MARKET MOVER 13 SETTEMBRE 2018
Market Mover di oggi è senz’altro il consueto meeting mensile della BCE. Il mercato non si attende particolari notizie su cambiamenti di policy monetaria. L’evento potrebbe invece avere un impatto sui mercati qualora il Board dovesse aggiornare l’Outlook sulla crescita e sull’inflazione per il 2019. I recenti dati macro e le ultime rilevazioni del sondaggio Markit PMI hanno messo in evidenza un perdita di momentum nell’Eurozona.
Nella comunità degli analisti vi sono osservatori che ritengono non ancora tramontata definitivamente la stagione del QE, per cui una revisione al ribasso delle stime su crescita ed inflazione potrebbero giustificare l’attesa per una nuova edizione futura di una forma di allentamento monetario rapportabile al QE per similitudine. Alle 14.30 seguiremo la conferenza stampa di Mario Draghi. Contestualmente all’apertura avremo la pubblicazione dei dati sull’inflazione USA molto attesi dopo il rialzo del costo del lavoro orario registrato nel mese di agosto.
Ieri nel pomeriggio l’eur usd si era spinto verso l’area di resistenza intermedia a 1.1640/50 a seguito di voci circolate in merito ai progressi raggiunti sui colloqui inerenti agli accordi commerciali tra i partner del NAFTA. Il dollaro statunitense si è indebolito, mentre il suo rivale canadese è stato potenziato dall’euforia per i potenziali progressi relativi all’accordo di libero scambio nordamericano.
Il segretario all’economia messicano Ildefonso Guajardo ha dichiarato a un evento a Città del Messico che c’era un’alta probabilità che gli Stati Uniti e il Canada raggiungessero un accordo commerciale. Gli Stati Uniti e il Messico hanno già raggiunto un accordo per rivedere il Nafta in agosto. In precedenza, le relazioni indicavano che il Canada era disposto a fare concessioni per proteggere la propria industria lattiero-casearia.
In altre notizie commerciali, gli Stati Uniti hanno richiesto un nuovo round di negoziati con la Cina, secondo il Wall Street Journal. Lo yuan cinese si è rafforzato rispetto al biglietto verde a 6.8596 yuan USDCNY, -0.2055% a Pechino e 6.8278 USDCNH, + 0,1990% nel mercato offshore.
Il range per l’eur usd odierno rimane fissato tra 1.1645 ed 1.1530: oltre tali livelli i traders dovrebbero assumere nuove posizioni tattiche allineate alla direzionalità della violazione del range.
BTP – Le voci di tensioni sulla manovra hanno fatto balzare in pochi minuti, nel corso della seduta di ieri, lo spread dal minimo di giornata di 230 pb fino a 241, e poi ancora sopra fino a quota 243, mentre il tasso decennale è passato dal 2,83% dal 2,73%. Limitato è stato l’effetto della smentita del M5s anche perché il mercato, come sottolineano stamane i quotidiani, percepisce che la tregua è fragile e la maggioranza resta percorsa da fibrillazioni. I Btp ripartiranno stamane da un rendimento decennale di 2,79% e da uno spread di 237.
ASTE – Le rinnovate tensioni sul secondario costeranno inevitabilmente al Tesoro, in termini di rendimenti da pagare, nelle aste a medio lungo di questa mattina, che prevedono tra l’altro il lancio del nuovo Btp a 7 anni novembre 2025 cedola 2,50%: l’offerta complessiva arriva fino a 7,75 miliardi e comprende inoltre le riaperture dei benchmark a 3 e 30 anni . Ieri in chiusura sul mercato grigio il nuovo 7 anni scambiava a un rendimento in area 2,61% contro il 2,31% dell’asta di luglio (col vecchio benchmark maggio 2025), segnando un potenziale massimo da marzo 2014; il 3 anni a 1,26% da 1,10% di luglio (possibile massimo da febbraio 2014); il 30 anni a 3,57% da 3,54% dell’ultima asta, risalente a giugno.
RIUNIONE BCE – Gli operatori aspettano soprattutto le parole di Draghi in conferenza stampa: l’attenzione è per eventuali accenni all’aumento dei rischi sulla congiuntura economica della zona euro, ad esempio in relazione alla disputa commerciale in corso tra Usa e Cina. Scontato un nulla di fatto sui tassi (le attuali stime sono per un primo intervento sulla deposit facility solo nel terzo trimestre del 2019), un accenno di Draghi al peggioramento delle condizioni di crescita potrebbe innescare la speculazione su uno slittamento in avanti dei tempi della chiusura del quantitative easing, attualmente fissata dalla Bce a fine dicembre.
