INDICI PMI : la BCE dispone ora di informazioni aggiornate sull’andamento dell’economia in Eurozona.
Questa mattina Markit ha pubblicato l’esito del sondaggio, indice PMI, di sentiment sull’andamento del comparto manifatturiero in Germania e Francia nonché l’indicatore composito su manifatturiero e servizi per il mese di luglio. Emerge un quadro ancora una volta in difficoltà. Ciò che peserà molto nelle analisi del Board della BCE, che si riunisce domani per decidere sul futuro della propria linea di politica monetaria, è l’avvitamento nel mese di luglio della flessione di sentiment sul manifatturiero tedesco passato da quota 45 a 43,10. Ricordiamo che l’indicatore PMI Manufacturing è la sintesi di un sondaggio di fiducia sull’andamento del relativo comparto. Esso oscilla attorno una mediana a 50 punti. Valori superiori indicano espansione, inferiori contrazione.
Con la rilevazione di luglio, i valori scendono al di sotto dei minimi fissati durante il periodo in cui abbiamo registrato la contrazione economica derivante dalla Crisi dei Debiti Sovrani in Eurozona (2012).
La BCE, che si è sempre appellata alle condizioni macro per deliberare in merito alla propria linea di policy, ha ora un ulteriore tassello a disposizione per definire il quadro su cui eventualmente intervenire. La striscia negativa sul PMI tedesco, come del resto anche quello di altre aree, risulta in contrazione tendenziale dal gennaio 2018. In questo intervallo temporale abbiamo avuto la conclusione del programma QE (dic 18) ed una regressione del cambio eur usd da 1.25 all’attuale 1.12. I valori quotano ancora in una banda di oscillazione superiore a quelli registrati durante il lancio del QE 1.03-1.15 eur usd.
Evidentemente la contrazione parziale del cambio non è stata sufficiente a compensare gli effetti del cortocircuito prodotto dalla disputa sulla tariffe commerciali ed il conseguente rallentamento del commercio globale. Ovviamente sarebbe riduttivo limitare l’analisi delle cause della flessione del manifatturiero comprimendole all’equazione flessione cambio/ effetto compensativo su guerre commerciali, tuttavia proprio perché il modello di crescita dell’Eurozona rimane centrato sulle esportazioni il fattore FX rimane cruciale.
Cosa deciderà domani la BCE?
Sulla riunione di domani e soprattutto su quella di settembre incombe l’ombra di quanto il Governatore aveva dichiarato nel simposio di Sintra a giugno. Ci aspettiamo quindi che il Consiglio Direttivo voglia tenersi per il momento aperte tutte le opzioni per il meeting di settembre, fra cui: un possibile taglio dei tassi, sistema di tassi sui depositi differenziati, un ulteriore quantitative easing. Domani invece il Consiglio modificherà la forward guidance per preparare il mercato ai possibili tagli come sopra anticipato.
L’altro tema aperta su cui Draghi verrà interrogato durante la conferenza stampa riguarda la simmetria dell’obiettivo di inflazione della BCE, ovvero passare da un target di inflazione prossimo, ma al di sotto del 2 per cento, ad uno del 2 per cento in media. Questo risulterebbe pienamente coerente con l’obiettivo di stabilità dei prezzi previsto dallo statuto della Bce e permetterebbe di tutelarsi contro l’insorgere del limite zero sui tassi di interesse.
La conferma di questa opzione accrediterebbe ulteriormente le ipotesi di stima che abbiamo sviluppato recentemente in merito alla proiezione dei rendimenti sul tratto lungo della curva.
Avremo quindi ripercussioni dirette sul cambio eur usd e sull’andamento dei corsi dei titoli distato nonchè di tutto il comparto Corporate Bond.
Sul cambio abbiamo assistito ad una lunghissima melina all’interno del range 1.12/1.14 con movimenti di coda recentemente contenuti a 1.14 e nella parte inferiore sopra 1.11. Su questo range fa premio la competizione strisciante tra Casa Bianca – Fed e UE – BCE. Le nostre stime, come anticipato nei rapporti WB PERSPECTIVES e RISKOO, rimangono tuttora orientati verso target riflessivi (chiedi copia report).
A questo punto i mercati guarderanno per domani il comportamento dei prezzi fissando a quota 1.1107 il prossimo trigger per incrementare vendite di euro. Non è da escludere che proprio in prossimità dei minuti che precederanno la conferenza stampa il cambio possa posizionarsi proprio sopra tale livello.
WB ANALYTICS: SPREAD 3 MTH EURUSD – EURIBOR VS EUR USD