BCE – Le premesse per l’odierno Consiglio prendono lo spunto dai passi fatti dalla Banca Centrale nel meeting di dicembre. Christine Lagarde aveva annunciato la conclusione sul PEPP alla fine di marzo e il successivo rafforzamento dell’APP, soprattutto aveva legato l’eventuale decisione di alzare i tassi soltanto dopo la conclusione dei piani di stimolo monetario. Nell’odierno meeting si farà il punto sulle prospettive economiche dell’Eurozona, indubbiamente si parlerà di inflazione ancora in tensione, ma non saranno elaborate nuove stime prospettiche. Queste verranno rilasciate nel direttivo di marzo.
Il comunicato rilasciato alla conclusione dei lavori non dovrebbe sortire novità di rilievo. La conferenza stampa invece sì.
L’attenzione si concentrerà infatti sulla conferenza stampa del presidente Christine Lagarde. I giornalisti e noi tutti ci focalizzeremo su come la BCE percepisce l’inflazione: manterrà una visione centrata sulla transitorietà o invece modificherà il bias verso una visione più persistente?
- L’inflazione core sarà maggiormente ancorata al target rispetto al passato?
- Qual’è l’attuale posizione neutrale della linea di policy?
- Dopo il Pepp quale sarà il ruolo dell’App?
Noi pensiamo che il Board giocherà ancora una carta orientata al rallentamento delle dinamiche, pur riconoscendone la persistenza, ponendo le basi per un ulteriore rinvio dell’analisi oggettiva sui fattori che stanno alla base della crescita dei prezzi.
Del resto, nelle ultime settimane, il prezzo del gas naturale europeo è sceso rispetto alle metriche di dicembre. IL future Dutch TTF quotato all’ ICE è ritornato sulla base costruita dai minimi di settembre e ridefinita nella fascia 75/70 eur/mwh a gennaio ed in questi primi giorni di febbraio. Come avevamo anticipato già prima del picco di dicembre a 180 euro, per avere un movimento di stabilizzazione del ribasso dei prezzi dobbiamo poter rilevare un breakout della soglia.
Nel Consiglio di oggi si giocherà un’altra importante partita: il futuro degli stimoli monetari. I mercati vogliono vedere se la BCE lascerà o meno aperta la porta a una potenziale riduzione più rapida degli acquisti di attività nell’ambito dell’APP qualora gli impulsi inflazionistici si dimostrassero più duraturi, o se invece tenderanno una mano ai paesi ancora impegnati con piani di stimolazione post Covid.
La base dati, da cui prenderanno spunto le analisi del Consiglio, partono dall’inflazione di dicembre, salita al 5,1% dal 5%, mentre il core (ex-food ed energia) è sceso al 2,3% dal 2,6%. Il PIL del quarto trimestre è rallentato allo 0,3%, rispetto alla crescita del 2,2% vista nel terzo trimestre: Omicron e i problemi della catena di approvvigionamento ne hanno ostacolato la ripresa. I sondaggi PMI Markit hanno visto il PMI composito a livello di Eurozona rallentare a 52,4 da 53,3 con un impatto significativo della spesa per molti servizi rivolti ai consumatori all’inizio dell’anno, e con il turismo, viaggi e attività ricreative particolarmente colpiti. Sul fronte dell’occupazione, il tasso di disoccupazione in tutta l’area è sceso dal 7,1% al 7,0% a dicembre.
Il mercato alla vigilia del meeting ha spinto l’euro dollaro verso area 1,1320, oltre il livello da noi previsto, senza peraltro al momento fissare segnali di reversal. La reazione oltre le attese sottolinea il grado di attesa degli investitori per le parole di Christine Lagarde. In particolare dovremo definire se la linea da noi prevista che vede una progressiva divergenza tra FED e BCE sarà confermata al termine dell’odierna conferenza stampa.
Ne parleremo nel nostro live streaming INSIDE CENTRAL BANK delle ore 16. (REGISTRAZIONE) organizzato con AITI – ASSOCIAZIONE ITALIANA TESORIERI D’IMPRESA