La prossima settimana si riunisce il Consiglio della BCE per decidere sui tassi d’interesse e sulla politica monetaria.
L’inflazione segna nel mese di febbraio un nuovo calo, mentre l’area economica dell’Unione monetaria conferma un percorso debole. Gli ultimi dati economici stanno aumentando le pressioni sulla BCE affinché agisca modificando la linea di policy in modo convincente. Rimane sullo sfondo la disputa tra quale delle due maggiori banche centrali aprirà la fase dei tagli dei tassi: Fed o BCE?
La legge dei numeri ha già in qualche modo anticipato la soluzione del dilemma. Tuttavia è presumibile che la Banca centrale europea voglia attendere che la prima mossa venga decisa da quella americana. In una fase in cui l’euro quota nei confronti del dollaro all’interno di un ciclo (2022-2024) che si sta sviluppando sostanzialmente al di sotto dei minimi intercorsi nei precedenti 20 anni, appare plausibile il timore del Regulator di innescare, nel caso in cui agisca in autonomia, un ulteriore accelerazione della debolezza della propria moneta.
Nell’attuale congiuntura le forze che governano gli scambi valutari non considerano soltanto le diverse velocità di crescita , il differenziale tassi, le prospettive macro, quanto piuttosto le cause che hanno generato la debolezza dell’attuale ciclo dell’euro. Fatta eccezione per lo yen, la divisa europea naviga in una condizione di vulnerabilità strutturale che, nonostante i recuperi costruiti lo scorso anno, rimane nella percezione dei mercati esposta a criticità strutturali che la storia attuale rischia di rendere persistente.
Non è un caso se la Commissione Europea ha chiesto al presidente Mario Draghi di elaborare un piano per affrontare la questione della competitività del sistema economico e delle imprese in Europa.
Ecco cosa ci aspettiamo dal Consiglio BCE sui Tassi
Non ci sono segnali imminenti che il Board possa deliberare un taglio immediato. Tuttavia pensiamo che il dibattito verso un cambiamento di passo sia più animato. E’ probabile che nella conferenza stampa del Governatore emergano soltanto i contorni della discussione. Le motivazioni per rimandare la decisione della BCE sui tassi sono note: attesa che si concludano le trattative sull’adeguamento dei salari all’inflazione, la presenza di una certa vischiosità dell’inflazione sui servizi e la reiterata attesa di un segnale di ripresa della fiducia sulla crescita. In attesa che si raggiunga il target del 2% d’inflazione è possibile che la BCE rimandi ai meeting di fine primavera la decisione sui tassi.
Sullo sfondo ci sono tuttavia dei segnali che inducono il nostro Team Analytics a pensare che potrebbero essere i mercati ad anticipare le mosse della BCE. In parte lo abbiamo visto negli ultimi tre mesi del 2023. I rendimenti dei titoli di stato ed i tassi IRS sono scesi ampiamente dai massimi fissati la scorsa estate.
Nell’INSIDE CENTRAL BANK di settembre ed al TREASURY & FINANCE FORUM DAY di AITI avevamo indicato nell’Outlook uno scenario di avvio della discesa dei tassi IRS, fissando due obbiettivi per lo sviluppo della tendenza a breve e medio lungo termine, il primo dei quali è stato verificato nei minimi di fine anno. La reazione che abbiamo visto in questi primi due mesi risulta a nostro avviso propedeutica allo sviluppo di una nuova leg ribassista che dovrebbe portare i tassi IRS verso il secondo obbiettivo ribassista indicato a settembre dello scorso anno.
Nella diretta streaming, INSIDE CENTRAL BANK, che terremo per l’occasione venerdì 8 marzo alle ore 11.30, faremo il punto sui contenuti della decisione della BCE sui Tassi e aggiorneremo le nostre analisi sullo scenario di mercato. Come sempre analizzeremo il mercato dei cambi e per l’occasione anche quello delle commodity, alla luce del ribasso dei prezzi del gas e dell’energia elettrica. In questa occasione vogliamo aprire la possibilità di interagire con Wlademir Biasia, conduttore dello streaming, suggerendo di inviarci i vostri quesiti nella mail di iscrizione alla diretta streaming, sezione MESSAGGIO.
Dello scenario più ampio e del quadro in cui fluttuano i tassi di cambio, le interelazioni prodotte dalle commodity industriali e l’andamento tendenziale dei prezzi dell’energia sui tassi d’interesse, terremo proprio nel pomeriggio di giovedì 7 marzo un meeting con il patrocinio di AITI e ACMI dove oltre ad esporre la visione di WB Advisors sui mercati e le interelazioni geofinanziarie, tracceremo alcune linee guida sugli approcci di Corporate Risk Management da attuare nell’attuale ciclo operativo [cliccare per programma e iscrizioni].