Buongiorno
la settimana si apre con il test dello spread BTP BUND dopo aver verificato area 330. Ci attendiamo un ritracciamento benchè Moody’s abbia abassato di un noch il giudizio sull’Italia aggiornandolo a Baa3 mentre prima era Baa2. L’outlook rimane stabile. Il 26 si pronuncerà Standard & Poor ci attendiamo un giudizio sospensivo: rating stabile con Outlook negativo in revisione nei prossimi 6 mesi.
Ci attendiamo per la giornata odierna una reazione positiva delle borse, dello spread con una discesa quasi verticale a 280, ed un ulteriore rimbalzo dell’eur usd verso 1,16.
La settimana vedrà anche la riunione della BCE (giovedì) si prevede che i tassi resteranno invariati al minimo storico. La decisione sarà seguita 45 minuti dopo dalla conferenza stampa del Presidente Mario Draghi. Le sue dichiarazioni sono attese per capire se e quando la banca abbia intenzione di aumentare i tassi di interesse. La BCE si era impegnata a terminare il programma di acquisti entro la fine dell’anno, mentre i tassi di interesse dovrebbero rimanere tali fino al 2019.
Mercoledì avremo la pubblicazione del GDP USA terzo trimestre: Il Dipartimento per il Commercio USA pubblicherà i dati rivisti sulla crescita economica alle 8:30 ET (12:30 GMT). L’economia dovrebbe essere cresciuta al tasso annuo del 3,3% nel trimestre che va da luglio a settembre, con una revisione al ribasso dalla stima preliminare del 4,2%, la lettura migliore degli ultimi 4 anni. Il modello dinamico di stima della FED di Atlanta proietta il dato poco sotto il 4% al 3,9%; il consensus del panel degli economisti si attestaal 3,3%.
In programma questa settimana anche i dati statunitensi sugli ordinativi di beni durevoli relativi al mese di settembre. I dati rilasciati di recente mostrano che l’economia statunitense resta solida, nonostante l’aumento dei tassi di interesse e le tensioni per la guerra commerciale in corso.
Sempre mercoledì la Banca del Canada annuncerà la decisione sul tasso di interesse alle 10:00AM ET. Si prevede che la banca deciderà di aumentare i tassi di 25 punti base all’1,75%. Si tratterebbe del quinto aumento dal luglio 2017. La BoC dovrebbe inasprire al politica altre due volte nel 2019, in quanto l’economia canadese continuerà a crescere nei prossimi trimestri grazie allo stimolo discale statunitense che aumenta la domanda per l’export. L’accordo sul North American Free Trade Agreement (NAFTA) ha ridotto il rischio per l’export canadese, facendo aumentare le possibilità di ulteriori interventi sui tassi da parte della banca centrale. Il dollaro canadese nel frattempo rimane inserito in un contesto di rafforzamento sull’euro. Il cambio eur cad dovrebbe subire ulteriori vendite al test di area 1,51/1.52. Per approfondimenti operativi scrivete a w.biasia@wbadvisors.it.
Per commentare tutti gli eventi della settimana Sarò ospite della Redazione Giornalistica di Rai 1 alle ore 17.45 circa da lunedì sino a venerdì 26.
Martedì alle 17.30 su Class CNBC ; giovedì alle 9.30 sarò ospite della dott.ssa Annabella D’Argento a LE FONTI TV per commentare le attese sul meeting della BCE e la lettura del GDP negli USA con i relativi impatti sul dollaro e sui mercati in generale.
REAZIONE A VERDETTO MOODY’S – In primo piano la reazione dei mercati finanziari al verdetto di Moody’s, che venerdì sera ha tagliato di un notch a ‘Baa3’ il rating sovrano italiano, ora ad un passo da ‘junk’, anche se la stabilizzazione dell’outlook sembra allontanare il rischio di nuovi declassamenti nel breve periodo. A corredo del suo giudizio, in buona parte già incamerato nei prezzi, Moody’s ha evidenziato l’inserimento di un deficit elevato nel documento programmatico di bilancio — oggetto di una lettera di formale contestazione da parte di Bruxelles cui il governo è chiamato a rispondere entro oggi alle 12 — e l’assenza di un’agenda coerente di riforme che stimolino la crescita nel medio-lungo termine. L’agenzia avverte che se aumentassero materialmente le probabilità di un’uscita dall’euro, il rating sarebbe ulteriormente tagliato. Un avvertimento ribadito oggi in un’intervista a ‘La Stampa’ da Mark Zandi, capoeconomista di Moody’s Analytics.
BTP – La carta italiana è reduce da una settimana estremamente volatile, che venerdì ha visto lo spread contro Bund nel tratto decennale allargarsi fino a quota 342 pb, massimo da aprile 2013, per poi chiudere a 313 pb. In un’intervista al ‘Corriere della Sera’ El-Erian, chief economic advisor di Allianz, sottolinea come oltre ai timori su debito e crescita evidenziati da Moody’s, sui mercati c’è preoccupazione per il confronto pubblico del governo italiano con la Commissione europea sul bilancio. Le vendite, sottolinea El-Erian, non dipendono solo da fattori specifici, ma sono anche parte di un ritiro complessivo dal capitale di rischio sui mercati globali.
