Le banche centrali ritornano in azione.
AGGIORNAMENTO h 13.00
La BoE ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base (pb) al 5%, OLTRE LE ATTESE.
Un massiccio aumento dei tassi da parte della BoE minaccerà le prospettive economiche.
La banca centrale ha effettuato un aumento maggiore poiché i dati sull’inflazione di maggio nel Regno Unito si sono rivelati più persistenti.
I dati sull’inflazione nel Regno Unito sono stati sorprendentemente superiori alle aspettative: l’IPC mensile di maggio è cresciuto a un ritmo dello 0,7%, eguagliando il ritmo di aprile ma rimanendo superiore alla velocità stimata dello 0,5%.
L’inflazione complessiva annualizzata è risultata stabile all’8,7%, mentre il mercato prevedeva una decelerazione all’8,4%. Mentre l’IPC core del Regno Unito, esclusi i prezzi del petrolio e dei prodotti alimentari, ha registrato un nuovo massimo del 7,1% rispetto alle aspettative di una performance costante.
L’eur gbp alla notizia del rialzo ha perso momentum mantenedo i valori sotto la nostra area di osservazione 0.8630. Ci aspettiamo una potenziale ripresa degli acquisti di sterline con obbiettivo, come indicato nel podcast di questa mattina a 0.8525 raggiungibile nel breve termine.
FED – Nel corso della testimonianza resa ieri alla Camera – e che oggi è in programma al Senato – Jerome Powell ha sottolineato che la maggioranza dei policymaker ritiene probabili altri due aumenti da un quarto di punto ciascuno entro la fine dell’anno.
Il banchiere centrale ha ribadito che la strada per riportare l’inflazione al target è ancora lunga, ma nonostante le sue parole i futures sui Fed funds continuano a scontare solo un altro rialzo da qui a fine anno e poi tagli da gennaio, con gli analisti che sottolineano i timori recessivi.
BCE – Perdurano i toni hawkish anche da parte dei falchi di Francoforte, mentre si attendono oggi nuove possibili indicazioni dagli interventi pubblici del consigliere Panetta e del vicepresidente De Guindos. I mercati prezzano pienamente un nuova stretta a luglio, visto l’impegno de facto della Bce in questo senso, e scontano un altro incremento tra settembre e ottobre, spingendo il picco dell’irrigidimento al 4%.
BOE – Dopo numeri oltre le attese sull’inflazione britannica a maggio – 8,7% annuo contro un consensus di 8,4% -, gli occhi sono puntati stamani all’annuncio sui tassi che seguirà la riunione del board di Bank of England. I mercati vedono ora il 50% di possibilità che BoE aumenti i saggi di interesse dall’attuale 4,5% al 5% e quasi il 100% di probabilità che i tassi raggiungano il 6% entro dicembre, nonostante l’economia stia sfiorando la recessione.
SNB -La Banca centrale svizzera ha alzato i tassi di 25 bp nella riunione odierna di politica monetaria aggiornandoli all’1,75%.
NORGES Bank – Anche la banca centrale norvegese ha appena annunciato un rialzo di 50 bp dei tassi nell’ambito dell’odierna riunione di politica monetaria portandoli al 3,75%.
FITCH SU ITALIA – L’agenzia di rating ha alzato le sue stime sulla crescita italiana per quest’anno portandole all’1,1%, sostanzialmente in linea con quelle del governo e di altri previsori. A sostenere il Pil la parziale ripresa dei consumi che ha contribuito alla buona performance registrata dall’economia nel primo trimestre. Tagliate, invece, marginalmente le previsioni per il 2024 a +1% dal +1,3% precedente.
Quanto all’inflazione – l’Ipca a maggio ha segnato un +8,1% annuo – l’indice dei prezzi dovrebbe raffreddarsi nei prossimi mesi allineandosi a quello medio del blocco.