Nel pomeriggio dopo la conferenza stampa di Christine Lagarde commenteremo in diretta streaming in collaborazione con AITI (Associazione Italiana Tesorieri d’Impresa), INSIDE CENTRAL BANK (per ricevere l’invito) le mosse della BCE e le reazioni del mercato dei cambi.
L’euro è sotto pressione da settimane se non mesi. Ovvero da quando ha infranto al ribasso la soglia 1,08 in primavera. Secondo le nostre analisi il paradigma è cambiato. Tuttavia volendo guardare al bicchiere mezzo pieno, l’euro debole offre ulteriore sostegno alle esportazioni in un momento critico per le capacità di spesa dei consumatori in Eurozona.
Faremo il punto sulle decisioni assunte dal Board guardando anche alle quotazioni del mercato delle commodity e dell’energia. Prima che fosse presa la decisione di discutere del tetto sui prezzi del gas avevamo segnalato il cap tra 320/335 sui prezzi del future sul gas naturale scambiato ad Amsterdam, il Dutch TTF, prevedendo anche una prima discesa dei valori verso 200/180 eur mwh.
Politica monetaria ed energetica corrono in parallelo in questa fase storica. Tuttavia per ottenere effetti sul contenimento dell’inflazione dovrebbero convergere, in quanto ormai la dinamica inflativa è sostenuta principalmente dai costi dell’energia. Il fine settimana, o meglio il meeting UE di domani con i ministri dell’energia, dovrà costruire una soluzione univoca per far si che le traiettorie parallele possano convergere.
MEETING BCE – ‘Driver’ della seduta la riunione della Banca centrale europea che sarà chiamata a decidere tra un rialzo di 50 punti base o uno record da 75 punti. Secondo un sondaggio Reuters Francoforte dovrebbe prevale l’attesa per un incremento jumbo da 75 punti base, ma ieri alcuni osservatori facevano notare che non si tratta di un aumento “scritto sulla pietra”. Le decisioni di politica monetaria verranno rese note alle 14,15 mentre la conferenza stampa della presidente Lagarde è in agenda alle 14,45. L’attenzione sarà rivolta inoltre alle nuove stime trimestrali a cura dello staff che verranno diffuse nel pomeriggio e che dovrebbero evidenziare un’inflazione più elevata e una crescita più bassa.
CRISI ENERGIA – In attesa del vertice Ue straordinario sull’energia di domani, la Commissione europea ha proposto un tetto al prezzo del gas russo insieme a misure che prevedono una riduzione obbligatoria dell’uso dell’elettricità nel blocco durante le ore di punta e un tetto sulle entrate dei produttori di energia elettrica non a gas. Secondo un documento visto da Reuters, l’Italia propone che il tetto al prezzo del gas naturale si applichi a tutte le transazioni con consegna negli hub Ue e non solo alle importazioni dalla Russia. Si acuiscono intanto le tensioni con la Russia: ieri Putin ha minacciato di interrompere le forniture energetiche in caso di imposizione di un tetto ai prezzi delle esportazioni di petrolio e gas dalla Russia. Sul fronte del patto di Stabilità, il commissario Ue Gentiloni ieri ha detto che la Commissione presenterà nelle prossime settimane una proposta per la revisione delle regole di bilancio Ue per renderle più semplici.
FX L’euro si presenta all’appuntamento con la BCE in moderato recupero, preferiamo definirla reazione. Nei giorni precedenti abbiamo notato mani forti che compravano su debolezza, evitando ai corsi di violare la soglia 0,9850/35 contro dollaro. Il mercato sconta oltre il 65% delle probabilità che il rialzo BCE sia di 75 bp. Tuttavia non possiamo escludere che il Consiglio tenga fede agli impegni annunciati a giugno ed a luglio deliberando un incremento di 50 bp. La nostra view risulta allineata a questa misura. In ogni caso il mercato ha già incorporato tale aumento. Guarderà con maggior attenzione alle previsioni di scenario che il Consiglio indicherà tra pressioni inflative e rallentamento della crescita.
Sul primo capitolo verificherà che i prezzi delle commodity industriali sono ampiamente scesi, a partire dai metalli industriali. Il petrolio sta scendendo anch’esso verso il nostro obbiettivo intermedio a 80 usd/ bar, in linea con le indicazioni pubblicate nel post di giugno. Sulle quotazioni del gas c’è invece ancora molta strada da fare negli ultimi 12 mesi siamo passati da 40 eur mwh al recente picco 34. La regressione del movimento dei prezzi transita a 180 eur, tuttavia le medie a cui è allineata la spinta sull’inflazione rimane prossima a 130 eur mwh. Nel post del 2 settembre abbiamo sostenuto in modo audace la possibilità che i valori possano scendere in direzione dei 90 euro. Vedremo se ancora una volta abbiamo la ragione dei numeri. In tal caso il mercato inizierebbe a concretizzare l’ipotesi che il picco sull’inflazione sia vicino. I prezzi industriali input già da qualche mese evidenziano un significativo rallentamento su scala globale. L’incognita sulle forniture e sul tenore della domanda di energia rimane ancora da risolvere per poter rallegrarsi di questi segnali.
Come diceva Sant’Agostino… – la speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno ed il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle. –