sull’euro a partire de quelle del centro est Europa. 

La Banca Centrale della Polonia è recentemente intervenuta per contrastare il rafforzamento dello zloty nell’ambito di una strategia collegata direttamente alla competitività delle esportazioni. La NBP è intervenuta sul mercato FX sostenendo una reazione del l’eur pln da  area  4,40 a 4,52. L’intervento è avvenuto su un mercato illiquido per aumentare l’effetto desiderato. L’orientamento è quello di compensare i fattori che stanno sostenendo la propria divisa in proiezione nel 2021, vale a dire, surplus delle partite correnti (3,5% del PIL nel 2020 e 2% nel 2021), nonché i riflessi dell’aumento dell’eur usd a cui si uniscono gli afflussi record di capitale di portafoglio verso i mercati emergenti prima dell’attesa ripresa economica globale che dovrebbe farsi strada a partire dal II°Q 20/21.

Avremo quindi il prossimo anno una maggiore attenzione sulle tendenze delle monete intra UE con una potenziale concentrazione su czk.

Le monete scandinave dovrebbero continuare a rafforzarsi, anche se il rapporto di correlazione tra Brent e corona norvegese dovrebbe limitare nel breve il rialzo in atto, costringendo il nok ad un consolidamento piuttosto ampio all’interno del range 10,60/10,85; la violazione di 10,60/50 riattiverà il rialzo della corona per obbiettivi da noi stimati a 10,30/10,10.

 

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