La Fed prosegue lungo la rotta tracciata limitando, per il momento, a due chiamate i rialzi attesi per il 2019 rispetto ai tre preventivati. Alza invece quelli attuali al 2.5%.
Reazioni: il 10 anni scende clamorosamente sui livelli di verifica del ciclo espansivo che abbiamo seguito dalla seconda metà del 2016. Qualora la settimana dovesse chiudere sotto 2.75 avremmo un segnale riflessivo importante. Wall Street ieri sera dopo l’annuncio e la conferenza stampa ha subito un altra battuta d’arresto -1.5%. L’ eur usd è andato a chiudere la sessione a 1.1370 esattamente sopra il sostegno di giornata. Nel primo pomeriggio avva tentato di violare quota 1.1430 in palese contraddizione con l’attesa per il meeting, forzando quindi la mano a quanti seguivano lo sviluppo del mercato.
Questa mattina il mercato riprova nuovamente a forza l’area: 1,1430. Le conclusioni della conferenza stampa e l’asseto dei tassi così delineato lascia sul campo una chiara indicazione di spread allargato tra le due aree monetarie. Tra il -0.35 e dil 2,8% di euribor ed eurodollaro a tre mesi si consolida un differenziale ai massimi storici di 315 basis point. Il carry per sostenere posizioni speculative al rialzo dell’euro appare estremamente oneroso. Provate a coprire con un forward crediti export in dollari e ve ne renderete conto.
Per questa ragione seguiremo con un minimo di diffidenza l’eventuale tentativo di break up dell’area 1.1430 qualora dovesse manifestarsi oggi. Nel contempo osserveremo eventuali perdite di momentum in direzione di 1.1380/70, ovvero verso i livelli che nelle ultime 48 ore hanno sostenuto la spinta finale del cambio. Scendere sotto tale soglia equivale a battere un primo segnale di flessione e ritorno al centro dell’attuale range 1.1430/1.1280 eur usd.
Continuano nel frattempo a manifestarsi ovunque segnali di risk aversion. Oggi e domani ci concentreremo sulla lettura dei consumi in UK (questa mattina) e domani sulla decisione tassi da parte della Bank of England (attesi invariati a 0,75%) e sull’andamento del GDP in Uk ed USA relativo al 3° trimestre (atteso al 3,5% in conferma rispetto alla precedente lettura).
Speriamo di prenderci una pausa l’ultima settimana dell’anno! La volatilità ed i temi che hanno guidato i mercati quest’anno ha messo sotto pressione tutti noi.
Tuttavia tracciamo un bilancio al momento confortante.
Lo spread BTP Bund, per il cui differenziale sin dai primi rialzi di aprile-maggio avevamo fissato la soglia invalicabile a 330 punti base e successivo rientro a 240, oltre ad aver bloccato il movimento per alcune settimane proprio sotto a 330 sta ora andando a testare quota 240. Siamo soddisfatti ritenendo di aver dato un buon servizio a quanti ci hanno seguito.
Grazie
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EVENTI IN CALENDARIO OGGI (fonte Reuters)