L’evento più atteso della si concentra sulla riunione della Federal Reserve, attesa ad esprimersi in merito alla propria linea di politica monetaria. Il mercato si interroga se Jerome Powell confermerà o meno la prosecuzione del piano di rialzi anche per il 2019. Lo stesso mercato si attende una battuta d’arresto dopo le pesanti vendite che si sono registrate nel mercato azionario e dopo dati meno brillanti rispetto al recente passato. Per la scadenza di dicembre invece la curva dei Fed Funds sconta una probabilità superiore al 75% che vi sia un altro aumento di 25 bp.
Rimane, al netto dell’azione delle due banche centrali, la costante di uno spread tra i tassi USA rispetto a quelli UE e Germania superiore ai 250 punti base su tutto il tratto della curva.
Ciò dovrebbe tenere ancora attiva la finestra di progressiva rotazione dei flussi in uscita dalle attività Risk_On verso impieghi in bond governativi USA.
Nel frattempo le parole di Draghi, preoccupate, ma parzialmente rassicuranti per il mercato proprio per la presa di coscienza di uno scenario meno sereno, stanno consentendo ai mercati di prezzare con maggior ordine il comparto dei Government Bond europeo. In primo luogo il BTP. Nel brevissimo ci attendiamo un test dell’area 2,70% (rendimenti sul 10 anni), quindi un ulteriore rialzo dei corsi, a cui far seguire una pausa di consolidamento tra 2.70 e 3.10/20%. Tale pausa dovrebbe anticipare un ulteriore fase di ridimensionamento dei rendimenti che, salvo incidenti non scontati, avrebbe l’occasione di spingere definitivamente i rendimenti sotto il 2%. E’ uno degli scenari su cui stiamo lavorando nell’Outlook del 2019.
Questo passaggio, decisamente ottimistico e fuori dagli schemi attuali, fa leva sul fatto che in un ambiente globale difficile, l’Italia possa trovare alcuni driver di crescita e di conseguenza regolare la percezione sulla sostenibilità del debito. Di questi driver ne parleremo nell’outlook 2019 che pubblicheremo nei primi giorni dell’anno.
Ciò che invece continua a non convincerci riguarda il comportamento dei mercati azionari. Benchè i corsi siano scesi in modo significativo temiamo che vi siano i rischi per ulteriori ritracciamenti nella prima parte del 2019. L’avversione al rischio alimenterà come scritto l’ulteriore rotazione dei flussi verso il dollaro. Il punto di conferma di questa opzione coincide con il breakout di area 1.1250/1200 eur usd. Su tale livello abbiamo già avuto diverse reazioni orientate a proteggere il sostegno tecnico. Dobbiamo capire se da tali reazioni possano nascere dei setup in grado di ribaltare lo scenario, che come scriviamo da mesi rimane favorevole al dollaro, o se invece possa rappresentare una pausa di consolidamento propedeutica ad un nuovo approfondimento.
Per la giornata odierna ci attendiamo oscillazioni nel range 1.1330/1.1265 eur usd.
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EVENTI IN CALENDARIO OGGI
MANOVRA – Ore decisive per la legge di bilancio 2019 con il maxiemendamento atteso entro domani o mercoledì al Senato mentre si avvicina la data del 19 dicembre, quando Bruxelles dovrà prendere una decisione sulla procedura disciplinare nei confronti di Roma. Al termine del vertice convocato ieri sera si è trovato un “accordo totale tra Conte, Salvini e Di Maio su numeri e contenuti” del provvedimento, come riferito da una portavoce della Lega che ha smentito tensioni nel governo anche se alcuni media fanno riferimento alla minaccia di dimissioni da parte di Conte. Negli ultimi giorni non sono mancate nuove tensioni in seno all’esecutivo con Giorgetti che ha espresso la propria contrarietà sul reddito di cittadinanza provocando le ire dei penstastellati. Per la maggior parte dei quotidiani, gli ulteriori tagli chiesti da Bruxelles verrebbero da risparmi per alcuni miliardi su reddito di cittadinanza e quota 100. Via inoltre le tasse sulle piccole auto, resta solo su quelle extra-lusso. Nel nuovo testo, oltre al deficit/Pil sceso al 2,04%, verrà ridotta anche la stima di crescita che dovrebbe passare, per ‘Repubblica’ dall’1,5% all’1%. Secondo il ‘Corriere’, nei confronti dell’Italia la Ue resta scettica e teme l’impatto della manovra sui mercati, ma Brexit e la protesta dei gilet gialli in Francia sconsigliano l’apertura di un nuovo fronte con Roma.
