Il nostro Market Mover Monitor mette l’accento sui diversi sondaggi di sentiment riportati questa settimana. E’ opinione diffusa che il maggior freno percepito sulla crescita derivi dalla politica monetaria delle banca centrali, in quanto il loro effetto supera in termini di negatività il contesto macroeconomico globale.
Partendo da questo punto di vista tutti i dati che possono influenzare le decisioni delle banche centrali costituiscono il driver su cui allineare le reazioni dei mercati, a partire da quello dei cambi.
Di conseguenza l’attenzione rimane focalizzata sui dati che riportano l’andamento dell’inflazione, a seguire quelli che rilevano l’andamento della crescita, sia attraverso la lettura ex ante degli indicatori di sentiment, PMI, sia quelli che riportano i valori della produzione piuttosto che quelli sul mercato del lavoro.
Questa settimana sarà nuovamente popolata da una serie di indicatori che riportano l’andamento dell’inflazione, PPI, negli Stati Uniti, Uk e Germania (questa mattina). In settimana avremo la lettura definitiva del dato di dicembre CPI in Eurozona e Giappone. Il PPI tedesco è stato rilevato a dicembre in contrazione rispetto al mese di novembre -1,6%, su base annua 12,8 da 14,9%. L’andamento delle quotazioni dell’energia dovrebbero ridurli ulteriormente
Sul fronte della crescita avremo i dati relativi alla Produzione Industriale negli USA mercoledì, con attese frazionalmente in contrazione. Probabilmente desteranno più attenzione i dati sui consumi anche questi attesi in contrazione a dicembre dello 0,8% rispetto al mese precedente.
Migliora invece il sentiment degli investitori in Germania. L’indice ZEW tende verso una ripresa di momentum.
Infine in Cina, prima del Capodanno, avremo la lettura del dato sul PIL relativo all’ultimo trimestre 2022 in ulteriore frenata.
FX |
ECONOMICS |
STIME ATTESE |
DATO PRECEDENTE |
CNY |
PIL (Annuale) (4° trim.) |
1,8% |
3,9% |
CNY |
PIL (Trimestrale) (4° trim.) |
-0,8% |
3,9% |
CNY |
PIL cinese (ultimi 12 mesi) (Annuale) (4° trim.) |
3,0% |
|
CNY |
Produzione Industriale (Annuale) (Dic) |
0,2% |
2,2% |
CNY |
Produzione industriale cinese annuale (Annuale) (Dic) |
3,8% |
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CNY |
Vendite al dettaglio (Annuale) (Dic) |
-8,6% |
-5,9% |
CNY |
Vendite al dettaglio in Cina negli ultimi 12 mesi (Annuale) (Dic) |
-0,09% |
MARKET MOVER MONITOR BANCHE CENTRALI MEETING
In attesa del meeting di inizio febbraio delle due grandi BC, in settimana si riuniscono in Asia: Bank of Japan, Bank of Malaysia e Bank of Indonesia.
Di rilievo saranno le indicazioni offerte dalla BoJ. La Banca a dicembre aveva sorpreso i mercati, annunciando una modifica alla propria linea di politica monetaria in merito al controllo della curva dei rendimenti. L’ex direttore esecutivo della BoJ, Momma, ha affermato che la Boj potrebbe considerare di rimuovere l’YCC (Yield Curve Control). Gli investitori hanno interpretato la mossa in chiave meno conciliante, anche se l’ex funzionario ha voluto rassicurare i mercati sostenendo che la politica monetaria giapponese rimarrà comunque di segno accomodante.
FOREX MARKET
Nel Market Mover Monitor di questa settimana segnaliamo due movimenti di sicuro interesse: yen e usd.
Lo yen da diverse settimane sta acquistando momentum con un’azione di distribuzione dei prezzi sia contro dollaro che contro euro destinata a rafforzare ulteriormente la divisa giapponese. Il mercato guarda nel breve al comportamento dei prezzi qualora si apra il collaudo di area 137, dove transita il supporto tecnico di maggior rilievo. Il nostro indicatore WB Advance Cycle © sta evidenziando da diverse settimane un segnale di allentamento della forza dell’euro.
L’euro invece rimane ancora sostenuto contro dollaro. I valori stanno scambiando all’interno dell’area 1,07/1,08 eur usd dove abbiamo collocato, per la prima parte dell’anno in corso nell’OUTLOOK 20/23, la linea di spartiacque tra un ritorno di forza del dollaro rispetto alla prosecuzione della fase di recupero dell’euro. L’avvio di settimana appare contrastato. Gli operatori guarderanno 1,0775 per catturare eventuali reazioni positive del dollaro in preparazione ai meeting delle due banche centrali di febbraio. L’eventuale breakout di 1,0775 aprirebbe una finestra reattiva per la divisa americana riposizionando i valori al centro del range che governa tuttora gli scambi dallo scorso dicembre.
ENERGY
Le pressioni inflazionistiche si stanno notevolmente attenuando negli Stati Uniti ma anche in Europa abbiamo raggiunto il picco della crescita dei prezzi. L’energia, ovvero le quotazioni del contratto future sul Natural Gas, TTF, sono scese sino ad avvicinare in tempi assai veloci il nostro target per il IQ in area 45/55 eur mwh, indicate nel nostro OUTLOOK 20/23. A breve ci attendiamo rimbalzi dei prezzi a partire da quota 59 euro, ma il trend appare ancora orientato al ribasso.
L’anno appena iniziato ed il rafforzamento delle visioni da falco della Fed, confermate nei verbali della Fed della riunione di dicembre e nei recenti commenti di alcuni consiglieri FED (Michelle Bowman), potrebbero ritornare a pesare sulle contrattazioni a breve. Nel nostro OUTLOOK 20/23 abbiamo posto l’accento sull’eventuale reazioni al test di area 4000/41000 di S&P 500 e le possibili implicazioni al proseguimento del rally in corso. Il tema dell’avversione al rischio che potrebbe aprirsi, qualora non vi fosse la convinzione netta a superare tale ostacolo, risulta per noi interessante in quanto avrebbe ripercussioni su tutte le asset class, comprese le valute. La propensione al rischio, nel breve termine, rimane correlata ai rendimenti dei dividendi attesi del mercato azionario statunitense. I rendimenti per gli azionisti rimangono l’unico fattore percepito a sostegno delle azioni. Benché ancora in misura minore le preoccupazioni sui fondamentali azionari evidenziano, secondo i sondaggi d’opinione, preoccupazioni per le prospettive sugli utili.