Siamo tutti in attesa di Jackson Hole.
In economia le prove e le verifiche non finiscono mai. Quest’ultima settimana del mese di luglio si concentra sostanzialmente su tre vettori macro significativi: la riunione mensile della Federal Reserve (mar – merc), i dati su GDP di Stati Uniti (gio, di Germania ed Eurozona (ver). Sono tutti eventi market sensitive.
FEDERAL RESERVE: il focus del meeting verte su quanto effettivamente il Board sia preoccupato per l’incalzare dell’inflazione e quali misura intenda adottare per raffreddarne la dinamica. Finora il presidente Powell, anche in una recente audizione, ha sostenuto la tesi di una crescita transitoria dei prezzi. In realtà a nostro avviso ha innescato un’ampia riflessione sull’opportunità di preparare i mercati verso il ritorno ad un regime più convenzionale della policy monetaria. Il percorso dovrebbe prendere forma con l’avvio di un ritiro degli stimoli monetari attraverso il tapering.
Il Consiglio appare spaccato tra quanti vorrebbero avviare sin da subito l’azione rispetto ad un’apparente ormai minoranza contraria. Abbiamo sempre sostenuto che per evitare l’esperienza del 2013/14, Powell voglia mitigare il passaggio da una condizione ultra accomodante verso un atteggiamento più restrittivo adottando tutte le cautele del caso, prima fra tutte quella di preparare i mercati. Il consenso che al momento domina tra noi analisti vede nel Simposio di Jackson Hole che si terrà tra il 26 ed il 28 agosto la sede più adatta a lanciare il messaggio.
Il Simposio di Jackson Hole negli ultimi anni si è prestato per lanciare le linee di strategia monetaria da parte della Fed. Il Tapering di Ben Bernanke fu annunciato a Jackson Hole. Allora produsse serie ripercussioni sui mercati emergenti e sul dollaro. Nel rapporto eur usd, il cambio da 1,42 (mag 2014) scivolò nei mesi successivi a 1,05 (mar 2015).
Oggi l’eur usd dopo aver fissato due picchi tra 1,23 ed 1,22 rispettivamente nei primi giorni dell’anno e successivamente a fine maggio, scambia poco sopra i minimi relativi proprio in attesa di cogliere segnali sulla futura linea monetaria che con molta probabilità uscirà proprio dal Simposio di Jackson Hole.
GDP GROWTH: il giorno dopo la conferenza stampa di Jerome Powell, giovedì alle 14,30 (UTC+1), il Bureau of Economic Analysis pubblicherà il dato previsionale sull’andamento del Pil USA relativo al II° trimestre dell’anno in corso. Le attese stimano una crescita del 8,6% con il tasso deflattore implicito che sale nelle attese dal 4,3 al 5,4%.
Si parte dalle rilevazioni del primo trimestre 2021 secondo le contribuzioni alla ripresa declinate nella tabella:
GDP EUROZONA: venerdì avremo la lettura dell’analogo dato per Germania ed Eurozona.
L’ufficio di statistica, il Statistisches Bundesamt rilascerà il dato per il quale si stima una crescita trimestrale che dal -1,8 (I°Q) sale al 2% (10% annuale).
Questa mattina l’IFO Institute tedesco ha pubblicato l’indice IFO sulla fiducia delle imprese nel mese di luglio.
Nel settore manifatturiero , l’indice è sceso sulla base delle aspettative future significativamente meno ottimistiche delle aziende tedesche. L’indicatore corrispondente è sceso per la quarta volta consecutiva. Tuttavia le valutazioni delle aziende sulla situazione attuale sono salite al livello più alto da agosto 2018. L’utilizzo della capacità è aumentato dal 85,9 al 87,1%. È quindi ben al di sopra della media a lungo termine di 83,5. La carenza di prefabbricati sta peggiorando e sempre più aziende lamentano una carenza di manodopera qualificata.
Nel settore dei servizi , il clima imprenditoriale è peggiorato. Sebbene i fornitori di servizi siano più soddisfatti della loro attività attuale, sono molto meno ottimisti per i prossimi mesi. Le aziende prevedono ancora un aumento delle vendite, anche se non così forte come nel mese precedente.
L’indice è sceso anche nel commercio. Peggiorano le aspettative cautamente ottimistiche del mese precedente. L’indicatore della situazione attuale, invece, è leggermente aumentato. Anche nel settore della vendita al dettaglio, sempre più aziende segnalano colli di bottiglia nelle consegne.
Il clima economico è migliorato nel settore delle costruzioni . Le aziende erano più soddisfatte della loro situazione attuale. L’indicatore delle aspettative è salito per la terza volta consecutiva.
Infine sempre nella mattinata di venerdì Eurostat riporterà i dati complessivi per l’Eurozona relativa al IIQ. Il GDP trimestrale è atteso in ripresa dopo il calo frazionale di -0,3% del primo trimestre.
FOREX Il dollaro ha chiuso la scorsa settimana sotto area 1,1780 contro euro. Prevediamo sino a mercoledì scambi con una volatilità limitata in attesa delle deliberazioni del Fomc. Il Dollar Index dovrebbe consolidare valori sopra quota 92,50 confermando di conseguenza le nostre attese per una verifica sugli obbiettivi di brevissimo a 93,50.
COMMODITY Il rame continua a consolidare i scambi nella parte bassa del range con un profilo orientato a distribuire forza negli spunti positivi. Ciò conferma la nostra tesi sul comparto attualmente oggetto di vendite che sfruttano i rimbalzi.
BRENT CRUDE OIL Prezzi in calo sui timori per l’impatto sulla domanda dalla diffusione di varianti del Covid. Sempre alle 7,40, il future sul Brent cede 85 cent a 73,25 dollari al barile e il future sul Nymex perde 89 cent a 71,18 dollari. Rimane ancora aperta la ferita generata dal sell_off della scorsa settimana. Non escludiamo un ritorno degli scambi in area 68 usd/bar.
GOLD USD/OZ. Gli scambi sull’oro non riescono a trovare domanda disponibile a pagare l’oncia oltre quota 1830/1875 usd. Per il momento il mercato continua a rimanere positivo anche se noi stiamo analizzando una perdita di moemtum dell’azione di trading.
NOLI MARITTIMI L’indice Baltic Dry continua ad oscillare sui massimi di periodo. Il suo valore oscilla infatti a quota 3200, era dal mese di giugno 2010 che non oltrepassava la soglia dei 3000 punti. Temiamo che la tendenza rimanga ancora positiva con potenziali rialzi a breve stimabili in area 3600.
RATES & YIELD I rendimenti sul tratto lungo della curva sono ampiamente scesi nelle ultime settimana: il 10 y US Treasury è sceso sotto quota 1,35% e si appresta a consolidare i minimi relativi sopra quota 1%; il 10 y German Bund rimane in termini relativi più debole del tasso USA. In ogni caso ci aspettiamo che l’attuale flessione limiti il ribasso in area -0,45%.
MERCATI AZIONARI Il mercato equity sta dimostrando con il passare del tempo una sempre più vulnerabilità al cambiamento di linea monetaria eventuale da parte della FED. In generale i valori minimi fissati con le vendite della scorsa settimana rappresenteranno significativi alert di vendita tattici.