STIME BCE – Con la riunione di politica monetaria di oggi arriveranno anche le nuove stime trimestrali dello staff della banca centrale. Le ultime, risalenti a giugno, avevano registrato un taglio per quelle sul Pil e un rialzo invece per quelle sull’inflazione: la crescita della zona euro veniva stimata al 2,1% quest’anno, all’1,9% il prossimo e all’1,7% nel 2020; l’inflazione all’1,7% sia nel 2018, sia nel 2019, sia nel 2020 . Stamane La Stampa scrive, citando fonti interne all’Eurotower, che si va verso un taglio delle stime sul Pil. In un sondaggio Reuters pubblicato la settimana scorsa tutti gli economisti hanno affermato di vedere rischi al ribasso sull’economia europea, con stime grosso modo allineate a quelle elaborate a giugno dallo staff Bce.
BANK OF ENGLAND – È atteso invariato allo 0,75% il costo del denaro nel Regno Unito al termine del meeting di politica monetaria della Bank of England, dopo il rialzo deciso nella riunione di agosto. Già il comunicato diffuso in occasione del recente rialzo ha segnalato come la banca centrale sia ora in posizione di attesa (in particolare degli sviluppi della trattativa sulla Brexit), con poca fretta di procedere a una nuova stretta . L’ultimo sondaggio Reuters, condotto a inizio mese, conferma la previsione che il prossimo rialzo dei tassi nel paese, all’1,00%, dovrebbe collocarsi nel secondo trimestre del 2019.
INFLAZIONE – Prima del verdetto della Bce arriveranno i dati finali di agosto sull’inflazione in Germania e Francia: si parte da una stima flash (per l’indice armonizzato) rispettivamente di 1,9% e di 2,6% tendenziale, con la Germania quindi appena sotto e la Francia invece largamente sopra il target Bce del 2% . Dati di inflazione sono attesi anche dagli Usa nel pomeriggio, con i preliminari di agosto: l’indice ‘headline’ è stimato in lieve calo al 2,8% tendenziale dal 2,9% di luglio (in rialzo invece su base mensile a 0,3% da 0,2%), mentre quello ‘core’ è previsto invariato a 2,4% (0,2% il congiunturale).
DAZI – L’amministrazione Trump ha invitato la Cina a nuovi colloqui commerciali, ha affermato il consigliere economico della Casa Bianca Larry Kudlow. La notizia ha fornito qualche rinnovata speranza di un accordo tariffario tra i due paesi, proprio mentre Washington si prepara a far entrare in vigore il nuovo pacchetto di dazi su 200 miliardi di dollari aggiuntivi di importazioni cinesi. “Ci sono alcune discussioni e informazioni che abbiamo ricevuto secondo cui il governo cinese — i vertici del governo cinese vogliono avere dei colloqui” ha affermato Kudlow. “Quindi il segretario Mnuchin, che è il team leader sulla Cina, apparentemente ha mandato questo invito”.
BEIGE BOOK – Le tensioni commerciali internazionali hanno spinto le aziende Usa, in diverse parti del paese, a ridurre o a posporre gli investimenti. È quanto emerge dal ‘Beige Book’ pubblicato ieri sera dalla Fed. L’indagine evidenzia che al momento gli effetti dei dazi appaiono modesti, sebbene stiano causando un aumento dei prezzi degli input, specie nel manifatturiero. “In gran parte dei distretti si è notata preoccupazione e incertezza relativamente alle tensioni commerciali — in particolare anche se non solo tra le aziende manifatturiere” si legge.
ORDINI MACCHINARI GIAPPONE – Sono aumentati in luglio, abbondantemente oltre le aspettative, gli ordini di macchinari in Giappone. Il dato segna un rimbalzo dopo il calo del mese precedente e rafforza la previsione che la spesa per capitale continuerà ad espandersi sostenendo la più generale crescita economica del paese. L’incremento degli ordini (core) è stato pari all’11,0% su mese e al 13,9% su anno, a fronte di attese rispettivamente per un +5,7% e un +4,7%. Gli ordini dall’estero sono aumentati del 6,0% su mese dopo un calo del 12,0% in giugno.
TANKAN GIAPPONE – Il rapporto mensile Tankan Reuters, pubblicato anch’esso stamattina, evidenzia tuttavia un raffreddamento dell’umore tra le aziende manifatturiere giapponesi in settembre, pur rispetto al massimo da sette mesi registrato in agosto, sullo sfondo del conflitto commerciale Usa-Cina. L’indice relativo, elaborato nel rapporto, scende a +26 da +30; rimbalza invece l’indice che misura il ‘mood’ nel settore servizi, a +33, dal minimo da due anni di +25 di agosto.
