Ieri in più momenti l’eur usd ha cercato di violare senza riuscire a confermarlo in chiusura di giornata quota 1,12. Gli algoritmi proprietari, su cui basiamo la nostra ricerca, segnano nel frattempo per il 12° mese consecutivo, ovvero da aprile dello scorso anno, un segnale negativo per l’euro. Su queste basi siamo riusciti ad ottimizzare in modo proattivo la pianificazione dei rischi sul lato import, catturando tutte le opportunità per quello export.
Al momento vi sono diversi fattori che influenzano le negoziazioni sul cambio: negoziati commerciali, Brexit, divergenze monetarie tra i diversi blocchi valutari.
Questa mattina lo yen risulta in calo sulla scia dei nuovi progressi nei colloqui commerciali tra Usa e Cina. Attorno alle 7,45, il cambio euro/dollaro vale 1,1223, in rialzo dello 0,17%, dopo aver chiuso a 1,1202. Alla stessa ora dollaro/yen a 111,38, in rialzo di 0,06% dopo una chiusura a 111,31 e il cross euro/yen scambia in rialzo di 0,23% a 125,00 (chiusura a 124,71). Sull’eur usd incombono i dati attesi venerdì sull’occupazione USA per il mese di marzo. E’ probabile che il cambio si presenti nella parte bassa del range alla lettura delle 14.30; l’attesa si posiziona su 170 k nuove assunzioni per il settore non agricolo. L’eur gbp ritorna a perdere terreno sulla scia di un ‘apertura da parte di gruppo di parlamentari inglesi verso un nuova risoluzione che possa consentire al Cancelliere May di chiedere un altra dilazione dei tempi per il deal.
COMMERCIO USA-CINA – Stati uniti e Cina si aspettano di fare altri progressi questa settimana nei colloqui sul commercio, come riferito dal consigliere economico della Casa Bianca Larry Kudlow pur ammettendo che ci sono ancora alcune questioni da risolvere. Il rappresentante Usa per il commercio Robert Lighthizer e il segretario del Tesoro Steven Mnuchin dovrebbero riprendere i negoziati con il vice premier cinese Liu He in giornata.
BREXIT – Al termine di una riunione di gabinetto durata sette ore, Theresa May ha detto che cercherà di ottenere un altro breve rinvio per l’addio di Londra dall’Ue — attualmente fissato per il 12 aprile — per trovare un’intesa con il leader del partito laburista Corbyn, in un ultimo tentativo di superare l’impasse che ha irritato molti esponenti del suo partito. Corbyn ha risposto di essere “molto felice” di incontrare May. Ieri il banchiere centrale Villeroy de Galhau ha detto che i mercati non hanno ancora pienamente prezzato il rischio di un’uscita ‘no deal’.
PMI SERVIZI ITALIA E ZONA EURO – Dopo il nuovo minimo da maggio 2013 segnato lunedì dal Pmi manifattura italiano, verranno diffusi in mattinata i dati del settore servizi delle principali economie della zona euro, Italia compresa, e dell’intero blocco. La lettura italiana di marzo dovrebbe mostrare un nuovo lieve rialzo a 50,8 da 50,4 del mese precedente. L’analogo indice per la zona euro, stando alle attese, dovrebbe invece confermare la stima ‘flash’ a 52,7, leggermente al di sotto del 52,8 finale di febbraio.
PMI SERVIZI CINA – Dopo il dato positivo del Pmi manifattura, l’analogo indice relativo ai servizi ha mostrato a marzo una crescita al massimo di 14 mesi in quello che potrebbe essere letto come un segnale che le politiche di stimolo del governo stanno funzionando. L’indice Pmi servizi elaborato da Caixin/Markit è salito a 54,4, massimo da gennaio 2018 e in rialzo da 51,1 di febbraio, minimo di quattro mesi.
PMI SERVIZI GIAPPONE – L’indice Pmi servizi elaborato da Markit/Nikkei è cresciuto a marzo a un ritmo più lento rispetto al mese precedente, attestandosi a 52,0 da 52,3 del mese precedente.
GREGGIO – Quarto giorno di rialzo per i prezzi del greggio sostenuti dai tagli alla produzione dell’Opec e dalle sanzioni Usa. Attorno alle 7,30 i derivati sul Brent scambiano in rialzo di 37 cent a 69,74 dollari il barile, quelli sul greggio Usa di 26 cent a 62,84 dollari.