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INFLATION WAR

INFLATION WAR – La guerra nell’Eastern Europe sta colpendo in ogni dove. Nel nostro Blog Research ci concentriamo principalmente degli effetti prodotti dal conflitto e dalla geopolitica sull’economia delle imprese.

L’ecoguerra sta prefigurando un quadro asimmetrico delle forze, dove per asimmetria si intende lo squilibrio delle fonti energetiche e di quello delle materie prime nel senso più ampio.

L’ecoguerra ha dissolto come neve al sole le aspettative per un riequilibrio dei prezzi delle commodity, dopo la lunga notte della pandemia e delle storture che si sono prodotte lungo le catene di fornitura. Sembra che in questo inizio secolo si stiano concentrando tutte le forze distopiche con la capacità di modificare nel profondo lo stato di moto di un economia globale.

L’inflazione è il il prodotto di questo squilibrio a cui, con ritardo, le banche centrali stanno cercando di rimettere in equilibrio.

Inflation: da transitoria a persistente.

Dopo la fase in cui la forza impulsiva dei prezzi era giudicata transitoria si sta passando ad una narrazione in cui si declina l’aggettivo persistente. La Fed, prima ancora la BoE, hanno avviato il ciclo di rialzo dei tassi. Anche questo da transitorio rischia di diventare persistente. Jerome Powell, governatore della FED, ha dichiarato senza la consueta prudenza, della necessità di far salire i tassi più di quanto la stessa Banca non avesse ammesso nei precedenti incontri di politica monetaria, alimentando le aspettative del mercato per incrementi da mezzo punto a maggio e giugno. Oggi il governatore della Federal Reserve parlerà ad un evento della Banca dei regolamenti internazionali a cui prenderà parte anche la presidente Bce Lagarde con un messaggio pre-registrato. Alle parole di Powell sono seguite ieri quelle di un altro esponente Fed, James Bullard, secondo il quale la banca centrale Usa deve muoversi aggressivamente per tenere l’inflazione sotto controllo: “Più veloce è, meglio è”, ha detto. Secondo l’agenzia Reuters  Loretta J. Mester, presidente Fed di Cleveland,  ha detto che saranno probabilmente necessari importanti rialzi in “alcuni” dei restanti sei meeting di quest’anno.

Oggi si tiene un Consiglio BCE (non formale) in cui non verranno prese decisioni monetarie, ma dove pensiamo che si tornerà a  considerare tutti gli aspetti che stanno modificando velocemente la congiuntura economica.

Accelerano i progetti per l’introduzione delle  digital currencies CBDC 

Pensiamo che la riconfigurazione dell’ordine globale porterà cambiamenti sul sistema monetario, non solo dal punto di vista dei tassi d’interesse e di cambio, bensì anche dal sistema dei pagamenti. Ci aspettiamo un’accelerazione da parte delle banche centrali dell’introduzione delle monete digitali.  Le CBDC rappresentano una nuova forma di moneta, la cui fase esplorativa e sperimentale da parte di diverse Banche Centrali a livello mondiale è stata avviata da tempo, come pure l’interesse nel comprendere come nuove tecnologie, quale la Blockchain, possano supportare la meta struttura operativa.

In attesa dell’inevitabile introduzione di queste monete, la PBoC  ha già avviato la fase operativa sperimentale nei circuiti della Belt and Road Initiative, BRI, dobbiamo concentrare l’attenzione sugli effetti asimmetrici con cui le banche centrali stanno affrontando la fase inflativa.

Gli effetti sui tassi di cambio

La Fed ha definitivamente avviato il ciclo di rialzo dei tassi, la BCE invece sta cercando di guadagnare tempo. Nel nostro Outlook 2022 avevamo segnalato con chiarezza questa strada asimmetrica, sostenendo la diversa linea operative delle due banche centrali con uno shift di fase per differenza di tempo e di ampiezza.  A questo bias abbiamo sincronizzato l’azione di tutte le banche anglosassoni polarizzate sul dollaro. A conferma dello scenario atteso abbiamo avuto i rialzi dei tassi da parte delle BoE e Fed.

Questa linea di contrasto all’inflation war sta spingendo al rialzo le rispettive monete: dollaro e sterlina.

L’euro dollaro, come pure l’euro sterlina,  sta confermando passo dopo passo i nostri obbiettivi fissati a partire dallo gennaio dello scorso 2021 ed aggiornati nella loro curva di frontiera nell’Outlook 2022.

A  breve dovremo assistere ad un ritorno del cambio verso i minimi di periodo, quota 1,08 dove transita una nuova linea di spartiacque con valenze tecniche ed implicazioni di lungo termine significative. La stessa misura può essere condivisa dal pound. Nonostante la narrativa Brexit la divisa inglese ha confermato dagli inizi del 2021 un percorso di grande rialzo. Il ciclo di rialzo dei tassi anglosassoni, Fed e Boe, è qui per confermare lo scenario atteso.

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