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MARKET MOVERS MONITOR WEEK 17/22

Con i market movers di questa settimana si ritorna a guardare i fondamentali. In particolare i mercati attendono le prime stime flash sull’andamento del GDP relativo mal primo quarter del 2022 in Usa ed Eurozona, a seguire Corea del sud e Taiwan.

Le attese fanno riferimento alle previsioni aggiornate che tradizionalmente il FMI pubblica ad aprile di ogni anno. C’è stata una netta revisione al ribasso nelle stime di crescita per il 2022 e 2023. Le cause sono note e principalmente imputabili agli effetti della crisi nell’est Europa. A queste si sono aggiunti i più recenti ritorni ai blocchi sanitari imposti dal Governo cinese a Shanghai ed in altre significative zone industriali del Paese.

Nel nostro ultimo rapporto sull’andamento delle quotazioni delle commodity industriali, abbiamo messo l’accento sull’importanza del ritorno alle restrizioni sanitarie in Cina. Contribuiscono a raffreddare i commerci e gli scambi in un’area cruciale. Il probabile impatto degli ultimi blocchi cinesi sul commercio e sui ritardi della catena di approvvigionamento nei prossimi mesi, potrebbe avere minori impatti sulle pressioni nei prezzi globali. I futures sui metalli primari e minori, quotati al Shanghai Future Exchange ed  al Zhengzhou Commodity Exchange, stanno confermando nelle aperture di settimana quanto scritto nel nostro Outlook per il mese di maggio.

GDP MARKET MOVERS

I dati sul GDP Usa per il primo quarter , in calendario giovedì,  vedono attese di crescita al 1,1%, venerdì sarà Eurostat  a pubblicare i dati sul GDP del primo trimestre 2022 il cui consenso stima una crescita dello 0,3%.

Nei market movers , gli ultimi sondaggi flash PMI evidenziano un rallentamento del comparto manifatturiero in Europa contro una tenuta di quello statunitense. I servizi hanno retto meglio le pressioni esercitate dall’incertezza economica unita a quelle sull’inflazione. Nel frattempo le banche centrali hanno posto particolari accenti sulla loro intenzione di alzare i tassi di interesse: La Fed è attesa per una chiamata al rialzo nella prossima riunione di martedì 3 – mercoledì 4 maggio di 50 bp. La Bce, dopo aver sostenuto la tesi di un incremento transitorio dell’inflazione sta ora rimodulando il suo messaggio, ponendo l’accento su una maggiore persistenza dell’inflazione a causa degli effetti della guerra. Di conseguenza sono aumentate le voci, soprattutto la dialettica all’interno del variegato Consiglio, per un aumento dei tassi prima dell’autunno, probabilmente a luglio. Sul tema la nostra posizione rimane ancora conservativa, soprattutto nel caso in cui maturino le condizioni tecniche sotto esposte.

Pensiamo che mentre l’inflazione continuerà a monopolizzare il dibattito mediatico sui temi economici,  sui mercati possa prendere corpo una correzione significativa dei prezzi di tutti i risky_ asset.  Ne avevamo anticipato i segnali nelle scorse settimane. C’è stata una tregua generata dal recupero dei prezzi, più di natura reattiva che non costruttiva. Pensiamo che l’avversione al rischio, generata dapprima dall’impostazione restrittiva della Fed, poi dall’incertezza prodotta dalla guerra in Ucraina a cui si aggiunge ora il blocco delle attività in aree cruciali della Cina, ritorni a governare l’andamento dei mercati.

I PREZZI DELL’ENERGIA RIMANGONO AL CENTRO DEI MARKET MOVERS

Una potenziale fonte di allentamento delle pressioni sui prezzi potrebbe provenire dal petrolio. Mentre la guerra in Ucraina ha esercitato una pressione al rialzo sui costi del petrolio e dell’energia, è possibile che una qualche attenuazione di questa pressione possa derivare da un rallentamento dell’economia manifatturiera globale. Come mostra il nostro grafico sottostante, il prezzo del petrolio è aumentato molto più di quanto sia coerente con l’attuale espansione manifatturiera globale, con i dati PMI di marzo che mostrano che solo due terzi di tutte le economie coperte dai PMI registrano un aumento della produzione, che in ogni caso risulta in calo rispetto ai valori registrati alla fine dello scorso anno. Se questa debolezza si diffonde ulteriormente, i prezzi di materie prime come il petrolio potrebbero solo deviare ulteriormente dai fondamentali della domanda.

