Buongiorno,
le recenti proiezioni del GDPNOW elaborato dal modello dinamico della Fed di Atlanta per il prodotto interno lordo USA, sono drasticamente scese dal 3 al 2,4% nella prima settima di dicembre. Il modello calcola una proiezione dinamica del GDP sulla base di un panel di dati che combinano indicatori economici con indici di mercato. La discesa dei valori azionari delle ultime settimane ha fortemente indebolito le proiezioni dell’indice che nel frattempo è sceso sotto le stime degli analisti.
In parallelo alla caduta del GDPNOW, si è avuto un ridimensionamento delle aspettative di rialzo dei tassi da parte della FED il prossimo anno. La curva dei futures sui FED Funds sconta ancora la probabilità di rialzo dei tassi nel meeting di dicembre (73% Target Rate Probabilities 2,25/2.50%), tuttavia mette in evidenza una netta caduta delle aspettative per ulteriori rialzi nel mese di marzo 2019 (22%). A marzo del prossimo anno terminerà la tregua accordata tra Cina ed USA sulla guerra tariffaria, mentre già oggi l’indice S&P 500 quota poco sopra la soglia 2600, livello da noi ritenuto estremamente critico. Le vendite sul mercato azionario hanno determinato la discesa del tasso a 10 anni sui Treasury Bond USA sotto il 3%. Al momento tale flessione rientra ancora nei limiti di una significativa correzione, non ancora classificabile come un segnale di inversione del tratto lungo della curva. Tale segnale coinciderebbe con una violazione al ribasso di 2.80%.
La conseguenza diretta di tale congiuntura ha indotto una frenata degli acquisti di dollari sopra area 1,13 eur usd. Questa mattina il cambio si presenta nei limiti superiori del range segnalato lo scorso venerdì a 1,1430. Stiamo analizzando il comportamento del mercato per capire se la correzione/consolidamento del cambio possa spingere le contrattazioni anche verso area 1,1550 eur usd, dove transita la principale linea di demarcazione che trattiene ancora la struttura delle negoziazioni all’interno di una tendenza dominante riflessiva per il cambio euro dollaro.
Secondo la nostra analisi vi sono altre motivazioni che continuano a sostenere gli acquisti di dollari: le condizioni di avversione al rischio generalizzate, l’elevato rendimento rispetto ai diretti competitors ed una comunque maggiore velocità di crescita dell’economia USA.
L’Eurozona rimane incagliata in un quadro in cui le vicende politiche si intersecano con quelle economiche alla vigilia di un attesissimo meeting della BCE. attendiamo dalla conferenza stampa un’analisi rigorosa dello scenario europeo. Pensiamo che la BCE possa annunciare nuove misure alternative al QE ma sempre orientate al sostegno delle condizioni monetarie. Sono troppe le criticità presenti nel sistema: acquisto di Bond Governativi nelle aree periferiche, acquisto di Bond Corporate nelle aree core, sistema bancario tedesco in difficoltà.
Anche nel caso dell’Eurozona il 10 anni Germania è sceso ampiamente sotto lo 0.35% emettendo un chiaro segnale di ritorno verso condizioni di deflazione. Domani sapremo come il Parlamento britannico voterà l’accordo Brexit. L’eur gbp è già sulla difensiva. Il punto da osservare transita in area ,9050 mentre in caso di un voto positivo dovremmo rivedere il cambio scendere sotto area ,88 eur gbp.
L’Indice Stoxx 600 ha già violato la scorsa settimana il sostegno primario che avevamo guidato i rialzi dal 2009. Dall’attuale chiusura 345,45 ci attendiamo un ulteriore progressione riflessiva in direzione di area 320/310.
Si sta preparando il terreno per un 2019 che dal punto di vista finanziario si preannuncia difficile.
