FX EUR USD ALLA VERIFICA DI AREA 1,19, ecco le ragioni! L’apertura di Trump alla transizione ha messo un limite al dollaro che è tornato a perdere terreno dopo i dati maturati lunedì nonostante la lettura più che positiva dei dati PMI Usa rispetto a quelli deludenti per l’Eurozona. Il dollaro dopo un breve rally che l’aveva spinto verso la soglia 1,18 ha subito il rintracciamento dell’euro ieri, dopo la pubblicazione del dato IFO in Germania sopra le attese. Gli sviluppi nella scena politica statunitense hanno infine alleggerito le tensioni sul processo di transizione tra il presidente Trump e Biden. L’annuncio che l’ex presidente della Fed Janet Yellen è stata selezionata dal neo eletto per guidare il Tesoro non ha ancora chiare implicazioni di mercato, ma è bastato per conferire positività al mercato azionario e quindi favorire di riflesso le monete a beta più elevato, tra cui l’euro.
Ciò lascia l’altra principale candidata, Lael Brainard, disponibile per la carica alla Fed, qualora fosse prevista una sostituzione di Powell alla guida della Riserva Federale, anche se ciò rimane ancora un punto interrogativo per le potenziali implicazioni di mercato, La decisione del presidente Trump di chiedere alle agenzie governative di garantire una transizione graduale (nonostante l’impegno a continuare a contestare il risultato elettorale) è senza dubbio una buona notizia per gli investitori e sta sostenendo le azioni globali. Con la propensione al rischio sostenuta nei mercati globali, il dollaro ha maggiori difficoltà ad allontanarsi dalla soglia 1,19. Come abbiamo dichiarato alla tavola rotonda del Treasury & Finance Forum Day di AITI pensiamo che la BCE farà il possibile per evitare che il cambio eur usd vada oltre la soglia 1,19/1,20 per non trasformare il rafforzamento eventuale della divisa europea in una leva deflativa e soprattutto avversa alla necessità dell’Eurozona di mantenere un elevato livello di competitività per l’export extra UE.
LE ATTESE SUL CAMBIO
Sono molti gli operatori che negli ultimi tre mesi hanno fissato le loro stime di rialzo per l’euro in direzione di area 1,30 se non oltre.
Al momento i dati negativi rilevati in Eurozona non fanno notizia. I PMI dei servizi nell’Eurozona sono caduti in un territorio di contrazione e una certa resilienza nel settore manifatturiero ha solo parzialmente addolcito la pillola per i mercati. Ciò non sorprende considerando il recente ciclo di restrizioni in tutta l’area. Agli inizi del 2018, quando l’euro oltrepassò la barriera 1,20 ed andò a fissare un picco a 1,25 contro dollaro, l’allora presidente Mario Draghi fece di tutto per raffreddare l’apprezzamento dell’euro esattamente per le stesse ragioni di cui sopra.
Il braccio di ferro tra mercati e BCE promette ancora un aspro confronto. Pensiamo che senza un contributo della Fed, con una minore attenzione dell’Amministrazione Usa, la partita non sia semplice, anche perché è nota l’attesa per l’incremento del Pepp e comunque degli stimoli monetari da parte della BCE nel meeting del 10 dicembre nella misura di 500 miliardi.
In mattinata osserveremo l’area 1,1910-1,1870 per seguire in questo primo segmento quanto sia forte la convinzione dei trader. Soltanto tenuta di 1,1910/20 confermerebbe il nostro scenario di trading range allungato tra 1,19 ed 1,16, mentre il break up di 1,1920 aprirebbe la strada per un test dei massimi fissati ad agosto.
EUR USD TECHNICS
FOREX MARKET : LE ALTRE DIVISE
GBP: GLI SVILUPPI BREXIT
Il rally della sterlina si è esteso in linea con le attese da noi formulate nel FX RISKOO report , insieme alle crescenti speranze di un accordo sulla Brexit anche se ufficialmente non ci siano ancora progressi tangibili nei colloqui. Vale tuttavia la pena notare due sviluppi: Boris Johnson e Ursula von der Leyen avranno una telefonata questa settimana; ci sono state alcune segnalazioni su un possibile “accordo temporaneo” per lasciare più tempo per i colloqui all’inizio del 2021.
APPUNTAMENTI BANCHE CENTRALI
VERBALI FED – Attesi in serata i resoconti del meeting di inizio novembre, immediatamente dopo le elezioni per la Casa Bianca. Allora, in un clima di profonda incertezza sull’esito del voto, l’istituto centrale Usa ha lasciato invariati i tassi ribadendo di essere pronto a fare il possibile a sostegno dell’economia le cui prospettive dipendono fortemente dall’andamento della pandemia. In un’intervista al ‘Corriere’, la vice presidente della Fed di New York, Argia Sbordone, spiega che per l’Italia non è il momento di avviare una stretta di bilancio ma sottolinea l’importanza di dare un sostegno all’occupazione, ai redditi dei disoccupati e aiutare le imprese che hanno un futuro.
EUROPA
Svezia, riunione di politica monetaria Riksbank (9,00); intervento pre-registrato governatore Riksbank Ingves (13,30).
Zona euro, Bce pubblica “Financial Stability Review – November 2020” (10,30).
Zona euro, intervento online consigliere Bce af Jochnick a convegno “Impatto Covid-19 su capitalizzazione e risoluzione delle crisi bancarie” (12,15).
Zona euro, vice presidente Bce de Guindos e ministro Industria spagnolo Maroto partecipano a vertice sul turismo a Siviglia.
CALENDARIO MACRO ECONOMICO
DATI USA – Dopo il calo superiore alle attese della fiducia dei consumatori a novembre, fotografato ieri, indicazioni sullo stato dell’economia americana arriveranno nel pomeriggio da una nutrita serie di dati, tra cui la seconda stima del Pil nel terzo trimestre (precedente lettura 33,1% attesa 33,2%) e le nuove richieste settimanali di disoccupazione, attese in calo a 730.000; gli ordinativi di beni durevoli relativi al mese di ottobre (attesa 0,5% precedente 0,8%).