PETROLIO

Sul mercato delle materie prime abbiamo fissato nel range 112 -100 usd/bar per i future sul Brent oil, l’area di definizione di un set up propedeutico proprio all’avvio di una correzione. La tenuta nelle ultime settimane di questa banda ci porta a considerare con maggior fiducia l’ipotesi che anche il petrolio possa aprire una finestra correttiva in grado di spingere i valori verso area 92 ed a seguire 80 usd/bar. Il nostro algoritmo ADVANCE CYCLE quota in territorio negativo già da quattro settimane, ovvero da quando i prezzi sono scesi da quota120 usd/bar.

MARKET MOVERS
WB ANALYTICS: BRENT OIL TREND

EQUITY MARKET

Su tale scia ci aspettiamo una nuova gamba di ribasso nei mercati equity ed in modo selettivo anche in quello delle commodity in generale, ovvero confermiamo quanto avevamo indicato nel nostro web streaming, INSIDE CENTRAL BANK,  che abbiamo tenuto dopo la chiusura della conferenza stampa di Christine Lagarde a margine del Consiglio direttivo del 16 aprile. La chiusura di venerdì scorso ha riportato a galla tale scenario.

Stiamo stimando per lo Standard & Poor 500 un nuovo ribasso che possa spingere i prezzi oltre i minimi di marzo. Al momento il nostro modello di valutazione mette in evidenza due potenziali obbiettivi a 3930 ed in successione non escludiamo 3500. In precedenza avevamo fissato una stima a 3600 usd.

Per l’indice benchmark del mercato equity europeo le valutazioni rimangono ancora orientate a rivedere i minimi di marzo con il rischio di un ulteriore coda verso area 3000 euro.

GAS FUTURE DUTCTH TTF

Nel nostro quadro congetturale stiamo ipotizzando anche un ridimensionamento dei prezzi del gas importato dalla Russia. Attendiamo con ansia la violazione di area 90 delle quotazioni del future Ducth TTF all’ICE, come già indicato nel nostro WB COMMODITY PERSPECTIVES di maggio per poter sciogliere ogni riserva. Per le banche centrali il movimento riflessivo dei prezzi di petrolio e gas, di conseguenza anche dell’energia elettrica,  costituirebbe una auspicabile provvidenza, in quanto il maggior contributo al rialzo dell’inflazione proviene proprio dai prezzi energetici.

Il quadro dei dati economici in calendario vedrà proprio venerdì l’aggiornamento ufficiale dell’inflazione per l’eurozona. Si riferisce al mese di aprile: l’attesa è per un dato che stabilizzi il picco precedente a 7.4%. Non ci saranno quindi ancora i riflessi regressivi dei prezzi ma un sostanziale consolidamento del picco.

La lettura dei dati macro della settimana sarà quindi importante per definire il quadro d’insieme, soprattutto se unita all’andamento del PMI cinese in calendario il prossimo sabato. Le attese sono orientate ad una rilevazione inferiore a quota 50. Si confermerebbe per il secondo mese consecutivo un dato recessivo a tutta detrizione dei corsi sulle commodity.

Ritornando invece sulla lettura del GDP USA, attesa in moderata crescita dal mercato,  è bene considerare che la stima del modello GDPNow, elaborato dalla FED, per la crescita del PIL reale (tasso annuo destagionalizzato) nel primo trimestre del 2022 è dell’1,3%. L’ultimo aggiornamento risale all’elaborazione del 19 aprile, rispetto all’1,1% del 14 aprile. Dopo i recenti comunicati del Federal Reserve Board of Governors e dell’US Census Bureau , la stima attuale della crescita degli investimenti interni privati ​​lordi reali del primo trimestre è aumentata da -0,8% a 0,1%.

MARKET MOVER MONITOR WEEK 17/22

Per quanto riguarda gli impegni ufficiali  delle banche centrali il calendario prevede soltanto un’unica riunione della Banca centrale del Giappone. Sebbene non siano previste modifiche sul fronte della politica monetaria, le proiezioni della banca centrale saranno esaminate con attenzione in quanto la recente svalutazione del jpy non è del tutto gradita al Board.

Sul fronte dei mercati valutaria abbiamo assistito dapprima al breakout tecnico di area 1.0850 di eur usd. successivamente il mercato ha collaudato l’evento tecnico proponendo un ritorno delle contrattazioni proprio su tali livelli. In linea con quanto avevamo previsto nell’INSIDE CENTRAL BANK del 16 aprile, il test si è concluso a favore del dollaro aprendo una nuova finestra operativa che dovrebbe portarci verso il secondo degli obbiettivi stimati per il cambio nel corso di quest’anno nel nostro FX OUTLOOK 2022 .

MARKET MOVERS WEEK 17/22
WB ANALYTICS: EUR USD ST