GIAPPONE PUBBLICAZIONE GDP 10 DIC 2018
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JPY | Conto corrente (non destagionalizzato) (Ott) | 1,310T | 1,384T | 1,822T | |||
JPY | PIL (Annuale) (3° trim.) | -2,5% | -1,9% | -1,2% | |||
JPY | PIL (Trimestrale) (3° trim.) | -0,6% | -0,5% | -0,3% |
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EVENTI IN CALENDARIO OGGI (fonte dati REUTERS)
PRODUZIONE INDUSTRIA ITALIA – Atteso il dato sulla produzione industriale italiana in ottobre, visto in contrazione congiunturale dello 0,4%. In settembre la produzione industriale aveva registrato una variazione negativa dello 0,2% su mese (+1,7% ad agosto) e un +1,3% su anno (da -0,8% del mese precedente). La flessione congiunturale del terzo trimestre è stata imputata ai settori dei beni di consumo e dei beni intermedi, mentre sono risultati in crescita i comparti dell’energia e dei beni strumentali.
LEADING INDICATOR – Atteso l’indice composito diffuso dall’Ocse relativo a ottobre, dopo il calo a 99,8 registrato a settembre. Nell’ultima versione del rapporto semestrale Economic Outlook diffusa il 21 ottobre, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico guardava con scarsa fiducia alle prospettive italiane in termini sia di crescita sia di conti pubblici, nonché allo scenario per il bilancio delle banche parallelo alla tensione sui rendimenti dei titoli di Stato . La capo economista dell’Ocse Laurence Boone aveva detto contestualmente che sull’Europa gravano alcuni rischi e uno di questi è rappresentato dall’Italia .
MANOVRA – La Repubblica di oggi fa il punto sulle condizioni dell’Ue, ovvero rendere annuale quota 100 e introdurre limiti stringenti al reddito di cittadinanza. Il quotidiano sostiene che tre ministri, tra cui Tria, sarebbero pronti a dimettersi in caso di procedura d’infrazione.
Il Messaggero di oggi sostiene che il governo è disposto ad andare incontro a Bruxelles su pensioni e reddito, introducendo finestre più lunghe per quota 100 in caso di troppe domande e uno stop alle richieste di sussidio una volta esaurito lo stanziamento fissato per legge.
Una fonte governativa ha riferito che il governo punta ad inviare una nuova bozza di manovra alle autorità europee mercoledì prossimo, alla vigilia del consiglio dei capi di Stato e di governo, in agenda a Bruxelles il 13 e 14 dicembre. La Commissione europea ha bocciato la manovra e ha posto le basi per l’apertura di una procedura di infrazione per deficit eccessivo riferita al debito pubblico. Mercoledì 12 Conte potrebbe recarsi a Bruxelles per incontrare Juncker, anche se l’incontro non è stato finora confermato.
Approvata dalla Camera sabato, dopo la fiducia votata venerdì, la manovra di bilancio verrà stravolta in Senato, dove l’iter comincia oggi. I quotidiani del weekend anticipavano le principali modifiche già in cantiere. Nel maxi-emendamento del governo, in particolare, arriverà il taglio delle tariffe Inail per almeno 600 milioni (ma il Corriere della Sera di domenica ha scritto 1,7 miliardi). Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, incentivi alle imprese che assumeranno percettori dell’assegno. In arrivo anche il “saldo e stralcio” delle cartelle esattoriali per chi è in difficoltà economiche, nonché il rafforzamento delle misure a sostegno delle famiglie e un pacchetto di emendamenti in favore delle aziende, tra cui l’aumento al 50% della deducibilità dell’IMU sui capannoni.
Il Sole 24 ore di domenica sostiene che il fondo per la riforma previdenziale dovrebbe scendere a 4,5-4,7 miliardi da 6,7, mentre il contenitore del reddito di cittadinanza scenderà di 1-1,5 miliardi.
Oggi si terrà un nuovo vertice di maggioranza. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Giancarlo Giorgetti, ha preannunciato che “si tireranno le fila” sulla base dei calcoli della ragioneria dello stato e dell’Inps. Conte ha anticipato a domani da mercoledì le comunicazioni in parlamento sulla manovra. Fonti M5S citate dal Corriere della Sera di domenica assicurano che le correzioni si fermeranno a 3,5 miliardi.
Intervistato dalla Repubblica sabato, il ministro per i rapporti col parlamento, Riccardo Fraccaro, preannuncia che in Senato la manovra verrà integrata con “sgravi al costo del lavoro e incentivi per le imprese che fanno contratti a tempo indeterminato”.
