WB MARKET MOVER MONITOR WEEK 48
Red Passion
La scorsa settimana è stata caratterizzata da un ritorno delle turbolenze nei mercati. L’arrivo improvviso della variante Omicron ha prodotto una forte reazioni in tutti i comparti del mercato dall’azionario alle commodity passando per i tassi e le valute. Il Black Friday si è trasformato in un Deep Red Friday.
Avevamo avuto da poche ore la conferma per un secondo mandato di Jerome Powell alla Federal Reserve avvalorando la linea meno accomodante della Banca centrale americana rispetto alla nomination di Lael Brainard nominata vice president. Proprio durante la festività del Ringraziamento, quando l’attenzione verso il mercato si è concessa una pausa, i media hanno annunciato l’arrivo di una nuova variante del Covid. Questo accadeva mentre la lettura dei dati PMI passati in settimana, incluso l’IHS Markit Flash US Composite, aveva messo in evidenza il ritmo costante della ripresa dell’economia statunitense. I verbali del FOMC della Fed di novembre indicavano nel frattempo opinioni contrastanti sull’inflazione, ma suggerivano la disponibilità ad aumentare i tassi prima di quanto previsto dal Board, ponendo ulteriore attenzione sul rapporto sull’occupazione Usa che verrà pubblicato il prossimo venerdì.
Invece venerdì mattina abbiamo dovuto lanciare un alert sui mercati segnalando le potenziali reazioni derivanti dall’evoluzione della pandemia.
A breve avremo quindi un ulteriore coda di questa reazione governata da una potenziale cambiamento di bias sulle dinamiche precedenti. E’ probabile che gli investitori riconsiderino la linea della Fed sulla posizione inerente al tapering appena avviato ed al potenziale aumento dei tassi in prospettiva. Questa mutazione delle attese tenderà a modificare il consensus nella misura in cui la nuova variante porti con se i blocchi delle catene di fornitura. E’ presto per dirlo, ma, come sempre accade, l’incertezza innervosisce i mercati soprattutto quando non scontata nelle attese.
Di conseguenza ci aspettiamo un elevato grado di tensione sul filo del racconto che emergerà dagli aggiornamenti sulla nuova variante Omicron. Il nervosismo potrebbe essere mitigato da una lettura positiva dei tantissimi dati previsti dal calendario economico di questa settimana. Il focus convergerà tuttavia sui dati di venerdì con la pubblicazione delle statistiche sull’occupazione USA relative al mese di novembre rilasciato dal US Bureau of Labour Statistics. Le stime sono leggermente inferiori alle previsioni che l’ADP Research Institute riporterà mercoledì. In ogni caso il consensus è fissato a 531k contro i 550k di ottobre.
Si tratta di un dato sufficientemente robusto che confermerebbe il buon andamento dell’economia americana ed il potenziale assorbimento della disoccupazione registrata lo scorso anno. Se non fosse per la variante dovremmo aspettarci, nel caso in cui fossero confermate le statistiche, un ulteriore passo in avanti verso la decisione sull’aumento dei tassi.
Anche i dati PMI saranno oggetto di attenzione anche se potrebbero perdere di intensità in quanto i sondaggi alle aziende sono stati fatti prima della notizia del Red Friday.
Intervenuta a una trasmissione tv, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha detto ieri che la zona euro è ora meglio attrezzata per affrontare una nuova ondata di Covid o la variante Omicron. Ribadendo che il balzo dell’inflazione è transitorio, Lagarde ha anche detto che l’Italia ha dato una risposta molto forte alla crisi. Oltre alla presidente Bce, nel tardo pomeriggio a un evento a Torino, in giornata sono in agenda anche gli interventi del vice presidente de Guindos e degli esponenti Schnabel, Enria ed Hakkarainen. Venerdì scorso il presidente della Federal Reserve di Atlanta, Raphael Bostic, ha detto di essere fiducioso che l’economia Usa riuscirà a superare la nuova ondata di Covid aggiungendo di essere aperto a un’accelerazione del ritmo del ‘tapering’ della banca centrale
Venerdì, come scritto, abbiamo avuto significative reazioni su tutti i segmenti del mercato.
