WB PERSPECTIVES OUTLOOK 2021
THINK THE FUTURE, REMEMBER THE PAST
brave, inspire, challenge
Si apre un nuovo ventennio.
La conclusione del precedente ha innescato traiettorie a dir poco sorprendenti a partire dal blocco economico e sociale del Covid 19. Il costo di questo grande blocco è praticamente al di là della comprensione. L’entità e la velocità del collasso dell’attività economica che è seguita è diversa rispetto a qualsiasi cosa sperimentata dalle nostre generazioni, fatto salvo l’ultima Guerra Mondiale.
L’incremento vertiginoso del debito pubblico e privato modificherà la traiettoria della crescita globale. Si guarda al recupero delle aree economiche con la percezione che difficilmente si tornerà a rivivere il mondo così come lo conoscevamo. Mentre si attende la ripresa, il timore rimane nei nostri pensieri. Nel frattempo la vera tendenza che inizia a manifestarsi è il crollo della fiducia dell’opinione pubblica, bene ultimo in grado di reggere ogni sfida.
Su queste basi inizia un ventennio che modificherà il nostro stile di vita, le nostre abitudini di consumo come avevamo già anticipato nell’Outlook dello scorso anno.
E’ così che la geografia degli imperi, delle nazioni e delle città-stato evolve.
La partitura del nuovo superciclo non è ancora stata completamente scritta.
Lo scorso anno l’Outlook è stato dedicato alla trilogia Previous, Transition, Evolution.
Siamo ancora in piena fase di Transizione, un momento che presto ignoreremo.
La Transizione vede ancora forze contrapposte che, come nell’opera incompiuta del Requiem in D minor KV 626 di Amadeus Mozart, cerca risposte a molti interrogativi.
Il futuro ci inquieta o ci lascia sognanti?
Il futuro è un portale incerto che si apre davanti a noi spettatori: ci sono promesse, giudizi ed aspirazioni. Noi l’abbiamo pensato in modo.
Il 20/21 non sarà lineare. Avremo movimenti positivi svincolati dai fondamentali. Ciò produrrà un eccesso di scollamento dalla realtà. Gli eccessi di mercato si reggeranno non sui fondamentali delle imprese ma in grande sintesi sulla definizione di un debito sostenibile.
Basterà un incidente di percorso, un evento casuale, per ricondurre gli spiriti animali verso un ripensamento della percezione del mondo reale?
Dovremo interpretare le linee di risposta che le banche centrali daranno a questo impulso. Lasciare che il rialzo dei rendimenti nella parte lunga della curva faccia il suo lavoro scontando un ritorno dell’inflazione, mantenendo nel contempo tassi reali negativi? Oppure lasciando che i mercati producano un nuovo incidente di percorso, magari consentendo che la bolla scoppi per promuovere una nuova corsa verso le aree di rifugio?
Credo che sia questo il grande quesito che si pone per la prima parte del 20/21.
I mercati non hanno mai imparato dalla storia. E’ per questa ragione che i cicli degli spiriti animali si ripetono inesorabilmente.
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