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PETROLIO, GAS E DOLLARO: COME DECIFRARE I SEGNALI

SI MARKET MOVER DI QUESTA SETTIMANA

PETROLIO, GAS E DOLLARO: COME DECIFRARE I SEGNALI che giungono dai mercati in forte fibrillazione. Ieri abbiamo assistito almeno a tre segnali significativi: da un lato il Natural Gas quotato al Nymex dopo aver sfiorato 6.30 è sceso chiudendo ampiamente sotto i prezzi di apertura dopo che il Brent aveva fatto il medesimo movimento il giorno prima, dall’altro il dollaro che ha superato di slancio quota 94 (Dollar Index) consolidando i guadagni.

Il set up potrebbe assumere significati tecnici e “politici” rilevanti. Dopo mesi di rincari del petrolio e quotazioni record del gas  potremmo trovarci alla vigilia di un potenziale segnale di inversione di tendenza. Dobbiamo usare il condizionale vista l’arroganza con cui i prezzi sono saliti, soprattutto quelli del gas naturale, in barba a qualsiasi legge di gravità.  Ciò che potrebbe rafforzare l’ipotesi del reversal di queste due commodity è dato dal fatto che il dollaro ha superato la barriera tecnica 94, spingendo il rapporto eur usd sotto 1,1675 sino a testare area 1,16. Il rafforzamento del dollaro potrebbe, se consolidato,  rafforzare l’ipotesi che dopo i metalli industriali, anche i valori dell’energia possano trovarsi ad affrontare una correzione del loro rialzo esponenziale.

Per quanto riguarda il Brent (benchmark per il comparto petrolifero)  abbiamo tracciato nel post di ieri il percorso che vogliamo verificare per confermare prima e fissare dopo il segnale necessario per definire un quadro di reversal del trend rialzista. 

Il tema come noto è di estrema rilevanza in quanto incrocia direttamente il dibattito in corso tra le banche centrali per definire il quadro di riferimento sulla crescita dell’inflazione e, soprattutto se si tratta di un fenomeno transitorio o meno.

Ieri nel SIMPOSIO organizzato dalla BCE sono intervenuti sul tema i governatori delle principali banche centrali. Christine Lagarde ha sottolineato che l’outlook economico della zona euro rimane costellato di incertezze legate all’aumento dei prezzi dell’energia, al virus e ai colli di bottiglia nelle forniture.  Sugli effetti dei prezzi dell’energia ed il problema delle forniture si sono concentrati i banchieri centrali, sottolineando che la situazione a livello globale potrebbe peggiorare mantenendo l’inflazione alta per un periodo più lungo.

In programma nel pomeriggio anche diversi interventi di esponenti Fed, mentre il mercato ragiona sugli effetti del ‘tapering’ che dovrebbe iniziare a novembre. Ieri il numero uno Jerome Powell ha detto che la sfida principale al momento per Federal Reserve è la “tensione” tra inflazione alta e disoccupazione ancora elevata.
Atteso invece  nella prima mattinata l’intervento del governatore di Bank of Japan Haruhiko Kuroda, che lunedì ha ribadito l’impegno dell’istituto a sostenere l’economia vista l’incertezza sull’outlook e la debolezza dell’inflazione.

L’avvio del tapering potrebbe mitigare gli effetti speculativi che hanno sostenuto il rialzo dei prezzi delle commodity. Tuttavia sul tema dell’energia e del gas sarà richiesto un forte contributo della diplomazia politica per riportare le forniture in equilibrio dopo le molte incertezze aperte tra USA, UE e Russia.

In giornata saremo presenti in due diverse interviste rilasciate a FINANZA NOW (diretta streaming h. 10.30) ed al canale televisivo CNBC  alle 17.00 per commentare lo scenario ed i potenziali segnali su petrolio gas e dollaro.

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