COVID – 19 SUL MERCATO FOREX
Si è aperta un’altra settimana importante sul fronte delle notizie che impatteranno sul mercato Forex.
Nel frattempo quelli azionari ritornano in direzione delle resistenze segnalate la scorsa settimana e riportate nel report che abbiamo pubblicato con le nostre attese sulle tendenze che domineranno nelle prossime settimane. Ci attendiamo un break up di area 2650 di S&P 500. Come scritto tutti gli indici azionari risultano sintonizzati sui movimenti del mercato azionario USA. Nel frattempo ci si concentra su quanto produrrà il vertice di domani all’Eurogruppo. Questi gli eventi più significativi nel calendario dei Market Mover della settimana.
MARKET MOVER: EVENTI CHIAVE DI QUESTA SETTIMANA PER I MERCATI
- LUN GERMANIA ORDINI ALLA FABBRICHE
U.K. INDICE PMI SETTORE COSTRUZIONI - MAR GERAMNIA PRODUZIONE INDUSTRIALE
EUROZONA RIUNIONE EUROGRUPPO
USA NUOVI LAVORI JOLT (Feb) - MER USA VERBALI RIUNIONE FOMC FEDERAL RESERVE
- GIO EUROZONA MINUTE MEETING BCE
USA RICHIESTE SUSSIDI DI DISOCCUPAZIONE
Dalla riunione dell’Eurogruppo dovrebbero emergere i perimetri di discussione per gli strumenti da mettere in campo per attenuare gli effetti economici del Covid-19. Si tratta soprattutto di una riunione politica su cui l’attenzione dei mercati si farà sentire. La resistenza ai CoronaBonds della Germania e dei paesi anseatici rimane elevata anche se il Financial Times riporta la notizia che la resistenza potrebbe attenuarsi. Non ci attendiamo su questo fronte particolari aperture. Tuttavia rileviamo una linea di interventi tra i vari governi che sta via via sincronizzando sulle stesse lunghezze d’onda con alcuni distinguo. Questi i programmi attualmente deliberati:
Germania oltre 820 miliardi;
Francia 300 miliardi;
Spagna 100 miliardi;
Italia il Governo dà il via libera al decreto per garantire la liquidità alle aziende.
La Germania programma interventi per 820 miliardi – 21% del Pil.
Il governo tedesco avvia il Fondo per la stabilizzazione economica (Wsf) e il Kfw (l’Istituto di credito per la ricostruzione o Banca di sviluppo pubblica, assimilabile all’italiana Cassa depositi e prestiti) con l’avvio di coperture di garanzie sui prestiti pubblici per imprese di diverse dimensioni. Il Fondo per la stabilizzazione economica, in particolare, stanzia 600 miliardi di euro per sostenere le grandi aziende. Di queste risorse, 400 miliardi sono garanzie per i debiti di imprese colpite dalla crisi; cento miliardi vanno per prestiti o investimenti azionari nelle imprese e altri 100 miliardi di euro per sostenere il Kfw. Oltre all’accesso al fondo le grandi aziende potranno essere nazionalizzate e parte delle somme stanziate verranno accantonate come parte di un “fondo di disponibilità” generale.
In Francia garanzie fino a 300 miliardi – 11% del Pil.
Il governo francese vara un aggiornamento della legge finanziaria per il 2020 in cui si prevede che lo Stato possa accordare garanzie sui crediti concessi dalle società finanziarie ed alle imprese non finanziarie registrate in Francia con decorrenza dal 16 marzo fino al termine dell’anno. La soluzione consente alle banche di sostenere la liquidità delle imprese colpite dall’emergenza. La garanzia copre un ammontare totale di 300 miliardi di euro di prestiti. La legge autorizza inoltre la Cassa centrale di riassicurazione a eseguire operazioni di assicurazione e riassicurazione, con la garanzia dello Stato, fino al 31 dicembre 2020, dei rischi di assicurazione e di credito che gravano sulle piccole e medie imprese che hanno sede in Francia. La garanzia dello Stato in questo caso è concessa fino ad un massimo di 10 miliardi di euro.
La Spagna mette in campo 100 miliardi di aiuti 7% del Pil.
Il Governo spagnolo ha ampliato fino a 100 miliardi di euro l’ammontare delle garanzie pubbliche sui prestiti alle imprese e ai lavoratori autonomi. Nell’ambito di queste misure, il governo ha progettato due schemi di garanzia pubblica per nuovi prestiti e operazioni di rifinanziamento diretti, il primo alle Pmi e lavoratori autonomi, e il secondo alle imprese di grandi dimensioni, del valore di circa 20 miliardi di euro (approvati dalla Commissione europea). La Spagna ha inoltre esteso fino a due miliardi di euro l’ammontare di garanzie pubbliche concesse agli esportatori previsti dall’analoga Sace spagnola.
In attesa degli esiti dell’Eurogruppo, come abbiamo anticipato nei nostri rapporti, l’euro sta ritornando verso quota 1,0650 contro dollaro. Nelle scorse settimane abbiamo ulteriormente approfondito gli elementi che definiscono lo scenario per questa prima parte del 2020 confermando l’impostazione che avevamo delineato già alla fine dello scorso anno nell’ambito degli advisory board organizzati con i nostri clienti per progettare il piano di Risk Management per il 2020.
I livelli di volatilità impliciti nei rapporti di cambio FX sono ancora molto elevati; prossimamamente ci attendiamo che la standard deviation rientri leggermente verso il basso.
EUR USD: la riunione dell’Eurogruppo di martedì sembra fondamentale
I attesa dell’esito della riunione ile negoziazioni tenderanno a consolidare il range 1,0950 – 1,0630. I rischi rimangono proiettati al ribasso.
EUR GBP GBP: la fiducia dei consumatori precipita
La fiducia dei consumatori di marzo è già precipitata ai livelli del 2008. Il pound ha ritracciato ha tracciato oltre il 50% del rialzo che l’euro aveva accumulato agli inizi della pandemia. L’ulteriore recupero atteso passa attraverso il breakout di area ,8750 .
EUR JPY: LO YEN CONFERMA IL SUO RUOLO DI MONETA RIFUGIO.
Come avevamo anticipato in una nota delle scorse settimane, l’eur jpy dopoil rialzo violento di inizio marzo, è ritornato ad esprimere leap rpia debolezza. I valori hanno ritracciato il 100% del rialzo riportando i valori nuovamente in direzione dell’obbiettivo 116/115.
EMERGING CURRENCY
Come abbiamo scritto di recente, ci sono alcune valute che non sono riuscite a mostrare alcun segno di recupero rispetto al movimento di svalutazione che abbiamo visto allo scoppio della pandemia. Il peso messicano e il rand sudafricano sono i protagonisti, entrambi con posizioni debitorie fragili. Nel fine settimana, il pacchetto di stimolo del presidente messicano Andrés Manuel López Obrador (AMLO) non è riuscito a colpire nel segno della fiducia dei mercati – forse a causa di vincoli fiscali – il MXN è oggi scambiato su nuovi minimi. Rimarranno presenti le problematiche legate ai declassamenti del debito (Messico) e la minaccia di inadempienze / salvataggi del FMI verso il rand sudafricano.
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