La Stampa di domenica paventa il ricorso all’esercizio provvisorio, con “ulteriori contraccolpi per i titoli italiani”. Inoltre, secondo il quotidiano torinese, ci saranno nuove entrate da pensioni d’oro e giochi, nonché un aumento dei costi per le concessioni petrolifere.
Diversi quotidiani del weekend sottolineano che l’ecotassa sulle auto inquinanti, nonostante l’opposizione della Lega, non verrà eliminata del tutto. Infine, prende corpo un allargamento dell’Ape sociale.
Per il Messaggero di domenica sul tavolo ci sarebbe anche la detassazione dei premi di produttività e degli straordinari.
CENTENO A SUDDEUTSCHE ZEITUNG – Il presidente dell’Eurogruppo ha detto che l’Italia deve essere trattata come tutti gli altri paesi.
CONTE A TG2 – Intervistato ieri, il premier ha evocato i disordini in Francia: “Non possiamo concentrarci solo sulla stabilità finanziaria, dobbiamo guardare anche alla stabilità sociale”. E aggiunge di essersi tarato per restare per cinque anni “e poi via”.
DI MAIO A SOLE 24 ORE – In una lettera inviata al quotidiano confindustriale sabato, il ministro dello sviluppo economico illustra i provvedimenti a favore delle imprese, parlando di “metodo di confronto continuo”. E annuncia: “Con un emendamento definiamo che pagheremo, in azione congiunta con Cdp, il 50% dei debiti della Pa con le imprese entro il 2019. Si parla di circa 30 miliardi”. Inoltre, Di Maio si sofferma sul ruolo di Cdp come motore dell’innovazione e, più in generale, stimolo allo sviluppo industriale.
In vista dell’incontro che si terrà domani, i vertici delle dodici associazioni delle imprese che vedranno Di Maio si sono detti soddisfatti delle aperture del ministro, pur precisando di attendere i fatti.
CONFRONTO CON BRUXELLES – Ampio spazio, sui giornali del weekend, al dialogo a distanza tra Roma e Commissione Ue. Il Sole 24 Ore di sabato notava che oggi Dombrovskis e Moscovici parleranno delle valutazioni sui progetti di bilancio, con particolare attenzione all’Italia. Non c’è ancora una data per un nuovo incontro tra Conte e Juncker, che dovrebbe tenersi a margine del consiglio europeo, tra mercoledì e venerdì. Il presidente della Commissione, secondo diversi quotidiani, ha fatto sapere di ritenere inutile un vertice se prima Conte non avrà ottenuto il via libera politico a una previsione sul deficit 2019 in linea con le richieste di Bruxelles. Il Corriere della Sera di sabato, dopo aver posto l’accento sui problemi interni in Francia e sulla sponda che i gilet gialli forniscono al governo italiano, anticipava che la procedura d’infrazione “avrebbe almeno un elemento di elasticità: la Commissione darebbe all’Italia sei mesi a partire da gennaio (o febbraio), prima di mandare una missione d’ispezione a Roma per vedere se il governo ha seguito le raccomandazioni”. In un retroscena pubblicato sabato, la Repubblica riferiva il pessimismo di Conte: col muro contro muro, salta tutto. Secondo la Repubblica, la Commissione Ue non intende scendere sotto un deficit all’1,95%. Ma Di Maio e Salvini non intenderebbero scendere sotto il 2,1%. Peraltro, alcuni quotidiani scrivono che i due vicepremier rinuncerebbero a 3,5 miliardi e altri a 4 miliardi. Di certo, però, non sarebbero disposti a ‘cedere’ quanto chiesto da Bruxelles”. Il Messaggero di sabato riferiva di voci da palazzo Chigi su un “disegno politico” per far fare a Conte “la fine del greco Tsipras”. Inoltre, il quotidiano romano scriveva che le richieste di Bruxelles sono inaccettabili e, citando “una fonte autorevole”, il governo andrà avanti “con una trattativa serrata, al sangue”. Conte, conclude il Messaggero, “ancora spera di poter raggiungere un’intesa sul 2%”.