GOVERNO, RATING E MANOVRA – Sul fronte della manovra, l’esecutivo ha chiuso alla possibilità di abbassare il target del deficit/Pil, fissato a 2,4% nel 2019, anche a seguito del verdetto di Moody’s. I principali esponenti del governo hanno però rassicurato unanimamente sulla volontà di restare nella valuta unica e di interloquire costruttivamente con la Commissione europea. Di Maio ha anticipato che nella lettera di risposta ai rilievi Ue sulla manovra verrà sottolineato come, al netto delle clausole di salvaguardia sull’Iva e del peggioramento del ciclo, lo scostamento del deficit/Pil è solo di 0,4 punti.
Secondo quanto riferito da una fonte governativa, Tria, Moavero e Conte hanno provato nel Consiglio dei Ministri di sabato a spingere sulla necessità di dare un segnale a Europa e mercati, premendo per una riduzione del disavanzo dell’anno prossimo. La pressione a lanciare il segnale è dovuta al fatto che la Commissione europea già domani — spiega la fonte — potrebbe decidere di chiedere all’Italia di modificare il documento programmatico di bilancio.
Secondo ‘Il Messaggero’ di oggi, l’invio della lettera di risposta dell’Italia alla Ue sarà preceduto da un vertice di governo. Tria, scrive il quotidiano, aspetterà fino alla scadenza delle 12 per inviare la risposta alla Commissione e, qualora vi fossero forti turbolenze sui mercati, non esclude di tornare a sottoporre a Salvini e Di Maio l’abbassamento del deficit/Pil a 2,1%.
In una direzione di maggiore prudenza sembra andare anche Giorgetti, sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio, il quale in un’intervista sempre a ‘Il Messaggero’ domenica ha detto che “il 2,4% è un tetto massimo per tutte le misure…contenute, ma non è detto che questo accada perché potrebbero esserci delle difficoltà anche operative”. Giorgetti ha poi avvertito che le tensioni sui mercati finanziari potrebbero generare lacune patrimoniali negli istituti di credito più fragili.
RIENTRANO TENSIONI SU FISCO – Il consiglio dei ministri di sabato sembra aver appianato le tensioni sul decreto fiscale tra M5S e Lega, con un compromesso che stringe le maglie del condono, escludendo i capitali esteri e il salvacondotto penale su alcune fattispecie di reati (tra cui riciclaggio e autoriciclaggio).
USA CONTRO RUSSIA SU NUCLEARE – Il presidente Usa Donald Trump ha minacciato il ritiro degli Stati Uniti dal trattato sul nucleare siglato tra Reagan e Gorbaciov, accusando la Russia di non rispettarne i termini. Mosca dal canto suo ha sottolineato che il ritiro di Washington sarebbe pericoloso e innescherebbe misure ritorsive.
BREXIT – La Gran Bretagna potrebbe accettare di estendere di qualche mese il periodo di transizione post-Brexit (il cui termine è attualmente fissato a fine 2020) se l’Unione europea abbandonasse le proposte che prevedono il mantenimento dell’Irlanda del Nord all’interno della sua unione doganale, ha detto il ministro britannico per la Brexit Raab.
FISCO CINA – Pechino potrebbe varare tagli delle tasse per oltre l’1% del Pil allo scopo di stimolare l’economia, secondo quanto anticipato da un consigliere della banca centrale in alcune dichiarazioni pubblicate oggi. Il governo ha inoltre pubblicato un bozza preliminare di un provvedimento che introduce nuove deduzioni fiscali per le persone fisiche.
DATI CINA – A settembre i prezzi delle nuove abitazioni sono cresciuti di 0,9% su mese da 1,4% segnato in agosto, mentre su base annua l’espansione ha accelerato a 7,9% da 7% in agosto. Il mercato immobiliare sembra mostrare una relativa resilienza al rallentamento dell’economia e alle misure del governo volte a contenerne i ritmi di crescita.
FOREX – Euro poco variato sulle principali controparti, con gli investitori in attesa di conoscere gli sviluppi della dialettica tra Roma e Bruxelles sulla manovra e l’evoluzione del negoziato sulla Brexit. Intorno alle 7,30, la valuta unica è ferma a 1,1512 dollari ed è in leggera risalita su yen a 129,68 da 129,56 della precedente chiusura. La valuta giapponese scivola anche sul biglietto verde, che sale a 112,63 da 112,54 yen.
GREGGIO – Quotazioni petrolifere in rialzo in vista dell’entrata in vigore delle sanzioni Usa contro l’Iran, prevista il 4 novembre. I derivati del Brent salgono 24 centesimi a 80,02 dollari il barile; i future Nymex salgono di 28 centesimi a 69,4 dollari il barile.
TREASURIES – Chiusura negativa per i governativi Usa venerdì sulla speranza di un calo della tensione tra Italia e Commissione europea. A ridurre l’appetito per gli asset rifugio ha contribuito anche la solidità dei risultati trimestrali di molte società Usa. Il rendimento del decennale Usa ha archiviato la seduta di venerdì in area 3,20%, in salita di circa 3 punti base.
DATI MACROECONOMICI
GRECIA
Partite correnti agosto (10,30).
USA
Indice attività nazionale settembre (14,30).
ASTE DI TITOLI DI STATO
USA
Washington, Tesoro offre 45 miliardi dollari titoli Stato 13 settimane 24/1/2019 e 39 miliardi titoli Stato 26 settimane 25/4/2019.
APPUNTAMENTI
ITALIA
Roma, Conte incontra la stampa estera (12,00).
Roma, Bri/Banca Mondiale/Banca del Canada/Banca d’Italia iniziano “The Seventh Public Investors Conference” (dalle 9,30); termina il 23 ottobre.
Roma, convegno Consob “Conoscenze finanziarie, attitudini e investimenti delle famiglie italiane” con Bitonci (11,00).