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ENTERPRISE RISK MANAGEMENT PLAN 2021

RISKOO MONITOR

MARKET MOVER

 

ENTERPRISE RISK MANAGEMENT PLAN 2021

 

Siamo entrati nel periodo in cui si avviano i lavori per la definizione dei budget ed i piani di Enterprise Risk Management per il 2021.
L’anno Covid, straordinario ed allo stesso tempo emergenziale, sta dilatando in molte situazioni i tempi per la definizione dei piani di budget e la definizione dei programmi di controllo e gestione dei rischi sottostanti ai flussi import ed export.

I mercati hanno risposto alle sollecitazioni di questo complesso 2019 in modo violento ed in forte dicotomia con i fondamentali. Le banche centrali hanno fatto molto per evitare un loro collasso sostenendo attraverso robusti e straordinari piani di stimolo la tenuta delle borse, la presenza diffusa della liquidità, il controllo degli sbandamenti che in diverse occasioni hanno colpito i vari segmenti del mercato.

In considerazione delle divergenze che si sono aperte tra i valori macro e le valutazioni si continua a guardare con estrema attenzione il loro comportamento.  Per questa ragione siamo tutti molto concentrati sugli sviluppi che i regolatori imprimeranno alle tendenze dominanti da qui alla fine dell’anno. Ci sono le Presidenziali, il cui esito avrà più impatti sulla geopolitica che non su quella domestica, ci sono soprattutto decisioni da prendere in merito ad altri eventuali stimoli monetari. Si parte quindi dal FMI pronto ad aggiornare l’Outlook per i prossimi mesi.

LE PREVISIONI DEL FMI

FMI La prossima settimana il Fondo Monetario internazionale pubblicherà l’aggiornamento al proprio Outlook 2020/21.
Sarà l’occasione per verificare se il moderato rallentamento della crescita globale registrato alla fine dell’estate possa intaccare la visione degli economisti del Fondo.
I recenti dati su scala globale hanno messo in evidenza una parziale frenata del ritmo della ripresa avviata tra aprile e maggio. 

Nel frattempo nei mercati abbiamo rilevato una minore tensione sui livelli di volatilità.

FED E PRESIDENZIALI

E’ molto probabile che ciò dipenda dal fatto che siamo entrati nella fase finale della campagna elettorale per le Presidenziali USA. Alla Casa Bianca fa piacere avere mercati più anestetizzati, meno esposti ai venti dei rumors che in qualche modo alimentano le correnti più aggressive dell’azione speculativa. La Fed ha lavorato per evitare che ciò possa accadere dimostrando di voler governare quest’ultima fase evitando che eventi e dati meno confortanti potessero far deragliare la tendenza dominante. La liquidità garantita al sistema sta difendendo questa impostazione. Ma sullo sfondo permangono eccessi e forti dicotomie tra i fondamentali e la realtà che scambia a valori spesso privi di significato. 

IN ATTESA DELLA BCE

Mentre la scena è tutta occupata dagli sviluppi verso le presidenziali, in Eurozona si discute animatamente di inflazione/deflazione e della necessità di modificare ulteriormente la linea monetaria della BCE. Nel Consiglio si sono riaperti fronti tra le colombe ed i cosiddetti falchi. Sul tavolo ci sono le opzioni per ampliare il programma di stimolo monetario entro la fine dell’anno. E’ probabile che si voglia aumentare il Pesp di 400/500 miliardi. Con il  Pesp la BCE acquista titoli di stato in alternativa al Pepp progettato per far fronte all’emergenza Covid. Si vuole quindi rafforzare gli acquisti di titoli governativi all’interno di un programma più strutturale e non delimitato temporalmente dalla contingente pandemia. 

Lo scontro già aperto nel Board dovrebbe trovare un epilogo entro il meeting del 10 dicembre. Diversamente da quanto avevamo scritto a settembre quindi,  quando pensavamo che la decisione sull’ampliamento del QE potesse essere presa già ad ottobre.

Rimane sullo sfondo di questo passaggio tecnico ed allo stesso tempo politico, la volontà non espressa sino in fondo, della BCE di raffreddare ulteriormente l’euro. Vinceranno le colombe, ne siamo convinti.

GLI EFFETTI SUL CAMBIO IN TERMINI DI ENTERPRISE Risk Management

Il nostro pensiero a tal proposito, come noto ai nostri followers, elaborato già ad agosto rimane orientato verso un progressivo indebolimento dell’euro. Negli Outlook dedicati alla scenario per i prossimi 18 mesi abbiamo definito già i prossimi obbiettivi e soprattutto le tappe da da scalare utili per confermare l’Outlook. Il primo obbiettivo di questo questo percorso prevede un ritorno del cambio eur usd a 1,15 entro i primissimi giorni di novembre, proprio in coincidenza con l’Election Day. Nel frattempo gli attuali livelli dovrebbero consentire alle aziende che elaborano i budget delle importazioni di impostare una piano di Enterprise Risk Management cogliendo potenziali opportunità. Allo stesso modo, nella prospettiva di un rafforzamento del dollaro stiamo programmando i piani strategici di ERM  in modo da potenziare l’azione produttiva alla gestione dei rischi sottostanti.   

 

ENTERPRISE RISK MANAGEMENT PLAN 2021
WB ANALYTICS: EUR USD

 

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