Lo scorso giovedì sono stati pubblicati i dati Flash PMI per l’Eurozona e gli Stati Uniti. Dall’analisi dei dati che anticipano il sondaggio di febbraio che sarà riportato venerdì 1 marzo, emerge un andamento piuttosto negativo nell’area core tedesca, mitigato dal minor tasso di debolezza registrato in altre regioni. Nell’insieme l’attività economica dell’eurozona sta indicando il più lento tasso di regressione in otto mesi, dovuto ad una stabilizzazione della produzione terziaria che sta compensando la maggiore contrazione del manifatturiero. Come scritto preoccupa l’esito del sondaggio condotto tra le aziende tedesche: in Germania la produzione manifatturiera è diminuita in modo particolarmente elevato, segnando l’ottavo mese consecutivo di contrazione, come pure in Francia, sebbene la flessione registri una velocità inferiore rispetto agli ultimi mesi.
Negli Stati Uniti invece il dato PMI manifatturiero è risultato in ulteriore crescita rispetto a quello di dicembre e gennaio. Più debole invece, ma sempre sopra quota 50, è stato il dato sui servizi. Questi dati saranno incrociati con quelli in programmazione sull’inflazione in uscita giovedì (Germania e Francia), venerdì (Eurozona e Italia), per avere un quadro sulle decisioni che la BCE prenderà giovedì 7 marzo nella riunione di politica monetaria. Stanno aumentando le pressioni sul Consiglio affinché possa essere avviato un allentamento della linea di policy. Nessuno si aspetta che il Board possa decidere in tal senso al prossimo meeting. Tuttavia si auspica che in conferenza stampa la governatrice Christine Lagarde possa aprire tale scenario in termini di aspettative.
Il 7 marzo, proprio in parallelo alla conferenza stampa della BCE, terremo a Bologna, ospiti dell’Operosa di Granarolo, un incontro patrocinato da AITI ed ACMI su GEOPOLITICA e GUERRE impatti e rischi su mercati finanziari, supply chain e incassi, dove delineeremo lo scenario che ci aspettiamo per l’anno in corso. Partiremo dalla concatenazione degli eventi sul piano Geopolitico mettendoli in relazione agli effetti che producono sul mercato dei cambi e delle materie prime. Inevitabilmente declineremo la visione di mercato indicando le nostre attese sui tassi, con particolare attenzione alla curva IRS.
BCE e MERCATI – La complessità dell’attuale scenario congiunturale è data dalla divergenza tra i fondamentali USA rispetto a quelli dell’UEM. Del resto i sondaggi PMI mettendo in evidenza il contrapposto livello di fiducia delle imprese confermando il quadro economico. La Banca centrale europea sembra meno incline a riconoscere tali evidenze. Ci aspettiamo che l’inflazione scenda ancora nei prossimi mesi, convergendo verso l’obbiettivo atteso del 2%. Nonostante le tensioni in Medio Oriente e nel Mar Rosso, nonchè i due anni di guerra in Ucraina, i prezzi dell’energia rimangono inseriti in un quadro in cui le quotazioni del future sul gas naturale europeo TTF risultano propedeutiche ad un percorso di stabilizzazione secondo le linee tecniche presentate nei nostri INSIDE CENTRAL BANK; il petrolio Brent, pur con un livello di apprensione maggiore, continua a delimitare i tentativi di rialzo sotto quota 85 usd/bar. Nello scenario che presenteremo il 7 marzo, le quotazioni dell’energia costituiranno il filo conduttore su cui mettere in relazione gli impatti sulle politiche monetarie e sui tassi cambio.
A dicembre ed agli inizi di gennaio nel post pubblicato nel nostro Blog Research abbiamo indicato un obbiettivo di ribasso per i prezzi del TTF proprio tra 24-21 euro mwh. Gli scambi attuali confermano la verifica di questo target. Nelle indicazioni di scenario che presenteremo fisseremo anche alcune linee guida operative per determinare le azioni di Corporate Risk Management sulle strategie di copertura per la mitigazione proattiva dei rischi futuri.Oltre ai dati PMI manifatturieri, questa settimana sono attesi numerosi aggiornamenti macro dall’Eurozona, tra cui i dati preliminari sull’inflazione di febbraio e i dati sul PIL di Francia e Italia.
I dati sul PIL del quarto trimestre provenienti da Francia e Italia contribuiranno a fornire un quadro di crescita per l’intero anno. La Francia, essendo rimasta tra le economie con le peggiori performance tracciate dai dati PMI, sarà attentamente monitorata per le indicazioni ufficiali. In Italia avremo le previsioni sul GDP 2024 confermate allo 0,8% per il 2024, con un inflazione all’1%. Per il rapporto deficit/Pil il consensus prevede una discesa del disavanzo dall’8 al 5,2%.
Sul mercato Forex l’euro rimane ancora sopra area 1,08 contro dollaro. Come scritto nel post di venerdì il breakout di 1,08 tenderà a riportare un aumento dell’offerta sulla divisa europea.