Come sappiamo la partita delle sanzioni si gioca sul nodo estremamente critico delle forniture di gas russo. Mentre il nodo dell’embargo sul petrolio russo resta al centro del dibattito Ue, la Germania sta cercando di risolvere entro breve il modo per sostituire il greggio di Mosca. Secondo notizie Reuters, il governo italiano sta considerando l’ipotesi di una nazionalizzazione temporanea della raffineria Isab in Sicilia, controllata dal gigante russo Lukoil, in caso di sanzioni sul petrolio di Mosca. La Commissione Ue ha consentito a Spagna e Portogallo di mettere temporaneamente un tetto sui prezzi di riferimento per il gas naturale – richiesta giunta più volte anche dall’Italia – e carbone a 40 euro per megawatt-ora. Un portavoce di Snam ha detto che il gas russo continua ad arrivare regolarmente in Italia.
Mentre la discussione procede sul piano politico, gli stoccaggi procedono regolarmente secondo la curva seguita nel 2017, al di sopra dei valori registrati lo scorso anno e nel 2018. Tuttavia ieri sera, secondo i dati Refinitiv, le nomination giornaliere per le consegne di gas russo alla Slovacchia che transitano per l’Ucraina attraverso il valico di confine di Velke Kapusany sono state sospese a causa. La Russia ha detto che avrebbe sospeso le forniture di gas alla Polonia nell’ambito del contratto Yamal, sostenendo che la Bulgaria subirà lo stesso trattamento in quanto gli acquirenti non hanno soddisfatto la richiesta di pagare le forniture energetiche in rubli.
Mentre le nomine giornaliere per le consegne di gas russo alla Slovacchia attraverso l’Ucraina risultavano in diminuzione già da lunedì, così come i flussi diretti verso est in Polonia attraverso il gasdotto Yamal Russia-UE, i flussi diretti dalla Russia alla Germania attraverso il Nord Stream 1 sono rimasti stabili.
FLUSSI DI FORNITURA ORARIA ORE 6 AM 27.04.2022 PER PIPELINE
Proprio lunedì avevamo evidenziato nel nostro Blog research un potenziale segnale di allentamento ulteriore della tensione sui prezzi del future Dutch TTF che rappresenta il benchmark di mercato. Ieri in mattinata prima della notizia del pomeriggio sul blocco delle fornitura a Polonia e Bulgaria, le quotazioni del TTF future stavano proprio testando la nostra linea di verifica sotto cui avevamo fissato il trigger per l’avvio di una correzione più ampia dei prezzi.
La notizia di ieri sera ha allarmato i broker spingendo nuovamente le quotazioni all’apertura di oggi sopra quota 105 eur/mwh.
Se i valori di negoziazione non rientreranno sotto tale soglia dovremmo revocare il segnale che con un certo ottimismo avevamo elaborato sfidando la congiuntura. Tuttavia ci sembra singolare come proprio in coincidenza con il collaudo di un significativo livello tecnico si sia aperto un breach sul regolamento delle forniture.
Nel grafico riportiamo i valori alla chiusura di ieri sera con il collaudo della linea di tendenza che regge in termini regressivi l’attuale distribuzione dei prezzi.