BTP – Chiusura positiva per la carta italiana dopo un passaggio in territorio negativo sulla scia dei deludenti Pmi della zona euro. A sostenere i Btp a ridosso della chiusura le parole di Draghi ai leader Ue venerdì sul rallentamento della crescita rispetto alle precedenti stime . Lo spread Italia-Germania ha chiuso a 269 punti base dopo oscillazioni comprese tra 267 e 274 punti. Analogamente, il tasso del decennale di riferimento si è fermato a 2,94% dopo un picco a 2,99% e un minimo a 2,93%. Secondo “La Stampa” di ieri, nell’ultima settimana Giorgetti avrebbe incontrato i rappresentanti dei principali fondi di investimento globali per parlare della manovra, dello spread ma anche di “futuribili prospettive di governo” in cui il M5S non è contemplato. Secondo il quotidiano i leghisti avrebbero rassicurato sulla solidità della Lega anche in caso di voto anticipato.
DRAGHI A PISA – Dalla scuola superiore Sant’Anna il presidente della Bce ha lanciato sabato un monito contro tutti i sovranismi e ha ricordato le svalutazioni che hanno toccato l’Italia prima dell’introduzione dell’euro.
INFLAZIONE FINALE ZONA EURO – In un’agenda macro povera di spunti, da segnalare la lettura definitiva dell’inflazione del blocco dei Paesi che condividono l’euro. Le attese sono per una conferma della stima preliminare a 2% a perimetro annuo. In occasione del proprio meeting, la Bce ha detto di vedere l’inflazione del blocco a 1,8% nel 2018, a 1,6% nel 2019 e a 1,7% nel 2020. A settembre le proiezioni dello staff Bce erano state fissate per tutti e tre gli anni a 1,7%.
FOREX – Dollaro vicino al massimo di 19 mesi sostenuto dalla richiesta di beni rifugio sulla scia delle preoccupazioni per il rallentamento della crescita mondiale. Attorno alle 7,40, il cambio euro/dollaro vale 1,1310, in rialzo dello 0,03%, dopo aver chiuso a 1,1307. Alla stessa ora dollaro/yen a 113,46, in rialzo di 0,08% dopo una chiusura a 113,37 e il cross euro/yen scambia in rialzo di 0,12% a 128,32 (chiusura a 128,16).
GREGGIO – Prezzi poco mossi dopo il calo del 2% della precedente seduta ma ancora sotto pressione sulla scia della debolezza della crescita nelle principali economie e dei timori per un eccesso di produzione. Attorno alle 7,40 i derivati sul Brent scambiano in calo di 3 cent a 60,25 dollari il barile, e quelli sul greggio Usa guadagnano 7 cent a 51,27 dollari.
DATI MACROECONOMICI
ITALIA
Istat, commercio estero e prezzi all’import ottobre (10,00).
ZONA EURO
Commercio estero ottobre (11,00).
Prezzi al consumo finale novembre (11,00) – attesa dato armonizzato -0,2% m/m; 2,0% a/a.
USA
NY Fed manifatturiero dicembre (14,30) – attesa 21,50.
Flussi netti investimenti ottobre (22,00).
ASTE DI TITOLI DI STATO
EUROPA
Norvegia, Tesoro offre 6 miliardi di corone norvegesi titoli di Stato scadenza 18/12/2019.
USA
Washington, Tesoro offre 39 miliardi di dollari titoli di Stato a 13 settimane, scadenza 21/3/2019 e 36 miliardi di dollari titoli di Stato a 26 settimane, scadenza 20/6/2019.
BANCHE CENTRALI
EUROPA
Svezia, riunione consiglio generale Riksbank (13,00).
Zona euro, governatore banca centrale belga Smets (Bce) presenta previsioni economiche (10,00).
APPUNTAMENTI
ITALIA
Roma, a commissione Bilancio del Senato, manovra.
Roma, Salvini presiede Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica (12,30).
Milano, “StartupItalia! Open Summit 2018” (8,45); sessione plenaria con attesi saluti di G. Sala, Ceo Microsoft Italia Candiani, Ceo Cisco Italia Santoni; intervento Di Maio (17,30); AD Ansa De Alessandri (18,40).
Venezia, conferenza stampa di presentazione progetto nuovo ampliamento terminal passeggeri dell’Aeroporto di Venezia con presidente Save Marchi, DG Enac Quaranta, vice presidente Bei Scannapieco (11,30).
EUROPA
Bruxelles, Ocse presenta rapporto “Public finance and Inclusive Growth” a ‘2018 Euro Summit’ con capo economista Boone, DG Affari Economico Finanziari della Commissione europea Buti (11,00).