BCE – Diffusi ieri, i verbali dell’ultimo consiglio Bce disegnano una profonda spaccatura tra i governatori sulle prospettive di inflazione. Su venticinque votanti, cinque non hanno approvato la decisione di metà dicembre di estendere il ‘Qe’ per compensare la fine degli acquisti ‘Pepp’.
Christine Lagarde – che oggi sarà a Davos – ha ribadito ieri, parlando a una radio francese con i consueti toni ‘dovish’, che Francoforte non ha bisogno di operare in maniera audace come la Fed, poiché la situazione a livello economico è diversa, con la ripresa chiaramente più avanti negli Usa che nel blocco.
Secondo Fitch, la Bce non seguirà il ciclo restrittivo dell’istituto centrale Usa per i prossimi due anni, con un rialzo dei tassi atteso non prima del 2024.
I mercati scontano al momento un incremento di 10 punti base a settembre di quest’anno.
FED – I riflettori si spostano sul Fomc della prossima settimana, mentre gli investitori prezzano un serie di strette a partire da marzo (+25 punti base), per un aumento complessivo pari a 105 punti base entro la fine del 2022. Secondo i rumors, la due giorni di martedì e mercoledì potrebbe rivelarsi più complessa del previsto, con i policymaker che dovranno cercare di bilanciare l’attuale forte incertezza economica legata all’andamento pandemico con la capacità dei mercati di muoversi rapidamente sulle attese che l’istituto possa agire in modo più aggressivo per combattere l’inflazione.
Dopo l’endorsement di Joe Biden alla politica della banca centrale Usa è giunto ieri quello del segretario del Tesoro Janet Yellen, secondo cui la Fed saprà fare le scelte appropriate per riportare l’inflazione a livelli coerenti con la propria interpretazione della stabilità dei prezzi.
In un atteso paper, intanto, l’istituto guidato da Jerome Powell ha delineato ieri rischi e benefici della possibile creazione di una versione digitale del dollaro su cui riporteremo un post dedicato nei prossimi giorni.
L’eur usd continua ad oscillare all’interno del range che governa gli scambi da novembre. Tuttavia pensiamo che la sua tenuta stia perdendo efficacia. La recente perdita di momentum dell’eur rischia di acuirsi a seguito del breakout di area 1,13.
TENSIONI UCRAINA – Oggi a Ginevra incontro cruciale tra il segretario di Stato Usa Antony Blinken – che ieri era in visita a Berlino – e l’omologo russo Sergej Lavrov .
Dopo il passo falso di Biden che mercoledì aveva prefigurato una risposta graduale e non militare se i russi si dovessero limitare a un attacco su scala ridotta portando il leader ucraino Volodimir Zelenskij a sottolineare che “non esistono incursioni minori”, il presidente Usa ha ribadito ieri l’unità del fronte occidentale e la determinazione a rispondere con pesanti sanzioni economiche in caso di un intervento – intervento che Mosca continua a negare.
Secondo Blinken, il faccia a faccia odierno con il responsabile della politica estera russa sarà una buona opportunità per tirare le somme dopo giorni di contatti e riflessioni sulle richieste avanzate dal Cremlino, vale a dire blocco dell’espansione Nato a Est, ritiro delle forze Usa dai Paesi entrati dopo il 1997, impegno a non schierare in Europa sistemi missilistici in grado di minacciare la Russia. “Con Lavrov – ha detto – verificheremo se c’è ancora spazio di manovra per la diplomazia, ma spetta a Putin decidere in quale direzione muoversi”.
Non lontano dal confine con il Donbass il presidente russo ha ammassato centomila uomini e mezzi militari per ogni scenario, mentre ha annunciato nuove esercitazioni militari per la marina russa dal Mediterraneo, all’Atlantico e al Pacifico. A rendere il quadro ancora più complesso il Nord Stream2, con la Germania che nei giorni scorsi ha ammesso per la prima volta la possibilità di bloccare il progetto del gasdotto russo-tedesco nell’eventualità di un intervento di Mosca in Ucraina. Sul tema sembrerebbe che il ministro degli esteri tedesco, Annalena Baerbock, abbia da un lato ribadito le minacce di bloccare Nord Stream 2 se Mosca invaderà l’Ucraina, ma, al contempo, ha affermato che con la Russia si debbano ristabilire rapporti di collaborazione.
Nelle ultime due sessioni operative della piattaforma THE ICE il future Dutch TTF ha collaudato quota 72 eur mwh, dove abbiamo in recente post fissato il punto di breakout per confermare l’estensione della correzione aperta dopo la formazione del picco 180 euro.