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PMI EUROZONA IN FLESSIONE

PMI EUROZONA – L’atteso rilascio degli indici PMI segna un rallentamento della fiducia delle imprese nel mese di giugno oltre le attese.

Sono indicazioni preliminari, un flash sui sondaggi effettuati ad un ampio campione di imprese appartenenti al comparto manifatturiero e servizi.

A giugno la stima ‘flash’ del Pmi manifatturiero a cura di Jibun Bank ha messo in evidenza un rallentamento della crescita sulla scia delle restrizioni in Cina per il Covid. L’indice è sceso a 52,7 dal 53,3 di maggio, la crescita più lenta da febbraio. In una nuova critica alla politica ultra accomodante della Banca del Giappone, secondo un esponente di un gruppo di governo, la decisione della BoJ di mantenere i costi di finanziamento ultra bassi sta provocando una “spirale negativa” di debolezza dello yen.

H FX EVENTO GIUGNO ATTESO PRECEDENTE
02:30   JPY Indice PMI servizi 54,20 52,60
09:15   EUR Indice PMI manifatturiero francesi (Giu) 51,00 54,00 54,60
09:15   EUR Indice dei direttori agli acquisti del settore terziario francese (Giu) 54,40 57,60 58,30
09:30   EUR Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero (Giu) 52,00 54,00 54,80
09:30   EUR Indice dei direttori degli acquisti del settore servizi tedeschi (Giu) 52,40 54,50 55,00
10:00   EUR Indice PMI manifatturiero Eurozona (Giu) 52,00 53,90 54,60
10:00   EUR Indice composito dei servizi Eurozona (Giu) 51,90 54,00 54,80
10:00   EUR Indice dei direttori agli acquisti del settore servizi Eurozona (Giu) 52,80 55,50 56,10
10:30   GBP Indice PMI composito (Giu) 53,10 52,60 51,80
10:30   GBP Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero (Giu) 53,40 53,70 54,60
10:30   GBP Indice dei direttori degli acquisti del settore dei servizi (Giu) 53,40 53,00 534,00
15:45   USD Indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero (Giu) 56,00 57,00
15:45   USD Indice Markit PMI Composito (Giu) 53,60
15:45   USD Indice dei direttori agli acquisti del settore terziario (Giu) 53,50 53,40

Nell’Eurozona, la Germania ha riportato la più lenta espansione, con una forte moderazione della crescita dalla contrazione marginale dello scorso dicembre, riflettendo una rinnovata flessione della produzione manifatturiera ed una crescita più lenta del settore dei servizi. In particolare, come l’intera Eurozona, la Germania ha riportato un più forte tasso di aumento dei costi di input, legato a un aumento record nel settore dei servizi.

In Francia la flessione del sentiment è stata in termini relativi più resiliente di quella tedesca. In ogni caso abbiamo visto una brusca discesa al ritmo più significativo dal mese di gennaio. Particolarmente significativo è stato il calo della produzione manifatturiera francese, tuttavia il minor ritmo di discesa dei servizi mitiga il risultato complessivo finale.

Anche il ritmo della crescita della produzione nel resto dell’eurozona nel suo insieme ha rallentato ulteriormente rispetto alla recente tenuta di aprile, ai minimi da gennaio, per effetto di un quasi stallo della crescita della produzione manifatturiera e della risposta più debole dei servizi rispetto al loro andamento degli ultimi cinque mesi.

PMI EUROZONA IN FLESSIONE
WB ECONOMICS: PMI EURONA S&P GLOBAL EUROSTAT

Attendiamo le verifiche del pomeriggio sull’area americana, il cui interesse è dato dalla rilevazione delle condizioni operative delle aziende dopo la decisione della Fed di alzare i tassi a giugno nell’ordine di 75 bp nonchè l’impegno dichiarato di voler ripetere la misura a luglio.

Ieri il governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, ha ribadito al Senato il deciso impegno dell’istituto centrale Usa a far scendere l’inflazione senza voler innescare una recessione che è sì “una possibilità”. L’esponente Fed Harker ha parlato di un rialzo da 50 o 75 punti base al prossimo meeting di luglio.

Benchè le banche centrali declinino ogni addebito sulla volontà di provocare con la loro linea politica effetti recessivi, non c’è dubbio che al momento i mercati con la loro azione stanno spingendo verso territori recessivi i prezzi delle materie prime e delle borse.  Si tratta della risposta necessaria per mitigare, meglio raffreddare le tensioni inflattive.

Alzare i tassi e nel contempo sostenere il tapering  equivale a togliere liquidità dai piedi dell’azione speculativa.

L’obbiettivo delle banche centrali, non dichiarato, è quello di riportare in equilibrio i prezzi promuovendo una price discovery  orientata al bilanciamento dei fondamentali: se questi sono gli obbiettivi la sfida è a tutto campo.

Anche questo passaggio fa parte del grande confronto geopolitico in atto.