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A JACKSON HOLE LA FEDERAL RESERVE CERTIFICA LA NUOVA NORMALITA’

RISKOO MONITOR

MARKET MOVER

 

A JACKSON HOLE LA FEDERAL RESERVE CERTIFICA LA NUOVA NORMALITÀ, ovvero ciò che già conoscevamo.

 

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A JACKSON HOLE LA FEDERAL RESERVE CERTIFICA LA NUOVA NORMALITÀ, ovvero ciò che già conoscevamo.

J Powell  indica le priorità della politica monetaria per il futuro con i seguenti effetti:

  1. LOTTA ALLA DEFLAZIONE ED ALLA DISOCCUPAZIONE CON OGNI STRUMENTO POSSIBILE
  2. FINANZIAMENTO A BASSO COSTO DEI DEBITI PUBBLICI
  3. DELEGA MAGGIORI RESPONSABILITÀ’ ALLA POLITICA FISCALE DEI GOVERNI
  4. CONSOLIDA L’ASIMMETRIA TRA I FONDAMENTALI DELLE AZIENDE ED I MULTIPLI DI BORSA
  5. DELIMITA OLTRE L’ORIZZONTE VISIBILE POTENZIALI AUMENTI DEI TASSI D’INTERESSE

Ciò porta a pensare che il primo ad essere colpito da tali misure sia il dollaro. In secondo luogo le importazioni, in terzo luogo il principio di Price Discovery assoluta.

IL DOLLARO

E’ da tempo che si
discute sulla potenziale fragilità del dollaro. In questo tempo abbiamo visto rialzi consistenti del biglietto verde sino a sfiorare la partita sull’euro in più di un’occasione.

Recentemente gli interventi della Fed hanno spinto il mercato ad andare lungo di euro. Tuttavia anche la BCE ha operato massicciamente su tale fronte: ad oggi la situazione evidenzia un’espansione del bilancio della Fed al 38% del GDP, quello della BCE al 65% (stime a giu 2020).

Eppure abbiamo visto le scommesse sul rialzo dell’euro raggiungere in termini quantitativi gli stessi volumi raggiunti all’apice del rialzo dell’euro nel 2018 (marzo). Questo dettaglio tuttavia appare congiunturale e tattico rispetto agli orientamenti di lungo periodo. Il differenziale dei tassi e dei rendimenti sul tratto lungo della curva, nonostante una convergenza consolidatasi dopo il Covid, rimane aperto a 115 punti base sul 10 Y. la minor ampiezza della forchetta tra i tassi a breve, Euribor-Eurodollar, potrebbe favorire un Carry meno oneroso per le scommesse contro il dollaro. Ciò che oggi non si considera riguarda la diversa struttura delle architetture che  su cui sono si regge la fiducia intrinseca delle due monete. Per comprendere ciò basti ricordare che in epoca di crisi dei debiti Sovrani, l’allora Presidente Draghi fece qualsiasi cosa fosse possibile per evitare alla fine dei giochi la rottura dell’euro.

Ma questo è un tema che va oltre l’analisi immediata al discorso di J. Powell a Jackson Hole..

Lo scorso lunedì commentato la settimana ed introducendo il meeting di Jackson Hole abbiamo fissato un target range per l’eur usd tra 1,1920 ed 1,1730. Al momento non abbiamo motivo per modificare (per il brevissimo) tale orientamento salvo considerare un movimento infrady di coda a 1,1935.

Nell’Outlook mensile FX Riskoo affronteremo invece il tema sotto il profilo di lungo termine.