Il Sole 24 ore di domenica fa il punto sulla tabella di marcia della procedura di infrazione: il 19 dicembre si riunirà la Commissione per definire la proposta di bocciatura definitiva e il 22 gennaio il Consiglio avvierà l’iter vero e proprio. A proposito di tabelle di marcia, il Messaggero di domenica ricorda che il 23 dicembre dovrebbe essere il giorno del via libero alla manovra, ma è possibile uno slittamento a fine anno.
Il Messaggero di domenica interpreta le parole sull’Ue di Salvini come un segnale di resa e aggiunge che la frase “non servono nuove tasse” si riferisce all’aumento dell’Iva suggerito da Tria. Il quotidiano romano sostiene che Juncker avrebbe chiesto per oggi o al massimo domani al governo un nuovo Dpb che corregga il quadro macroeconomico del Def e rimetta a posto i saldi.
Il Corriere della Sera di oggi scrive che a Bruxelles sta prendendo corpo l’idea di andare incontro all’Italia per evitare che la procedura consenta a Roma di tagliare i fondi versati all’Ue.
SALVINI AL MESSAGGERO – Intervistato sabato, il vicepremier ha detto: ”Io non morirò per il 2,4%… confido che Bruxelles non ci chiuda le porte in faccia per uno 0,1 in più o in meno”.
TRIA ISOLATO – Con toni e sfumature differenti, i giornali del weekend erano concordi nel sottolineare l’isolamento del ministro dell’economia. Il Corriere della Sera di sabato si soffermava sui timori del Quirinale riguardo al ridimensionamento di Tria e alla tattica del doppio binario portata avanti dal governo con Bruxelles. In un profilo dedicato al ministro, La Stampa di sabato riportava dichiarazioni degli amici Renato Brunetta e Luigi Pavanetto, che negano l’ipotesi di dimissioni.
LEGA VS M5S – Il weekend ha visto scendere in piazza il Carroccio a Roma, con una manifestazione per rivendicare le misure varate dal governo, mentre i pentastellati hanno animato la mobilitazione contro la Tav a Torino. Per quanto i leader continuino a parole a giurarsi fedeltà, le due forze di maggioranza sembrano divergere sempre più. E La Stampa di sabato scriveva che — dopo il caso di Matteo Dell’Osso, approdato in Forza Italia — venti deputati e 12-15 senatori del M5s sarebbero pronti a passare alla Lega, magari transitando prima dal gruppo misto. Oppure rimanere in stand by “nella prospettiva di vestire la casacca di responsabili per una maggioranza diversa”.
Dal palco di piazza del popolo, sabato Salvini ha chiesto la delega a trattare con l’Ue “a nome di 60 milioni di italiani”. Un messaggio che diversi quotidiani ieri interpretavano come una sfida ai cinquestelle in vista delle europee della prossima primavera.
Intervistato da Lucia Annunziata, Salvini ha confermato la linea della mano tesa agli industriali, ha frenato sul taglio alle super-pensioni, ribadito il no a patrimoniali e si è schierato per la Tav.
BTP – L’obbligazionario ha chiuso con un lieve rialzo una seduta semifestiva per via della festività milanese di Sant’Ambrogio. Lo spread fra Btp e Bund sul tratto decennale si è ridotto di oltre 10 pb dalla chiusura precedente, un movimento di riduzione che ha coinvolto anche gli altri periferici dopo il dato sull’occupazione Usa che ha ridotto le possibilità di ulteriori strette monetarie dopo quella probabile della prossima riunione. Il differenziale di rendimento fra Btp e Bund decennale si è spinto fino a 286 punti base da una chiusura precedente a 297 punti base. Lo spread ha chiuso a 289 punti base e il rendimento del decennale al 3,135%.
VISCO SU EURO – Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha detto che il rischio di un’uscita dell’Italia dall’euro “non esiste” anche se “i mercati non la pensano così”.
