L’eur usd dopo aver fissato un minimo a 1.1256 ha reagito andando a chiudere la seduta di ieri a 1.1328 recuperando oltre la soglia 1.1290 completando in una sola seduta il pull back sui precedenti livelli di breakout da cui era emerso l’iniziale segnale di rottura del range che da novembre ha circoscritto le negoziazioni tra 1.13 ed 1.1550. La stessa cosa era successa dopo la conferenza stampa della BCE lo scorso 24 gennaio. Nei giorni seguenti la reazione aveva spinto nuovamente il cambio ai massimi del range. Ora si ripropone lo stesso schema, ovvero il tentativo di sterilizzare la violazione del range trattenendo nuovamente le contrattazioni nel range. Più che un’affermazione questa ipotesi costituisce l’interrogativo su cui concentrare l’attenzione in un momento in cui l’Eurozona manifesta maggiori debolezze ed atriti rispetto agli USA.
Nel pomeriggio avremo la pubblicazione del dato sui prezzi al consumo negli stati Uniti. L’attesa si posiziona al 2.1% su proiezione annua, 0,2% su base mensile. Nessuno si aspetta da questo dato riflessi sulla linea di policy della Federal Reserve, salvo una lettura in contrazione decisa della figura economica che potrebbe aprire riflessioni su un atteggiamento ancor più accomodante rispetto ai Fed Funds. In questa attesa e comunque grazie al robusto recupero della borsa americana, il 10 anni USA sta tentando di impostare un recupero più costruttivo. Rimane il fatto che la via per un cambiamento di tendenza passa attraverso l’iniziale break up di 2.80%.
Domani avremo la pubblicazione del dato più significativo della settimana: il GDP Germania relativo all’ultimo trimestre 2018. L’attesa prevede un rallentamento del Pil su base annua da 1.1 a o,9%. Come abbiamo riportato nel WB Perspectives di febbraio gli indici PMI tedeschi sono ulteriormente scesi intaccando per il manifatturiero quota 50, livello che divide una condizione espansiva da una recessiva.
In questo quadro la BCE si prepara a tenere il meeting di marzo con pressioni significative in cui il mercato scommette l’avvio di una nuova asta di liquidità.
L’eur usd affronta il pullback dell’area 1.1335 con un carico di informazioni significativo da scontare. Qualora la verifica tecnica sopra descritta dovesse concludersi con un ritorno dei prezzi al di sotto di 1.13/1.1280 potremmo chiudere tale passaggio archiviando con buona probabilità la fase di trading range. Ricordiamo che da mesi vincoliamo questo evento proprio al breakout di 1.13/1.12 eur usd. Trattasi di un passaggio assai importante con effetti economici significativi.