GREGGIO – Scendono i prezzi petroliferi, rimangiandosi parte dei guadagni di ieri, in un mercato preoccupato delle conseguenze sulla domanda dell’attuale outlook economico. Ieri nel suo rapporto mensile l’Opec ha ridotto le previsioni sulla domanda globale di petrolio nel 2019 (di 20.000 barili giornalieri), la seconda riduzione consecutiva delle stime, che cita proprio i rischi sulla congiuntura economica internazionale. Alle 7,30 italiane il future Brent scambia a 79,29 dollari il barile (-0,45), il Nymex a 69,85 dollari (-0,52).
FOREX – Appare complessivamente stabile il dollaro questa mattina. I margini di rialzo del biglietto verde sembrano al momento limitati dal riaccendersi delle speranze di una accordo Usa-Cina sui dazi dopo la notizia che gli Usa hanno invitato la Cina a nuovi colloqui sull tema. Il cambio euro/dollaro tratta a 1,1624/25 da 1,1624 dell’ultima chiusura; dollaro/yen a 111,42/45 da 111,25; euro/yen a 129,54/55 da 129,34.
TREASURIES – Governativi Usa poco mossi nelle contrattazioni della mattinata, in linea con la chiusura stabile dell’ultima seduta. Dopo il buon risultato dell’asta di Treasury decennali di ieri, il mercato resta in attesa dei dati di oggi pomeriggio sull’inflazione americana. Il benchmark decennale Usa cede 1/32, rendimento a 2,966%.
DATI MACROECONOMICI
FRANCIA
Prezzi al consumo finali agosto (8,45) – attese +0,6 m/m, +2,6% a/a (armonizzato).
GERMANIA
Prezzi al consumo finali agosto (8,00) – attese +0,1% m/m, +2,0% a/a (dato nazionale); inv. m/m, +1,9% a/a (armonizzato).
GRECIA
Tasso disoccupazione trim2 (11,00).
USA
Prezzi al consumo agosto (14,30) – attese +0,3% m/m, +2,8% a/a; +0,2% m/m, +2,4% a/a (indice core).
Guadagni reali settimanali agosto (14,30).
Nuove richieste settimanali sussidi disoccupazione (14,30) – attese 210.000.
ASTE DI TITOLI DI STATO
ITALIA
Tesoro offre 2-2,5 miliardi euro Btp 3 anni aprile 2021 cedola 0,05%, 3,25-3,75 miliardi nuovo Btp 7 anni novembre 2025 cedola 2,50%, 1-1,5 miliardi Btp 30 anni marzo 2048 cedola 3,45%.
EUROPA
Irlanda offre 1 mld euro titoli di Stato a 10 anni.
USA
Washington, Tesoro offre titoli di Stato a 30 anni.
BANCHE CENTRALI
EUROPA
Gran Bretagna, Bank of England annuncia tassi e pubblica verbali riunione politica monetaria (13,00).
Zona euro, riunione Consiglio Bce a Francoforte; seguono annuncio tassi (13,45) e conferenza stampa Draghi, con nuove stime di crescita (14,30).
USA
Jackson, intervento presidente Fed Atlanta Bostic (19,15).
APPUNTAMENTI
ITALIA
Roma, Palzzo Chigi, Conte incontra Alto commissario Onu per i rifugiati Filippo Grandi (10,00).
Roma, Camera vota fiducia su decreto Milleproroghe (12,40).
Roma, Senato, commissione Bilancio, audizione Oettinger (13,45).
Roma, Camera, presidente Fico incontra Oettinger.
Roma, Palazzo Chigi, atteso Consiglio dei ministri con decreto per Genova (16,00).
Ilva, referendum lavoratori su accordo sindacale con ArcelorMittal.
EUROPA
Strasburgo, prosegue plenaria Parlamento Ue; commissione Bilancio si riunisce su emendamenti a bozza bilancio annuale Ue 2019; in Parlamento previsto dibattito e voto su caso giornalisti Reuters condannati in Myanmar.
Riga, inizia riunione presidenti G13 e Lettonia (Austria, Bulgaria, Grecia, Croazia, Estonia, Germania, Italia, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Slovenia, Finlandia, Ungheria) su futuro Europa e opportunità sicurezza; termina il 14 settembre.
Vienna, continua riunione board governatori Iaea; termina il 14 settembre.