ANNUNCIO ASTE – A mercati chiusi il Tesoro ha comunicato che, in occasione del collocamento sul Bot a 12 mesi di mercoledì prossimo 12 dicembre, metterà a disposizione degli investitori 5,5 miliardi di euro del buono 13 dicembre 2019, a fronte dei 4,75 miliardi di Bot annuali in scadenza.
DATI GIAPPONE – Il Pil del terzo trimestre è stato rivisto in calo a -2,5% annualizzato dalla stima precedente di -1,2%. Si tratta della maggiore contrazione degli ultimi quattro anni.
DATI GERMANIA – Ad ottobre le esportazioni sono cresciute di 0,7% su base mensile (a fronte di attese per +0,5% ), mentre le importazioni hanno registrato un incremento di 1,3% (+0,4% le attese). Il surplus commerciale è sceso a 17,3 miliardi di euro da 17,7 miliardi di euro di settembre .
DATI CINA – Nel week end Pechino ha diffuso le statistiche relative al commercio internazionale, che hanno messo in evidenza una debolezza della domanda estera ed interna. Le esportazioni a novembre hanno registrato un crescita di 5,4% su anno, inferiore alle attese che prospettavano un incremento di 10% dopo +15,6% di ottobre. Inferiori alle attese anche l’import, cresciuto di 3% su anno dopo +21,5% di ottobre, mentre le attese prospettavano un rallentamento del ritmo di crescita annuo a 14,5%. Sul fronte dei prezzi, l’indice dei prezzi alla produzione è cresciuto di 2,7% su anno ad ottobre, in rallentamento da 3,3% del mese precedente, in linea alle attese. L’indice dei prezzi al consumo si è attestato a 2,2% su anno, in rallentamento da 2,5% segnato in settembre, mentre il consensus degli economisti convergeva su un rallentamento a 2,4%.
TREASURIES – Venerdì l’obbligazionario Usa ha registrato un allargamento dello spread tra i rendimenti dei titoli a lungo e a breve, effetto dei dati inferiori alle attese sulla crescita degli occupati Usa a novembre.
GREGGIO – Dopo l’accordo venerdì, a Vienna, raggiunto dal cosiddetto Opec Plus (l’organizzazione dei paesi produttori più la Russia) sul taglio della produzione, e il conseguente balzo delle quotazioni, il Brent continua a salire. Attorno alle 8,15 italiane, infatti, il contratto di riferimento guadagna 22 cent, a 61,89 dollari il barile.
FOREX – Euro in rialzo nei confronti del dollaro sui mercati asiatici. Attorno alle 8,15 italiane, infatti, la valuta unica viaggia attorno a 1,1430 nel cross col biglietto verde. A penalizzare il dollaro sono i dati inferiori alle attese sulla creazione di posti di lavoro negli Usa a novembre, che hanno rafforzato la sensazione che il rialzo dei tassi che verrà varato a dicembre dalla Fed sarà isolato, e non ne seguiranno altri due in sequenza con una linea ‘wait and see’ da parte della banca centrale nel 2019.
DATI MACROECONOMICI
ITALIA
Istat, produzione industriale ottobre (10,00).
Ocse, composite leading indicator ottobre (12,00).
GRAN BRETAGNA
Produzione industriale ottobre (10,30).
Produzione manifatturiera ottobre (10,30).
Bilancia commerciale ottobre (10,30).
GRECIA
Produzione industriale ottobre (11,00).
Prezzi al consumo novembre (11,00).
PORTOGALLO
Bilancia commerciale ottobre (12,00).
ZONA EURO
Indice Sentix dicembre (10,30).
ASTE DI TITOLI DI STATO
EUROPA
Francia, Tesoro offre titoli di Stato a breve termine.
Olanda, Tesoro offre titoli di Stato Dtc.
BANCHE CENTRALI
EUROPA
Zona euro, intervento Angeloni (Bce) a tavola rotonda a Londra (13,15).
APPUNTAMENTI
ITALIA
Milano, conferenza stampa “Banche: il nuovo pacchetto europeo”, con Gualtieri, presidente della commissione per i problemi economici e finanziari del parlamento europeo (Econ), presenti presidente Abi Patuelli e DG Sabatini (11,00).
EUROPA
Bruxelles, riunione consiglio affari esteri.