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MARKET MOVER 22 GENNAIO 2019

Alle 11 la Germania pubblica l’Economic Sentiment elaborato dall’istituto tedesco Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung (ZEW). L’indice rileva il sentiment degli investitori istituzionali tedeschi. Un livello maggiore di 0 indica ottimismo, mentre un valore negativo indica pessimismo. Si tratta di un indicatore chiave delle condizioni commerciali. Il dato viene ottenuto da un’indagine condotta presso circa 350 investitori istituzionali e analisti tedeschi.  Il consensus degli analisti stima un valore negativo peggiore del precedente ovvero da -17.5 a -18.4. E’ dallo scorso aprile che si rilevano valori negativi. Il dato messo in relazione con altri indici di fiducia, come quelli riportati nel grafico di ieri (PMI manifatturiero Eurozona) danno evidenza del clima che si respira in Europa.

 

L’euro dalla fine di aprile sempre dello scorso anno, è ritornato a perdere momentum sul dollaro, salvo una parentesi reattiva messa a segno a settembre, ovvero nel mese in cui l’indice Zew ha tentato anch’esso di riportare i propri valori verso lo zero nello sforzo di invertire tendenza. La correlazione tra indci di fiducia ed euro risulta elevata. Le reazioni del mercato alla lettura di questo indicatore risultano consequenziali.

Dallo scorso novembre, l’eur usd si muove all’interno di una banda di oscillazione piuttosto stretta con una sostanziale riduzione della volatilità. Da dicembre riportiamo gli aggiornamenti puntuali dei limiti di questa banda osservandone i potenziali sviluppi nell’attesa che si produca un break out. Nell’Outlook per il 2019 abbiamo stimato un euro ancora debole con una serie di trigger in grado di produrre nuove accelerazioni di volatilità. Le indicazioni della BCE in tal senso forniscono sempre il propellente per il mercato che tende ad enfatizzare le parole  del Governatore più di quanto non lo faccia con quelle del suo omologo alla FED.

Gli indicatori di fiducia del mondo produttivo rientrano nel panel decisionale della Banca Centrale. Sappiamo che il programma di stimoli è stato chiuso con la fine dello scorso anno, tuttavia vi è un’ampia componente del mercato che si attende nuovi segnali in grado di riportare, semmai fosse mutata, la  linea di policy della BCE nell’alveo degli accomodamenti monetari. Giovedì in conferenza stampa Mario Draghi potrebbe riaprire questa strada ventilando la necessità di tenere ancora attivo l’atteggiamento di sostegno all’economia. Il FMI ha già anticipato l’Outlook 2019 che pubblicherà a Davos con un warning sulla crescita in Europa. Quota 1,1330 di eur usd potrebbe quindi subire nuove pressioni, tenendo il cambio nella traiettoria che abbiamo stimato per il 2019.

WB RISK MANAGEMENT: EUR USD
WB RISK MANAGEMENT: EUR USD

Le prese di beneficio sui mercati azionari che ieri abbiamo ipotizzato si sono verificate soltanto nell’area europea. Da questa mattina anche i mercati asiatici si sono allineati al mood, nel pomeriggio, ieri l’America era chiusa per il Giorno di Martin Luther King, dovremmo avere una replica delle prese di beneficio anche per gli USA.  Al momento si tratta di una pausa della reazione avviata a fine dicembre in risposta ai crolli dell’autunno. Le modalità con cui saranno predisposte le azioni di realizzo offriranno nuove indicazioni sullo scenario strategico.

Nel frattempo la rotazione verso i bond governativi, globali ed emergenti è proseguita secondo le linee previste nell’Outlook 2019.

 

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