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EUROZONA: MANIFATTURA & INFLAZIONE

EUROZONA: MANIFATTURA & INFLAZIONE sono i dati che catalizzeranno l’attenzione degli operatori per aggiungere un ulteriore elemento alla comprensione di quella che potrebbe essere la decisione della BCE in merito al QE nella riunione del 10 giugno.

Ieri il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco ha ribadito il messaggio ultra-accomodante arrivato di recente da diversi esponenti di Francoforte, dicendo che la Bce è pronta a contrastare gli “aumenti ampi e persistenti” dei tassi, anche attraverso il “pieno utilizzo” dei programmi di acquisto titoli.
In una intervista a Reuters, Visco ha poi detto che la maggior parte del recente aumento dell’inflazione della zona euro è dovuto a fattori legati all’energia e one-off.
Sul fronte dell’inflazione – che a maggio ha registrato un nuovo rialzo in Italia e soprattutto in Germania e Spagna in base ai dati arrivati ieri – il governatore di Bankitalia ha suggerito nelle Considerazioni finali che un obiettivo del 2%, con una valutazione simmetrica degli scostamenti verso l’alto e verso il basso, sarebbe più chiaro e rafforzerebbe l’ancoraggio delle aspettative a medio-lungo termine.
Visco ha poi segnalato la necessità di una capacità di bilancio comune a livello europeo, che dovrebbe fondarsi sulla possibilità di una stabile emissione di debito.
E’ intanto rallentato il ritmo di acquisti settimanali di titoli da parte della Bce in ambito Pepp e Qe, secondo i dati consueti diffusi ieri da Francoforte.

Il PMI manifatturiero della Germania è atteso in lieve declino. La striscia dei dati degli ultimi due mesi segna un frazionale allentamento della fiducia delle imprese. Probabilmente questa è intaccata dai problemi relativi alle forniture, ai prezzi in aumento delle materie prime

GERMANIA

  • PMI manifatturiero Markit/BME finale maggio (h. 9,55) – attesa 64,0.
  • Tasso disoccupazione maggio (h. 9,55) – attesa 6,0%.

L’inflazione in Eurozona è salita ad un passo inferiore rispetto a quella americana. Il dato atteso oggi segna un ulteriore rialzo che porta il tasso di crescita dei prezzi dal -0,3 tendenziale di inizio anno all’1,9%.  Si tratta di un valore ancora al di sotto del target della BCE, per cui sotto questo profilo non dovrebbe  modificare la struttura della politica monetaria.

EUROZONA

  • PMI manifatturiero Markit finale maggio (h. 10,00) – attesa 62,8.
  • Prezzi al consumo finali maggio (h. 11,00) – attesa 1,9% a/a.
  • Tasso disoccupazione aprile (h. 11,00) – attesa 8,1% a/a.
EUROZONA: MANIFATTURA & INFLAZIONE
PMI MANUFACTURING EUROZONE AGG. H 10,00 MESE MAGGIO

In Italia il PMI manifatturiero a differenza delle altre aree continua a crescere in modo lineare sino a fissare nuovi picchi storici nella sua rilevazione. E’ un dato che rafforza la fiducia sulla crescita e soprattutto sui target di espansione del PIL recentemente aggiornati al rialzo da tutte le istituzioni sovranazionali.

ITALIA

  • PMI manifatturiero IHS Markit maggio (h. 9,45) – attesa 62,0.
  • Istat, stima occupati e disoccupati aprile (h. 10,00) – attesa 10,1%.
  • Istat, PIL trim1 (h. 11,00) – attesa -0,4% t/t, -1,4% a/a.
  • Ministero Trasporti, dati auto maggio (h. 18,00).
  • Tesoro, atteso fabbisogno statale maggio.
EUROZONA: MANIFATTURA & INFLAZIONE
PMI MANUFACTURING GERMANIA ITALIA AGG. H 10,00 MESE MAGGIO

Nel pomeriggio l’attenzione passa agli Stati Uniti.

Anche qui avremo la lettura del dato sulla fiducia delle imprese PMI Manufacturing. Rispetto ad altre aree abbiamo la rilevazione contestuale di due dati analoghi PMI Markit e PMI ISM. In tutti i due i casi abbiamo visto una striscia di dati mensili in crescita, faccia eccezione per l’ultima rilevazione del l’indice ISM in flessione mese di aprile. In questo caso l’attesa è allineata alla rilevazione precedente.

USA

  • PMI manifatturiero Markit finale maggio (h. 15,45).
  • Spese alle costruzioni aprile (h. 16,00) – attesa 0,6% m/m.
  • PMI manifatturiero ISM maggio (h. 16,00) – attesa 60,7.

Dell’importanza di questi dati ne abbiamo parlato a lungo. Essi costituiscono la base su cui la banche centrali traggono “ispirazione” per delineare i loro orientamenti di policy.

Ieri l’eur usd, un pò a sorpresa ha recuperato sopra 1,22 consolidando valori sopra la linea tecnica che ne sostiene l’apprezzamento da metà aprile quando il cambio aveva fissato un minimo relativo a 1,17. Dal 18 maggio gli scambi si concentrano in un range ristretto. E’ il segno che l’attesa rispetto a quanto diranno i due governatori Lagarde e Powell dopo le rispettive riunioni del 10 e 15 giugno hanno rilevanza strategica.

Di minore rilevanza ai fini dei market mover attesi ma pur sempre significativi:

DATI CINA – L’indice Pmi manifatturiero Caixin a maggio (attesa 51,9), secondo la lettura finale, si porta a 52, massimo livello dallo scorso dicembre e appena sopra il 51,9 visto ad aprile. A sostenere l’espansione dell’attività la domanda interna e dall’estero nonostante in alcuni settori produttivi abbia pesato il recente forte rialzo dei prezzi delle materie prime.

DATI GIAPPONE – A maggio l’indice Pmi manifatturiero a cura di Jibun Bank è sceso a 53 dal 53,6 di aprile, comunque sopra la lettura preliminare di 52,5 e ancora per il quarto mese di fila sopra il livello di 50 che separa l’espansione dalla contrazione dell’attivà

INFLAZIONE USA VS PRODUZIONE UE