COMMODITY – I prezzi del petrolio sono stati scambiati con un sell_off di oltre il 10%. Il Brent è sceso sotto quota 75 usd/bar, confermando da un lato la correzione che avevamo annunciato al test di area 85 usd, dall’altro violando al ribasso la soglia spartiacque che definiva il confine del ciclo rialzista dei prezzi. Per una maggiore definizione indicata dal nostro algoritmo di momentum, attendiamo una conferma del breakout del range 76/73 usd per convalidare la discesa verso area 68/66, dove abbiamo collocato la soglia sotto la quale sono presenti altri sell order di operatori ancora lunghi di petrolio.
Sempre nel comparto energetico abbiamo rilevato le forti flessioni del Natural Gas americano. Le quotazioni del TTF, Natural Gas europeo, hanno ripreso la discesa in direzione dell’area 90 euro dopo il recente rialzo dovuto alla sospensione della certificazione del NordStream 2 la scorsa settimana. Nell’immediato analizzeremo se i recenti sell_off sul comparto energetico possano impattare anche sul gas europeo, considerando che la Russia non dovrebbe aumentare i volumi di fornitura prima dell’approvazione finale del progetto NordStream 2. Un segnale incoraggiante giungerebbe dal breakout di quota 83/82 euro al ribasso.
Tra i metalli industriali il rame ha subito una significativa flessione in direzione di area 9400 usd/ton, dove abbiamo fissato la soglia di breakout propedeutica alla prosecuzione del trend riflessivo che stiamo mappando da diversi mesi.
Pure l’alluminio è sceso in direzione dell’area 2500 dove abbiamo collocato la soglia di verifica delle robuste vendite che hanno colpito dalla seconda metà di ottobre.
Tra i beni rifugio l’oro sta perdendo momentum. I valori sono rientrati nel range 1830-1700 usd/oz. Ci aspettiamo nuove vendite nel caso in cui vi sia un breakout di area 1745 usd.
FOREX – L’eur usd ha registrato una sessione di ricoperture sulla divisa europea. Le condizioni tecniche di ipervenduto di cui avevamo scritto la scorsa settimana, unite alle notizie sul covid, hanno riportato i valori in area 1,1320. Ci aspettiamo una coda ulteriore del movimento reattivo: le principali resistenze viaggiano sopra quota 1,1550 eur usd. Nell’immediato il sostegno che regge l’attuale reazione transita tra 1,1280/1,1250.
Anche lo yen ha recuperato momentum sul dollaro. Ci aspettiamo un ritorno dei corsi verso area 111,50/111 usd jpy a breve, con riflessi negativi su eur jpy che tenderanno ad acuirsi nel caso in cui vi sia una violazione al ribasso di area 128 eur jpy.
Il cny tenderà a perdere momentum sia nei confronti del dollaro che nei confronti dell’euro. Ci aspettiamo una correzione verso quota 7,50 eur cny.
EQUITY – Sui mercati azionari ci aspettiamo un serio rintracciamento dei valori che in linea di principio possano proiettare le quotazioni dell’Eurostoxx 50 verso area 3600, dello Standard & Poor 500 verso 4150 e 3800. L’azione potrebbe inoltre non dispiacere alle banche centrali in quanto fortemente impegnate a far riequilibrare le quotazioni degli attivi in chiave anti inflativa. Pertanto pensiamo che l’ampiezza dei movimenti stimati possa impegnare i mercati per un periodo che dovrebbe accompagnarci per una buona parte del prossimo inverno.
INTEREST RATES – Sul mercato obbligazionario si è verificato un netto ritorno dei flussi in fuori uscita dai segmenti Risk_On. Ci aspettiamo un ritorno del 10 y US Treasury verso area 1,20% ed una flessione del 10 y DE Bund verso -0,50% . La violazione di -0,35% segnerà un forte ritorno di posizioni verso il Bund con positivi riflessi sul secondario.
In settimana monitoreremo nell’ambito del comparto dei governativi europei lo spread BTP BUND per verificare l’impatto del differenziale all’attuale potenziale ritorno dell’avversione al rischio. Ci auguriamo che i valori possano rientrare sotto 125/120 per revocare eventuali segnali di tensione sul BTP.